LA LUCE E L'OMBRA (15)

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"Sara!" sentii urlare fuori dalla porta. Era la voce di mio padre. Guardai Christian, che aveva fissato del tutto gli occhi nei miei e ci stavamo osservando con intenso terrore. Pensai che fossi sbiancata terribilmente
"dimmi, pa', non c'erano vestiti e stavo cercando di asciugare la maglietta" dissi con la voce un tantino spenta, sperai di non far trasparire la voce, insomma, eccitata! Ma non sarei mai riuscita nel mio intento, dato che Christian decise di mordermi lentamente i capezzoli. Trattenni l'aria per non gemere, lo guardai posato con la testa sul mio corpo e uno sguardo acceso, malizioso, con un ghigno giocoso. Ma che gli veniva in testa? Staccai lentamente il suo viso, mentre lui mi teneva le mani sulla schiena inebriandomi col suo contatto
"okay, ma perché cazzo ti sei chiusa?" guardavo il viso attento di Christian: mi stava osservando divertito
"sono nuda, pa', devo asciugare la maglia!" Christian mi guardò malizioso e si mise a ridere senza quasi trattenersi. Sentivo una specie di dolore nel mio sesso per il fatto che lui restasse dentro di me e rimanesse fermo! Si mosse sotto di me, spingendosi nella mia intimità e mi fece sobbalzare e trattenere a stento un urlo
"ma sei scemo?" dissi quasi annaspando al suo orecchio. Lui continuò a ridacchiare
"okay, ma vedi di muoverti" disse mio padre e Christian si spinse ancora in me, tenendo il mio corpo. Io presi il suo viso e mi avvicinai all'orecchio, con il dolore nella mia intimità che pulsava
"smettila se non vuoi restare a farti le seghe per il resto dei tempi"
"non succederebbe, tesoro, puoi star tranquilla" disse leccando poi il mio collo e gli orecchini al mio lobo. Gemetti soffusamente e mi rilassai al contatto
"che stronzo!" dissi spingendo le mie mani sul corpo e lui ridacchiò ancora mentre mi cinse la schiena con le braccia. Stringendomi a sé, mi baciò teneramente e si spinse ancora dentro me facendomi gemere sulla sua bocca. Il suo sguardo mi faceva capire che lui sentiva chiaramente lo stato in cui ero, era molto beffardo
"ma hai visto Christian?" lo guardai là di fronte a me e mi veniva da ridere tremendamente. Anche lui mi osservava curioso
"no, perché?"
"doveva fare non so cosa, ma la macchina è qua!" ci guardavamo doloranti e vogliosi
"non lo so! Sarà in casa a farsi gli affari suoi!" mi rispose velocemente e se ne andò, finalmente, lasciandoci continuare
"e invece sono qua con sua figlia" disse Christian ridacchiando con voce roca e gutturale
"tu sei matto! Sei fuori di testa!" dissi verso il suo viso concentrato. Non avevo forza di dire nulla, volevo solo che continuassimo perché stavo impazzendo!
"più di quello che credi, Saretta" sussurrò gemendo al mio collo... Con la voce spezzata e roca. Ci bastò un breve su e giù dopo tutta quella attesa per raggiungere entrambi il culmine del piacere. Restammo fermi per un po', poi mi scostai e lui fece una scia di baci dai seni al mio sesso. Era nudo davanti a me, la sua nudità era impressionante e perfetta! Toccai il suo membro nuovamente eretto con le mani e lo vidi sussultare, sfiorai il suo corpo scolpito e iniziai a baciare i suoi addominali, facendolo rilassare e gemere di piacere. Scesi fino al ventre e lui trattenne l'aria, io presi di istinto il suo membro tra le mie labbra e lo assaporai facendolo gemere profondamente. Lo baciai, leccando la punta e scesi mettendo in bocca tutto il resto. Durò poco tempo perché prese il mio viso e mi guardò profondamente e in maniera predominante e stringendo la maglietta ai miei polsi, che mi ero quasi dimenticata
"vieni, andiamo in bagno" sussurrò gemendo vicino al mio volto. Ero sconvolta dal piacere, avevo il respiro affannato, le labbra rosee e gonfie pure io. Prese la maglietta legata ai miei polsi e mi fece alzare, tenendomi per la medesima maglia. Prese un lenzuolo dal suo armadio, mentre lo osservavo desiderosa di lui. Lui si tirò su le mutande e i pantaloni, mentre mi divorava con lo sguardo che ardeva letteralmente di un fuoco che mi inceneriva. Mi avvolse nel lenzuolo e mi portò cercando di tirare la maglietta legata a me
"ci facciamo un bagno?" sussurrò al mio orecchio una volta chiuso a chiave il bagno
"okay" dissi mostrando un sorriso. Lui mi tolse il lenzuolo lasciandomi nuovamente nuda. Anche lui, intanto, si spogliava nuovamente davanti ai miei occhi. Le mani sul mio corpo, mi attirava a sé e la sua bocca si mischiava con la mia. Le lingue che si stuzzicavano, muovendosi tra loro. Gemetti leggermente mentre mi teneva attaccata al suo membro
"hai bisogno che ti faccia ancora qualcosa? Piccola?" mi accarezzò, guardando i miei occhi intimoriti. Io emanavo un veloce sì. E Christian ribadì
"amore, sì che cosa?"
"toccami" dissi sottovoce
"dove?" disse guardandomi fisso e muovendo un suo labbro
"oh, cazzo, Christian!" sospirai mentre volevo solo sparire
"dimmi dove"
"là! Lo sai..." lui sorrise accettando la mia risposta come sufficiente
"senza grossi problemi tesoro mio" mi fermò i polsi sul lavandino tramite la maglietta legata. La sua lingua scese per i miei seni, le sue labbra arrivarono al mio ombelico e poi alle gambe. Gemevo al tocco delle sue labbra calde su di me. Si fermarono sul mio sesso, mi fecero sussultare. Entrò con due dita dentro di me ed esultai, mentre iniziava a spingerle mettendoci anche la bocca. Le sue mani giravano per il mio corpo, tenendomi i fianchi. Ero poggiata al lavandino, Christian era sopra di me e sentivo il suo membro premere su di me. A stento rimanevo in piedi, se non per il fatto che ero sorretta da lui
"entriamo nella vasca" sussurrai lentamente. Christian mi prese per mano ed entrammo nella vasca. Mi trovavo seduta fra le sue gambe e sentivo il suo membro dietro di me. Mi mise le mani sulla schiena muovendole lentamente, le muoveva lungo tutta la schiena. Spostò i miei capelli con un tocco veloce e le sue mani iniziavano a fare dei grattini lungo la mia schiena. Venne vicino al mio viso e cercò le mie labbra. Ci assaporammo, le lingue che si cercavano. Annaspavamo tutti e due per il nostro desiderio. Mi strinse le braccia e mi tirò pian piano su di sé. In un lampo fu dentro di me. Si teneva alle mie braccia e respirò sul mio collo, spingendosi dentro di me. Si muoveva a ritmo deciso, le mani sui miei fianchi. I nostri respiri e i gemiti finivano nella bocca dell'altro. Mi muoveva su di sé, poggiando la testa sul mio collo. Mi morse delicatamente il collo e gemetti per il suo sprofondare dentro di me.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now