TEMPI DI STAGE (5)

119 21 1
                                    

Martedì

Ero seduta pensierosa sul mio banco, da sola. Guardavo fuori dalla finestra senza che nessun compagno se ne accorgesse. Arrivò all'improvviso Christian e mi prese il braccio, facendomi balzare in aria. Rimasi a fissarlo. I jeans scuri e una canottiera color nero e oro
"che cazzo ci fai qui? Sei... sei entrato in classe!" lui mi tirò il braccio, col viso dannato. Staccai il braccio da lui, se mi sfiorava era sempre un grosso problema stargli lontano. Venivo travolta da troppe emozioni se mi toccava... Non doveva toccarmi
"sì, sono entrato. Dunque?"
"Christian, vaffanculo! Non mi toccare!" urlai con esasperazione
"Sara, io..." disse sbuffando e socchiudendo gli occhi
"tu... mi fai schifo"
'mi piacerebbe che mi tocchi ma ora ti odio pezzo di merda!'
lui aveva un viso sconvolto, mi guardava fisso e attento
"mica non volevi più vedermi?" esordii quasi urlando
"ma almeno devi ascoltarmi, cazzo!"
"non c'è niente da dire..." le poche persone in classe iniziavano a interessarsi alla conversazione
"vieni con me, per favore" disse prendendomi la mano e portandomi fino al cortile della scuola. Mi portò dove non c'era gente. Se mi toccava e mi guardava in quel modo, perso nei miei occhi, io stavo già impazzendo...
"non posso credere che te ne vuoi stare nella classe e non mi vuoi ascoltare" disse fissandomi serio e con i tratti induriti
"non sto ai tuoi ordini. E poi, che cazzo vuoi che faccia?"
"non abbiamo neanche parlato!" urlò Christian
"no, sbagli. Ti ho ascoltato fin troppo. Poi eri il primo a dire che si trattava di scopare e basta, che non vuoi relazioni. Solo per fottere lo fai, o sbaglio?" restò a guardarmi fisso con la mascella tesa, serrata, occhi gelidi e infuocati allo stesso tempo. Pieni di odio e di emozioni che voleva sotterrare. Occhi severi che stavano scrutando infastiditi a morte da me. Come se lo avessi appena riportato alla realtà con uno schiaffone in pieno viso. Un viso incazzato, serio, imbestialito, infastidito dalla sfida
"già, è proprio così. Brava" poi riprese serio "ma sai... Sai benissimo che abbiamo sbagliato entrambi e... che ero sbronzo!" disse lui fissandomi nei miei occhi azzurri
"si sbaglia nella vita, come tu ti facevi Michael" lo guardai fisso, fulminandolo con lo sguardo. Mi aveva distrutto con poche parole. Aveva praticamente ammesso che tutto quanto, tutto quello che c'era stato fino a quel momento, era finzione. Tutto un sacco di stronzate
"bene" dissi distrutta, svuotata, deglutendo. Non ero in grado di dire altro "tu non hai mai voluto stare con me, impegnarti con me! Anzi, mi allontanavi! E mi recrimini di aver conosciuto un'altra persona? ti vendichi di qualcosa che non sussiste?" dissi disprezzandolo
"che cazzo dici? Non penserai davvero che mi sono vendicato! Non ci credo..." disse ridendo "che testa di cazzo!" urlò lui
"stai zitto e non provare a parlarmi così!"
"è colpa mia? È colpa mia?" disse lui avvicinandosi a me e facendo un'espressione dura, infuriata, di minaccia verso il viso, ma era comunque la cosa più bella che avessi mai visto
"certo che è colpa tua! Tua, dei tuoi amici e della cazzo di vita che fai!" lui alzò la mano e velocemente mi tirò uno schiaffo. Lo guardai fisso negli occhi. Aveva gli occhi sbarrati e increduli
"stavolta non farti più vedere!" mi voltai subito, dopo che vidi la delusione e il vuoto nei suoi occhi. Me ne andai e Christian mi inseguì urlando
"aspetta, Sara, ti prego! Non volevo!" io non ci badai.
Non potevo pensare ad altro, mi aveva annientato e quello che aveva detto risuonava nella mia testa.

A kung fu
Negli spogliatoi maschili c'erano Christian e Alice che discutevano. La ragazza sorrise
"ci hai preso la testa per Sara, vero?"
"io... Beh, sì" disse, sentendosi strano a dirlo. Chinò la sua testa posando sopra una mano... Con uno strano e nuovo luccichio negli occhi
"oddio... oddio... è così assurdo vederti innamorato" Alice sorrise e posò una mano sulla sua spalla "insomma...con le vite che facciamo..." Christian annuì
"secondo me, devi organizzare un'uscita con Sara... Qualcosa che la stupisca..."
era passato Michael a salutare in palestra e subito andai ad abbracciarlo mentre Christian ci vide... Stava praticamente morendo dalla rabbia. La mascella serrata e occhi che cercavano di non guardarlo fisso
"tutto bene?" gli dissi stringendolo
"non ti servo più come finto fidanzato?" disse facendomi rimanere male e alzando ironico un sopracciglio. Si mise a ridere
"scherzo, Sara"
"ah, ma dai!" dissi ridendo mentre mi passò una mano sul viso e Christian, stringendo le labbra e serrando ancor di più la mascella, si avvicinò fissando Michael e facendolo ammutolire.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora