E SE DOMANI (2)

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Ci nascondemmo dietro a una macchina, scorgendolo dal fondo, mentre Christian mi tirava con sé. Michael mi fece totalmente rabbrividire, ebbi una fottuta paura. Lui tirò dritto verso l'auto distrutta di Christian, ci aveva visti. In quel vicolo isolato non passava la gente. Sospirava ed era probabilmente tanto incazzato. Questo era un cazzo di stalker! Eravamo spacciati sicuramente, pensai guardando Christian accanto a me. Michael sparò un colpo in aria con la pistola
"stronzi bastardi!" gridò. Christian sbiancò in volto, si mosse fino a che riuscì a vederci. Quel bastardo ci fermò e ci vedevamo bloccati da tutte quelle persone. Velocemente Michael tirò un pugno a Christian, che lo guardò indurendo i tratti del viso e sbuffando dalla rabbia. Soprattutto quando vide le persone, che lui conosceva bene, che erano con Michael, mentre puntava contro la pistola. La puntò verso di me
"brutta troia, stenditi a terra e non muoverti!" feci come mi disse. Mentre stavo per piangere, mi accasciai a terra
"oh... mio caro Christian" disse Michael furiosamente, piangevo tremando. Come cazzo finirà? Guardavo Michael, il suo volto dai capelli chiari. Non potrò mai dimenticare il suo volto in quel momento, Christian che aveva altrettanta paura ma la captavo solo io "Michael, smettila di fare cazzate" disse Christian fissandolo dritto negli occhi in modo freddo
"sto cazzo, Christian. Loro li riconosci vero?" disse lui furioso, mentre Christian guardava i suoi fratelli come fossero dei Giuda. Quelli erano i suoi uomini, i suoi amici, il suo gruppo
"sai, sono venuto a sapere che non hai rispettato l'avvertimento di non scoparti più Sara" Christian li guardava e i ragazzi cercavano imbarazzati lo sguardo di Christian senza fiatare. Michael gli andò vicino, dandogli una forte ginocchiata. Lo vidi accasciarsi, forse per la prima volta. Lo prese a calci ancora e io restavo a guardare e urlavo, ottenendo solo dei colpi addosso anche a me che mi facevano restare con la faccia per terra, dolorante. Michael mi prendeva a calci nei fianchi, sulle gambe. Mi rannicchiavo per terra, mentre gli altri ragazzi guardano e controllavano. Prese ancora a calci Christian, dalla sua faccia usciva sangue che vedevo addosso a lui e per terra. Per terra le lacrime si mischiavano alle mie grida e implorazioni. Speravo nell'arrivo della polizia!
Christian tentava di alzarsi futilmente
"non ti servirà a nulla!" urlò Christian
Michael rimaneva con la pistola puntata. Io ero lievemente in piedi per sperare di aiutarlo e avevo gli occhi lucidi. La faccia sporca e piena di lividi, sangue dalle botte. Tremavo sapendo in pericolo la vita di colui che amavo, che avrei fatto se fosse andata male? Michael prese ancora a calci ferocemente entrambi, fece partire uno sparo contro Christian che cercava di alzarsi e in un attimo lo spinse a terra. Christian batté la testa su un muretto della via. Lo vidi a terra, il sangue sulle ferite e il viso immobile a occhi chiusi. Sangue anche sulla faccia. Fui avvolta dal panico più grande mai provato in vita mia...  Fu li che vidi quanto tutte le diversità e le ambiguità erano futili ed effimere. Era in quel caso che non contavano le idiozie ma contava quanto Christian fosse per me. Mi avvicinai scaraventandomi sul suo corpo, sembrava stesse dormendo. Occhi chiusi, la bocca ricoperta di sangue...
"Christian!" urlai piangendo "oh, no... mio Dio... no!" esclamavo nella mia testa. Iniziai a piangere sopra di lui mentre all'improvviso sentii dei calci sulla mia schiena. Mi accasciai vicino a lui senza il respiro, la testa mi girava. Vidi offuscata l'immagine di Christian, Michael sparò prendendo le mie gambe. Vidi altro sangue colare per terra, ero scarica. Sentivo dolore in ogni parte. In quel momento arrivò la polizia e, come un sogno che sbucava, prese Michael con sé caricandolo a forza in macchina. Vidi ben poco di quello che succedeva, vidi solo che lo portarono via mentre alcuni degli altri erano scappati. Sentii voci, qualcuno dei poliziotti che venne verso noi. Fino a che svenni, perdendo coscienza.

Aprii gli occhi dopo poco ritrovandomi con Christian all'ospedale. Il ricordo dei tempi del primo incidente ricomparvero... Guardai Christian. Era inerme, immobile sul letto. Pieno di lividi, contusioni, pieno di un sacco di cose che lo monitoravano. Mi scesero delle lacrime, mi allarmai e cercai di muovermi ma ero bendata sulla gamba e anche da altre parti. La gamba era quella che mi faceva più male. Mi vide un'infermiera, urlò
"lei si è ripresa!" venne un'altra infermiera col camice a farmi un sacco di fottute domande. Come era successo. Dove. Con chi. Chi c'era
"che è successo a lui?" urlai quasi piangendo. Mi guardò, senza rispondere
"non lo sappiamo con certezza... Stia tranquilla per adesso signorina" ma come cazzo potevo mai stare tranquilla?
"oh, mamma" dissi gettandomi fra le braccia di mia madre che entrò in stanza
"ce la farà, amore" diceva mia madre con occhi umidi, dopo poco entrò anche mio padre che venne a stringermi. I dottori sostenevano che Christian avesse avuto danni a parecchi organi.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now