NAPUL'È (7)

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Stavo riuscendo finalmente a dormire dopo aver pianto per un bel po'. Come aveva potuto trattarmi così? Mi ero sentita davvero come uno straccio usato. Non riuscivo a pensare ad altro e anche il mio sonno era disturbato. Finalmente però era da un po' che dormivo ed erano circa le cinque di mattina, anche passate da un po'. Sentii una figura entrare nella mia camera e mi svegliai di soprassalto. Mi stropicciai gli occhi e mi ricomposi vedendo Christian che stava entrando in stanza
"ciao" disse sussurrando
"che cazzo vuoi? Perché sei qui?" ero di botto sveglia! Vederlo mi aveva fatto salire subito l'adrenalina per la rabbia, che traspariva dal mio viso serio
"ehi, calma!" disse avvicinandosi al letto "sono qua... Perché volevo... Insomma mi sono comportato da idiota prima, avevo fumato e bevuto ed ero abbastanza fuori di me" disse col viso chinato mentre con una mano spostava i suoi capelli. Io restavo a squadrare il suo corpo bellissimo, con un pantalone largo per dormire e il petto nudo
"sei venuto a dirmelo alle cinque di mattina?" dissi stiracchiandomi
"già" disse ridendo e restando fisso a guardarmi rimasi in silenzio un attimo a guardare il suo corpo nudo, lui mi osservava con un sorriso
"io... Davvero, non avrei voluto"
esitai ancora un attimo, per poi deglutire prima di parlare
"o... okay Chri, tranquillo. È solo che non riesco a concepire una reazione del genere" rimase immerso nei miei occhi a guardarmi, era come se volesse dirmi di tutto in quel momento
"io... Ho reagito di merda, l'ho appena detto!"
"e perché?" chiesi sospirando. Rimase zitto, guardava avanti a sé
"non lo so" disse alzando le spalle
"lo sai! Quando c'è qualcosa che non va basta comunicare, sai, quella cosa che fanno tutti gli esseri umani... Con il nostro alfabeto così vario e bello!" dissi cercando di porre tutta la mia ironia. Lui sorrise, formando un ghigno divertito. Mi guardò accovacciata nel letto
"ma io non sono una persona normale" disse accompagnandosi con una risata "eh beh, avrai capito che mi controllo poco" disse quasi con un intento malizioso, lasciando gli occhi su di me e mostrando qualcosa di viscerale nel suo sguardo
"ci ho fatto caso" dissi alzando le spalle. Lui mi guardò, alzando un sopracciglio e osservandomi. Aveva un ghigno che illustrava una risata trattenuta
"sei in vena di scherzare Saretta?" disse ridendo subito dopo e cercando il mio sguardo. Si avvicinò a me e io indietreggiai nel letto di istinto, ebbi un brivido a vederlo avvicinarsi, scorrevo gli occhi per il suo corpo che lasciava senza fiato. Lui restava a guardarmi fisso
"mi ero arrabbiato" sussurrò guardandomi, facendo sprofondare tutto nella mia interiorità
"e... e perché?" dissi quasi balbettando
"mi ero sentito... rifiutato suppongo" disse stringendo, poi, la mascella mentre mi osservava serio e capii che era meglio non andare oltre
"Christian, no, non è così... Io... È solo che non mi sentivo così sicura" lui deglutì e venne al lato del letto e mi accarezzò i capelli, svegliando completamente il mio corpo. Restò a guardarmi, perdendosi con gli occhi nei miei e mi passò una mano sul viso per poi indurmi a guardarlo "e comunque l'offerta è sempre valida" disse sussurrando al mio orecchio e baciando velocemente l'incavo del mio collo, facendomi risalire i brividi ovunque nel mio corpo. Arrossii subito e cercai di sfuggire al suo sguardo. Lui ridacchiò per la mia reazione
"oddio che offerta" dissi sbuffando e scuotendo la testa. Lui si mise a ridere, restò vicino al mio collo
"vado a dormire, ci vediamo domani" disse passando una mano con le nocche sul mio viso, sorrise. Prese il mio viso per poi buttarsi di istinto con le labbra sulle mie. Assaporò la mia bocca e si avvicinò permettendomi di toccare il suo corpo, stringendolo a me, mentre i nostri gemiti sfuggivano incontrollati, intanto lui metteva le mani nel mio collo. Approfondimmo per un po' il bacio, miscelando le lingue, i gemiti passavano tra le nostre bocche. Mi guardò intenso, respirò vicino al mio viso e mi baciò l'angolo della mia bocca. Mi sorrise e si allontanò, facendomi mancare il suo contatto. Fece una risata che sembrava gutturale e roca, mischiata all'eccitazione
"hai un buon sapore anche così alla sprovvista" cercò ancora il mio sguardo. Io ero paralizzata e non sapevo proprio cosa rispondergli! Mentre se ne andava mi disse velocemente "buona notte Saretta" mi guardò ancora intenso e mi sentii scuotere come sempre
"notte Chri."

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now