RICOMINCIARE (2)

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Sabato mattina Christian si recò subito da me. Il giorno prima avevo ricevuto un controllo all'ospedale dove ero stata informata di avere un bel bambino nella mia pancia. Proprio dei dubbi erano diventati certezza con la lastra dell'ospedale. Feci incubi terribili quella notte, sul bambino. Un'emozione assurda di sapere una creatura nella tua pancia. Sentii sensi di irresponsabilità, sconsideratezza, paure, indecisioni, domande sulle reazioni dei familiari. Pensai che ero davvero innamorata persa di Christian e non potevo, esonerando ogni decisione che si sarebbe presa sul bambino, lasciarlo. Nel pieno della notte, quel giorno, ci fu una chiamata di Alice. Stranamente io sentivo un grande bisogno di lei. Per ben due ore al telefono, ci furono discussioni interminabili.

"Sono incinta, Christian" lui era a casa mia quel sabato e mi guardava allibito, incredulo
"sul serio?" mi guardava fisso senza saper cosa dire. Mi fece sedere sul divano. Ero distrutta. Stavo piangendo in modo incomprensibile... Ero chinata su me stessa. Christian mise una mano sulla mia schiena curva
"amore" mi alzò il viso e immerse i suoi occhi scuri nei miei
"cazzo, calmati..."
"io ci sono. Ma non posso immaginare che tipo di padre potrei essere"
"ti darò ogni appoggio che vuoi! Hai capito?" disse lui stringendomi la testa sul suo petto. Con una maglietta scura e larga, con dei jeans blu scuro
"cazzo, Christian... siamo così giovani. Troppo per un bambino..."
"lo so. Inizia a respirare un po' e calmati. Ricordati che i tuoi non potrebbero mai avere reazioni esagerate, alla fine sono i tuoi genitori!"
"come faccio..." sussurrai, mentre Christian mi coccolava al suo petto. Mentre provavo brividi assurdi alla sua vicinanza.

Alla fine, ci incontrammo sulla scelta di fare adottare il bambino che nasceva. I miei genitori vennero a sapere della notizia. Il loro stato d'animo fu di rabbia e poi di ansia. La mattina dopo già erano più quieti. Ma abbastanza delusi e schifati. Gli zii di Christian erano più che altro preoccupati. Io mi trovavo a casa di Christian, eravamo in camera. Christian si alzò dal letto, mentre vedevamo la televisione, e iniziò a fumare alla finestra... Risaltava dalla maglia il suo fisico, lui non smetteva di guardarmi. Ero rimasta molto colpita che fossimo andati via prima dai suoi amici perché lui voleva restare con me, mi aveva davvero fatto piacere! Avevo una maglia a maniche corte e dei pantaloni in jeans chiari. Christian mi fissava con occhi innamorati e vogliosi. Lui mi guardò dubbioso, buttò la sigaretta e si avvicinò a me. Veramente a una vicinanza inebriante
"vuoi provare qualcosa di più piccante?" chiese lui prendendo con una mano il mio viso e guardandomi
'Assolutamente sì' dicevo con i miei occhi, mentre tremavo e non lo guardavo in faccia
"Saretta, non vergognarti" disse facendomi alzare in piedi e guardandomi fisso. Una ciocca dei miei capelli era fra le sue mani
"perché non riesci a dirmelo che vuoi riprovare certe cose?" disse ridendo "piccola?" io non potevo ignorare quegli occhi scuri e immensi, mi sentii tremare tutto il corpo
"è che si tratta di sesso particolare" non osavo guardarlo, ma nella mia mente passarono vibratori, cose particolari...'oddio'
"particolare? E quindi, che vuol dire?" disse ridacchiando e cercando il mio sguardo fuggitivo. Christian era in piedi, mi stava accarezzando i capelli
"dillo e guardami" Oddio... Non poteva farmi questo! Lo guardai, ma non negli occhi. Poi lui ripeté "Sara" ridacchiando, con occhi luccicanti e teneri che mi invitavano. La tensione era palpabile. Con molta paura incontrai i suoi occhi neri, lui era molto eccitato e aveva del fuoco in sé. Christian mi toccò il viso
"non riesco a... A chiedertelo" dissi chinando il viso. Lui mi alzò la faccia per il mento e mi guardò. Christian sorrise e giocò con una ciocca dei miei capelli in modo sensuale. Il tocco mi faceva quasi gemere e mi rilassava
"sei sicura di volerlo?"
"sì, Christian" dissi guardandolo negli occhi. Lui mi guardò mandandomi a fuoco. Iniziammo a baciarci in modo passionale, congiungendo le nostre labbra. Lui mi teneva sui capelli. Gememmo nella bocca dell'altro e lui mi fece sedere sul letto. Mi guardò ancora e si abbassò verso di me a baciarmi passionalmente
"spogliati per me" mi disse lui sensualmente vicino al collo. Io ero con una felpa e il pensiero un po' mi imbarazzava, ma sorpassai la cosa e guardandolo mi alzai e iniziai a spogliarmi. Scarpe, calzini, pantaloni, felpa e maglietta a maniche corte. Lui guardava ogni minimo movimento di fronte a sé. Mi baciava, cercando con passione le mie labbra e mi strinse forte la schiena, muovendo le unghie
"prima direi, forse, che devi chiudere la tapparella, prima che i vicini si interessino"
"hai ragione" disse ridendo e si diresse ad abbassarla. Io lo guardavo muoversi nei jeans e provavo già una voglia assurda. Io mi accovacciai leggermente su me stessa nel letto. Lui chiuse la tapparella, si girò e si diresse verso di me... Con uno sguardo di fuoco. Mi incoraggiava con lo sguardo. Lui mi baciò e mi strinse le braccia, mi accarezzò il viso. Io mi alzai e lui esordì
"finisci di spogliarti" io deglutii e feci come diceva lui. Christian mi guardava respirando leggermente più forte, i suoi occhi che brillavano mentre ero completamente nuda sotto al suo sguardo indagatore. Si tolse la maglietta esponendo il suo corpo fantastico. Mi diressi ai bottoni dei suoi pantaloni mentre lui mi aiutò a sfilarli. Mi sentii scorrere addosso adrenalina e foga e gli abbassai il pantalone fino a farglielo togliere. Entrambi godevamo del contatto e della nostra nudità. Pelle che sfiorava il corpo dell'altro. In quel momento io volevo solamente lui. Dimenticavamo ogni cosa. Mi baciava, tenendosi attaccato alle mie labbra. Mi strinse tutta la schiena, come per segnarne la proprietà
"tu sei mia"
"sì" dissi guardandolo negli occhi scuri
"solo mia"
"sì, Christian. E tu sei mio" toccò i miei seni che erano da fuori e mi fece aderire alla sua pelle
"cosa vuoi come sottofondo?" mi sussurrò
"la radio va bene" risposi e Christian accese la radio sul suo computer e partì una musica più o meno melodica degli anni Novanta
"almeno così non ci sentono" disse sorridendo. C'era una oscura voglia ancora più potente. Ce lo comunicammo con gli occhi
"ogni volta rimango sempre colpito dal tuo corpo"
"grazie" dissi facendo un sorriso. Gemetti mentre con la sua bocca scese fino ai seni. Le mie mani andarono tra i suoi capelli
"stenditi a pancia in giù e resta là" disse severamente. Io lo guardai e poi restai a pancia in giù sul letto... Quando lo sentii tornare, lo percepivo avvicinarsi e portare qualcosa. Respiravo a fatica. Le mani di lui toccarono tutta la mia schiena, dalla nuca al sedere. Io gemetti e cercai di divincolarmi
"sempre la solita irrequieta... devi aspettare" mi disse vicino al mio viso "qualsiasi cosa me la devi dire, Sara"
"va bene..." sussurrai
Mi baciò per tutto il corpo. Le scosse mi facevano muovere, era più forte di me...
Una mano di Christian andò a tastare il mio sedere, le dita entrarono dentro di me. Io gemetti più forte e cercavo di muovere le mani
"stai ferma" ordinò lui. Mi sentì bagnata nel mio sesso, sentii le mani calde di lui che mi toccarono decise il sedere e rientrarono nel mio sesso scoperto. Lui mi toccò per tutte le gambe, mentre mi sentii impazzire. Gemetti e mi sentii accendere in ogni parte del corpo. Quando entrò con le dita, cercai di stringere le coperte. Christian prese i miei polsi con una mano e li mise stesi avanti a sé. Lui andò vicino al mio viso e mi baciava, riempendomi la bocca con le sue labbra umide e la sua lingua. Mi baciò il collo, facendomi sussultare... Mi baciava tutto il viso. Tornò a tastare la mia schiena. Dopo poco sentii qualcosa di fresco sulla schiena, sussultai immediatamente. La presa sui polsi di Christian si intensificò subito dopo
"è acqua" disse sussurrando vicino a me. Non resistevo più, stavo impazzendo. Sentii ancora le sue mani, le sue dita entrarono facendo avanti e indietro... Sentii già di perdere il controllo. E poi qualcosa di gelato sulla mia schiena, cubetti di ghiaccio passarono per tutto il mio corpo. Dal collo, facendomi sussultare e urlare. Arrivarono al sedere e gemetti, la presa di Christian ai miei polsi si intensificò. Io gemetti forte, uscirono delle lacrime. Poi il ghiaccio scese fino alle mie gambe, io respirai in modo dannato. Le labbra di Christian andarono ancora per la mia schiena. Il calore delle sue labbra mi arrivava forte e chiaro. Sentii le labbra sul mio intimo. La lingua calda di Christian, dopo quel freddo, mi fece gemere ancora di più e sussultai. Christian tornò vicino al mio viso, mi baciò il collo e cercò le mie labbra. Poi si fermò e mi disse di voltarmi. Quando lo feci, mi baciò... Cercando la mia bocca. Christian scese al mio sesso scoperto. Io ero a occhi socchiusi, mi inarcavo e gemevo forte, respiravo affannosamente. Poi, Christian sparse ancora il ghiaccio dal mio collo ai miei seni e gemetti.
Christian scese sulla mia pancia facendomi sussultare, sul mio sesso mi fece gemere ancora di più... Mi percorreva tutte le gambe e io non riuscivo quasi ad aprire gli occhi. Il petto di Christian attaccato, la pelle di lui a contatto mi fece godere ancora di più. La sua bocca mi dava lievi morsi sulla pancia. Mi mise una maglia stretta sul viso, dicendo di restare ferma. Io non vedevo nulla e non sentivo dove fosse andato. Dopo poco mi sentii versare in bocca un liquore. Lui mi baciò e mischiammo le bocce con il sapore. Sentii, poi, il liquore per tutto il mio corpo e sentii le sue dita che lo spalmarono. Resistei a sentire la sua lingua per il corpo che beveva l'alcolico. Sentii succhiare forte i capezzoli e tastare il mio seno. Poi sentii succhiare le labbra
"ti prego" Christian mi voltò velocemente rimettendomi a pancia in giù. Lo sentì tornare vicino al sedere, mi spostò verso di sé ed entrò dentro di me. Lacrimavo e stringevo le coperte. Lui si muoveva deciso gemendo forte, cercavo di muovermi verso il suo bacino. Christian gemeva e respirava forte vicino al mio collo... Spingeva deciso, i suoi versi gutturali vicino al mio viso mi facevano impazzire. Mi mise nuovamente i polsi stesi, tenendoli stretti con una mano. Io gemetti, sussultai e respirai forte. Christian aveva preso i miei capelli e tirava verso il suo ventre
"dai, Saretta, vieni" mi sentii perdere il controllo e mi abbandonai all'orgasmo gemendo forte. Io rimasi stesa sul letto. Lui si accasciò sulla mia schiena e respirò affannosamente. Tutti e due sconvolti, io ero spettinata, avevo le lacrime, il trucco colato... Tutti e due col fiatone.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن