LA LUCE E L'OMBRA (7)

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Eravamo rimasti abbracciati a parlare. Christian mi stampò un bacio che finiva nel mischiare le labbra e lasciare le nostre lingue vagare. Posai le mani sul suo petto, che vagavano, poi, sul suo corpo. Lo sentii sospirare e gemere leggermente. Christian mostrava occhi infuocati. Mi strinsi a lui come per sentire calore e quel contatto veniva metabolizzato da Christian che lo sentiva quasi come qualcosa di estraneo
"facciamo un bagno?" chiese all'improvviso dopo un po' di silenzio. Annuii "poi voglio rifarlo con te sugli scogli" disse cercando di far filare il discorso senza agitarsi
"va bene" dissi sconvolta. Lui mi guardò, con aria sempre di un capo. Ci eravamo alzati e lui prese gli asciugamani dall'auto. Ma dove stavamo andando? Era quasi l'alba, ma era ancora leggermente buio... Lui capì la mia confusione, mi strinse la mano e mi accompagnò dicendomi "tranquilla" entrammo in acqua lentamente. Dopo che lui posò gli asciugamani sugli scogli. Effettivamente non era così fredda. L'acqua restava bassa per un bel pezzo e gli scogli davano le spalle a tutta la riva. Christian si sedette nell'acqua, facendo versi di dolore per il freddo. Io per uscire dall'imbarazzo risi. Lui mi tirò vicino a sé, fra le sue gambe
"Christian, ho paura!"
"ma va... rilassati. Non c'è nessuno" ero poggiata su di lui. Christian aveva le mani sui miei fianchi. Muoveva le labbra con le mie, entrambi facevamo assaporare le nostre lingue. Sospiravo, ma ero tesa. Mi prese delicatamente per i fianchi e mi posò su di sé. Sopra al suo membro. I nostri baci non smettevano
"che c'è?" disse Christian con un'aria tenera e innamorata
"nulla"
"dai, non è vero"
"no, non ho niente" risposi imbarazzata
"sento che hai qualcosa, piccola..." mi accarezzò le braccia, si avvicinò al mio collo, baciandomi lungo di esso. Avevo la pelle accapponata e stavo tremando. Che sensazioni tutte insieme! "vedi?" disse lui ridendo "sento tutto il tuo corpo teso"
"un po'" dissi senza saper cosa dire
"sei tanto agitata, come già un sacco di volte"
"sì, ho un po' paura"
"per che cosa? Sono qua io con te, non un estraneo"
"lo so..." ridemmo entrambi "Devo... devo prenderci la mano" lui mi fissò, con gli occhi nei miei
"no, devi prendere qualcos'altro. Ed è meglio con la bocca"
"vaffanculo, stronzo" dissi spingendolo. Lui mi riprese e mi posò ancora su di sé, mentre stava ridendo ironicamente e con occhi persi di me. Mi guardava attentamente
"Sara... Io voglio la tua bocca" disse toccando le mie labbra con le dita
"cosa?" dissi io con aria allarmata
"seriamente" disse cercando i miei occhi
"oddio, Chri io non penso di saperlo fare... e vedi, ho paura... non ce la faccio... è che non lo so, ho una sensazione assurda... ogni volta con te è come se fossi dominata da una forza così... potente. Mi fa paura perché mi fa fare quello che vuole, so come va a finire. Insomma mi vince sempre..." mi bloccò prendendo il mio viso fra le mani e immergendo gli occhi nei miei. Mi sfiorò il viso con una mano e sembrava godere della mia vicinanza come facevo io nei suoi confronti
"stai calma" restavo a guardare i suoi occhi intensi e scuri "sono le stesse cose che provo io" disse vicino alla mia bocca. Si gettò a baciarmi. Le nostre labbra ancora a contatto, le lingue che si cercavano. Mettevo le mani sul suo petto. Sentii premere la sua erezione sotto di me. Mi irrigidii e respirai forte
"ti prego, Sara, non ce la faccio più"
"vuoi davvero?" dissi in modo agitato e confusionario
"sì" disse lui guardandomi fisso. Non parlavo e mosse le labbra tra le mie "dimmi una cosa" sussurrò lui davanti a me, ora entrambi in piedi "pensi che ti possa non piacere fare un pompino?" io ero imbarazzata, non lo guardavo fisso
"ehm, no... Io ho pensato spesso che..." mi fermai, smisi di parlare e mi imbarazzai coprendomi con le braccia il viso. Cercando di spostarmi da lui. Christian mi aprì le braccia, mi tolse la mia barriera e mi tenne i polsi mostrandomi subito un ghigno
"pensavi che?"
"che lo desidero" dissi tutto d'un fiato senza guardarlo. Lui ridacchiò e mi guardò
"bene, bene, quindi desideri succhiarmi il cazzo?" esortò lui, questa volta tenendo bene la presa sui miei polsi, mantenendo il controllo delle mie braccia e andando, subito, a cercare il mio sguardo
"sei uno stronzo, lo fai apposta" dissi evitando i suoi occhi scuri e ridacchiando. Lui rideva e si morse le labbra
"sì, piccola, scusami" disse ridendo ancora. Non aveva per niente senso, perciò mi faceva ridere! Io sospirai, guardandolo e lui mi spiazzò ancora "ma l'hai mai fatto un pompino?"
Io feci segno di no con la testa, effettivamente era l'unico preliminare che non avevo mai fatto prima della relazione con Christian. Lui mi tenne le mani annuendo, mi tirò con sé mentre si sedette ancora tra gli scogli facendomi avvicinare alle gambe
"stai tranquilla" disse lui nei miei occhi. Io lo guardavo come per chiedere da dove dovessi cominciare. Lui fece una risata veloce
"comincia col togliermi le mutande" mi aiutò a tirar giù i suoi pantaloni e li lasciò sugli scogli, le mutande le abbassò sulle caviglie. Io mi posai sulle ginocchia, fra le sue gambe, mentre lui mi guardava fissa e mi baciava. Lui si mise un po' indietro e si poggiò sui gomiti. Io iniziai prima a toccarlo delicatamente con le mani e lo vidi gemere leggermente, quando ne misi in bocca un bel pezzo vidi Christian buttare un po' la testa indietro e gemere. Tentavo di tenere a mente che non andavano usati i denti e che non si doveva tirare. Muovevo la lingua tutto attorno e vidi che impazziva letteralmente
"oh... Cazzo... Sara" gemette, strinse gli occhi e cercò di alzare le anche per andarmi incontro. Misi una mano sul suo petto e continuai a muovermi su e giù. Anche a me piaceva un sacco, mi sentivo andare a fuoco. Lui emise dei versi e mi guardò. Rimanevo anche sulla punta del pene e muovevo attorno la lingua. Lo sentivo gemere e sussultare se lo facevo. Lui teneva fortemente il controllo stringendo i miei capelli in un suo pugno e passando anche a stringere la mia gola con molta foga mentre si muoveva dentro la mia bocca, io gemevo molto animatamente al suo stringere il mio collo, lui tenendo i miei capelli e la gola mi dominava e manteneva il controllo muovendomi contro il suo membro in modo rude
"usa... la mano sul... resto" misi la mano come diceva lui e mi aiutai. Gemeva forte, stringendo gli occhi. Mi prese la testa con decisione e mi spinse di più, facendomi andare quasi tutto in bocca ed ebbi un conato che cercai di controllare. Lui strinse gli occhi e gemette ancora. Continuò a muovermi. Era meraviglioso vederlo perdere così il controllo sotto i miei occhi. Gemetti leggermente. Continuai a muovere la lingua attorno, che sembrava mandarlo fuori di senno... Ed emisi un gemito più deciso, continuava a mantenere i miei capelli facendomi sussultare
"porca troia" disse lui gemendo e godendo anche a causa del mio apprezzamento
"piccola... Sto venendo... quindi puoi toglierti..." lui emise un verso profondissimo a causa del fatto che io scesi più giù e girai ancora con la lingua
"cazzo" disse gemendo. Andai bene fino in fondo, fino a che sentii nella mia bocca il liquido del suo piacere. Mi diede quasi dei conati ma resistetti. Lui poggiò la testa sulla mia fronte, mi strinse a sé
"niente male, per una ragazza che ha appena perso la verginità" disse sorridendomi. Teneva le mie braccia per potermi guardare "il miglior pompino ricevuto da una ragazza" disse ridacchiando
"smettila!" dissi persa nel contatto con lui, cercando di fuggire dal suo sguardo. Lui spostò il viso per guardarmi di nuovo negli occhi e mi disse senza nessuna ironia
"veramente, non sto scherzando" mi mostrò un sorriso. Io guardai i suoi occhi scuri "e per te, come è stato?" mi chiese mordendosi un labbro e ridacchiando
"piacevole" dissi sorridendo e facendo un ghigno
"sai qual è la cosa che mi fa impazzire di più?" sussurrò lui vicino al mio viso
"quale?"
"che sei una ragazza con poca esperienza che però mi lascia fare le cose sporche, solo a me" disse con occhi sorridenti e illuminati. Io sorrisi e ridacchiai con lui. Quando finimmo di sollazzarci, assaporando la sensazione dell'orgasmo, riprendemmo il viaggio per riportarmi a casa.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant