LA LUCE E L'OMBRA (9)

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"ma che fai, esci?" chiese ridendo Christian al telefono con me dopo un bel po' che parlavamo
"sì, vieni alle venti... okay?"
"okay, ciao" ci congedammo e chiusi il cellulare. Mi vestii, mi truccai e pettinai per bene per il ristorante. Alle venti la macchina di Christian arrivò sotto casa mia. Appena salii
"sei bellissima"
"grazie" giungemmo a un bel locale poco distante. Mi fece scendere e disse
"eccoci qua" entrammo e ordinammo un tavolo e lì seduti c'erano tutti quelli di kung fu. Era un locale molto pieno di clienti e tavoli, molto pieno di luce. Arrivò il cameriere e ordinammo la cena e le bevande. Prendemmo tutti una birra, che arrivò nell'atmosfera avvolgente della musica. Dopo un po' arrivò da mangiare. Alice, finalmente, pomiciava con Daniele. Lei mi aveva già raccontato tutto dei loro incontri! Passava il tempo e ci godevamo la musica, continuavamo a bere. Erano oltre le due di notte e tutti noi uscimmo nella buia e fredda strada.
"grazie mille della serata amore..." dissi io. Lui rispose
"figurati"
"stai qua, amore, che io vado a prendere la macchina" così molti andarono a ritirare dal parcheggio l'automobile. Io restai con Alice e qualche altro ragazzo. Alice accese una sigaretta e lo stesso fecero alcuni. Christian era tornato e aveva portato un po' di erba per noi. Prima di lasciarmi a casa ci dirigemmo al parchetto del mio paese. Parcheggiammo davanti al parco, che era ovviamente chiuso per via della tarda ora. Scavalcammo il cancello ed entrammo nel parco col buio pesto, il freddo e inquietanti ombre. Ero sopra al cancello, lui era già andato di là. Mi lasciò finire fra le sue braccia e mi tirò giù. Subito Christian mi prese per mano e ci dirigemmo alla piramide del parco. Un gioco per bambini, davvero molto alto, dove ci si poteva arrampicare fin sopra. Arrivammo quasi al livello più alto, dove c'era una cesta di resistente gomma dura. Ci stendemmo e guardammo il cielo scuro. Christian mi guardò, passandomi una mano sui capelli. Posò le labbra sulle mie, con la lingua immersa, morbida nella mia bocca. Mentre io rispondevo allo stesso modo.

Fuori dalla scuola, il giorno seguente, salutai Christian che era passato di là a prendermi e vidi improvvisamente Giorgia. Aveva il viso rigato da lacrime
"sei una puttana!" urlò la ragazza
"Giorgia, vattene subito" urlò Christian. Giorgia mi tirò un pugno e io, che non ero pronta, accusai il colpo. Tirai istintivamente un calcio, prendendola bene sui fianchi. La presi con dei pugni forti al viso. Christian mi guardava sbalordito. Ma si diresse verso Michael, che era arrivato. Spinsi Giorgia che finì su una macchina e lei si alzò subito avventandosi su di me. Cercava di portare me verso la macchina, mi arrivarono dei colpi. Con una serie forte di calci la buttai a terra, non sapevo con quali cose esattamente. Ma da ciò che proveniva da sotto la mia pelle! Lei fu alzata dalla rabbia da terra. Da una forza soprannaturale. Indietreggiava impaurita. Per poco Giorgia si stava spingendo contro una macchina. Io la tirai verso di me e con tutta la mia forza la spinsi sul lato opposto gettandola sul cofano della macchina parcheggiata e facendola strisciare a terra. Giorgia si accasciò ma si rialzò riattaccando, seppure le avessi salvato la vita. Un altro colpo forte, restò a terra. Si alzò spaventata e schifata e mi guardò, prima di andarsene. Mi accorsi che era comparso Michael
"che cazzo vuoi Michael?" disse Christian
"tu sei un emerito figlio di puttana" Christian bestemmiò
"perché proprio con Sara? Proprio lei vero? Testa di cazzo!"
"che cazzo vuoi?" Michael non rispose ed estrasse un coltello. Christian partì con due pugni così forti da stordirlo e con un calcio lo fece finire a terra, lo colpì ancora fino a che lo fermai io. Trattenendo un suo braccio e calmandolo. Prese il coltello da terra. Se lo mise via con i tratti del viso induriti. La mascella serrata, i pugni stretti e gli occhi pieni di odio. Attorno a noi c'era un ammasso di molti giovani del liceo che avevano assistito. Christian diede un occhio a Michael per terra, lui si alzò e si allontanò minacciando ancora. Si parlava un po' in giro di questa lotta che era capitata.

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Kde žijí příběhy. Začni objevovat