RICOMINCIARE (4)

43 7 1
                                    

Ottobre

Lunedì

Ero a casa di Christian, dopo essere stati un po' con la mia compagnia. Non aveva nessuno a casa, stavamo guardando la televisione e facendo assaggi di vari alcolici.
Andò per un attimo in bagno e, spinta dalla curiosità, mi accinsi ad andare in camera sua. Aprii la porta delicatamente e guardai i rapper appesi alle pareti, il suo letto disfatto, la scrivania...
Aprii il suo armadio trovandoci tutti i suoi vestiti, profumi in altri cassetti. Non resistei e aprii il cassetto della scrivania, vidi il vibratore che aveva usato con me e un pacchetto di preservativi che usavamo insieme. Provai un forte brivido, mi sentii percorsa dal solito desiderio di lui e da molti pensieri, se lui li avesse usati anche con altre... Sembravano abbastanza pieni come l'ultima volta che li avevo visti! Toccai con una mano il vibratore e lo presi. Strinsi le labbra. Vidi che c'erano un paio di mie mutande che si era tenuto. C'erano delle magliette sue e fasce per le mani di MMA
"basta perderti d'occhio che vai a curiosare, eh" disse la voce di Christian in modo sensuale. Sobbalzai e mi voltai lasciando tutto nel cassetto. Ma dal suo ghigno e dai suoi occhi pieni di quel fuoco che avevo visto ormai tante volte, mi aveva sicuramente visto da un bel po'. Aveva dei jeans leggermente stretti e chiari, con una maglietta grigia della Calvin Klein
"cazzo..." esclamai guardandolo "scusami... Scusa...Io..." dissi tenendo il viso leggermente chinato. Venne verso di me ma io mi diressi verso la porta. Mi fermò voltandomi verso di sé e poi posandomi sul muro vicino alla scrivania. Il suo ventre poggiato su di me e il suo viso vicino al collo, puntandomi gli occhi nei miei
"non scusarti..." sussurrò posando il naso sui miei capelli. I brividi stavano scorrendo per tutto il corpo, ogni parte di me rispondeva a lui. Posai le braccia lungo i miei fianchi, lasciando che sfiorassi i suoi
"giuro... Io... Non volevo stare a rovistare..." mi posò un dito sulla bocca, si stava trattenendo dal ridere
"perché trovi che ci sia da ridere?" dissi alzando un sopracciglio e scontrando i suoi occhi scuri
"Non hai che da chiedere, Saretta, non devi essere timida con me" disse scontrando la sua bocca sul mio collo. Quando i nostri occhi restarono a contatto, le labbra si toccarono e iniziavano come un vortice a divorarsi....Come un bisogno impellente
"io... Ho bisogno di te... Sempre" mi sussurrò accanto al mio mento
"anche io" dissi quasi gemendo. Si posò ancora sulle mie labbra, strinse i miei fianchi attirandomi di più a sé. Si allungò al cassetto della scrivania e prese il vibratore, guardandomi poi con uno sguardo dritto nei miei occhi che poteva già farmi sentire tutto il piacere che si annidava nel ventre
"non... Non hai usato..."
"no, Sara, non li ho usati con nessuna ultimamente" disse con un ghigno di amore e di divertimento. Nei suoi occhi vedevo la sincerità. Prese le fasce di MMA e lo guardai con aria persa
"che... Che vuoi fare con quelle?" dissi con un misto di risata e stupore
"non preoccuparti, non voglio picchiarti. Anche se a volte ne ho la tentazione..."
disse con un sguardo in cui l'ardore e la passione mi dominavano e soppiantavano. Mi prese la mano e mi fece respirare appena si allontanò
"andiamo di là" mi disse come se avesse un piano in mente. Mi portò con sé in soggiorno e posò le cose sulla mensola vicino all'appendiabiti. Il mio respiro era irregolare e non mi aveva neanche toccato! Si avvicinò a me e si immerse nei miei occhi per poi tenere un freno al desiderio di avermi in quel momento. Prese dell'erba dai suoi pantaloni, nelle mutande. Prese una canna mentre lo guardavo storcendo il viso, ero così frastornata dall'eccitazione che rimasi bloccata. Che stava facendo?
"che fai?"
"una canna, vedrai che sarà utile..." disse guardandomi fisso e mettendomi ancora più eccitazione nel dover attendere. Mise l'erba in una cartina con il tabacco e iniziò a rollarla. Prese un pezzo del suo pacchetto di sigarette e fece il filtro. Sistemò ancora la canna rollandola e poi la chiuse, sistemandola con le mani e cercando poi il mio sguardo. La accese e fece dei tiri, guardandomi. Cercò subito le mie labbra, prendendomi all'improvviso. Il fumo passò nella mia bocca. Scese delicatamente nel mio collo e spense con l'accendino la canna, mi prese per mano lasciando la canna sulla mensola vicino all'appendiabiti. Assaporò di nuovo le mie labbra lasciando che le nostre lingue si esplorassero delicatamente. Mi spogliò con calma, lasciandomi completamente nuda e senza che smettesse di baciarmi. I suoi occhi pieni di eccitazione, le sue labbra che scendevano per il mio corpo, che risucchiavano i miei seni, le sue mani che contenevano il mio corpo
"metti le mani sull'appendiabiti" Lo guardai sgomenta, trovando il suo sguardo eccitato e sicuro. Di nuovo là? All'appendiabiti? Alzai le mani e presi i pali più in alto dell'appendiabiti. Mi annusò il corpo avvicinandosi, respirandomi e avvicinò i miei polsi uno all'altro sull'appendiabiti
"così" disse guardando poi i miei occhi con tono provocatorio e aria di sfida. Scese con gli occhi sul resto del mio corpo, era eccitato... Legò le mani nella fascia di MMA e mi venne da sorridere. Era da pazzi usarle per questo! Mi guardò con un ghigno
"non ci avevi pensato, vero?" sussurrò toccando i miei fianchi. Risposi con una risata e lo guardai
"che cosa vuoi fare?" chiesi un po' incredula, quasi ridendo
"lo scoprirai..." disse posando nuovamente le labbra sulle mie. Si abbassò ai miei piedi e mi guardò dal basso con l'eccitazione inebriante. Partì dalle mie caviglie per salire con la sua lingua. Gemetti soffusamente e leggermente più forte quando giunse al mio sesso. Gemevo, divincolandomi
"sta buona" disse allungando una mano fino al mio seno. Si fermò al mio piercing all'ombelico, toccandomi nel frattempo. Arrivò ai miei seni e salì fino al mio collo, dove potei sentire il suo respiro irregolare e caldo. Baciò le mie braccia, tutte e due, mettendo poi le mie dita nella sua bocca. Il mio corpo stava praticamente cadendo a pezzi. Gemevo, ascoltando ogni movimento e ogni suo respiro. Prese la canna dalla mensola e in quel momento rimasi col fiato sospeso... La accese, sempre cercando il mio sguardo e si chinò fumando. Fece dei tiri per poi baciare il mio sesso insistentemente. Gemevo, socchiudendo gli occhi e perdendo il controllo... Guardavo la sua testa tra le mie gambe, era sempre la cosa più bella che potevo aver visto! Soffiava anche del fumo sopra al mio sesso. Baciava la mia pancia, mentre mi dannavo per il piacere che sentivo. Tornò alla mia bocca facendomi sentire le sue labbra col mio sapore, facendomi fumare e rilassare tutto il corpo. Prese il vibratore e si chinò ancora. Cercò il mio sguardo
"voglio vedere se riesco a farti venire senza che ti tocco io..." mi disse parlando piano, con la voce roca e gli occhi pieni e vogliosi. Annuii, senza capire che cosa volesse fare. Mi mise delicatamente il vibratore e lo accese facendomi sussultare, gettai indietro la testa e trattenni il fiato. Vibrava dentro di me, portandomi a una sensazione sempre più vicina all'orgasmo. Intanto, Christian non si tratteneva e baciava il mio interno coscia, le gambe, o passava la lingua sul mio pube. Circoli con la lingua sulle mie gambe, mentre mi guardava desideroso da terra e mi spingeva quel vibratore. Dopo un po' sentivo i tessuti bagnarsi sempre più e un lieve dolore, sentivo perdermi nel movimento e sentivo che stavo per venire. La lingua che Christian lasciava sul mio corpo mi faceva provare sensazioni paradisiache. Raggiunsi l'orgasmo e mi divincolai, buttando la testa indietro col respiro affannato... Vidi che Christian si alzò e baciò il mio collo. Sentivo chiaramente che era eccitato. Si spogliò, togliendosi tutto di dosso. Il suo corpo nudo, i tatuaggi sparsi... A me mancava il respiro, mentre guardavo quell'eccitazione nei suoi occhi. Mi baciava ancora delicatamente, cercando le mie labbra e gemevamo nelle nostre bocche. Si mise dietro di me, baciando tutto il mio collo e le mie labbra. Toccò tutta la mia schiena e ci posò dei baci fino al mio sedere. Gemevo soffusamente... Il piacere acuto ancora annidato nel ventre. Toccò con le mani il mio sedere e venne vicino al mio collo dandomi degli schiaffi sul sedere che mi fecero sussultare e buttarmi leggermente indietro. Scese a posare nuovamente la lingua sul mio ventre e gemetti. Tutti questi stimoli mi stavano facendo impazzire. Entrò dentro di me velocemente, finalmente sentivo lui affondare dentro di me e respirare affannosamente sul mio collo
"io... Ho bisogno di te. Più di qualsiasi altra cosa"
"anche io..." dissi continuando a muovermi avanti e indietro. Si spingeva dentro di me, i nostri gemiti quasi sincronizzati. Mi posò le mani davanti, sui seni, spingendomi contro di lui sul suo corpo, mentre si muoveva dentro di me e passò le mani anche a stringere da dietro la mia gola. Lui come sempre mi dominava, stringeva i miei capelli in pugno e passava anche a stringere la mia gola con molta foga mentre si muoveva dentro di me e io gemevo molto animatamente al suo stringermi e al suo farlo con me in modo rude. Lui stingendo i miei capelli e la gola mi dominava muovendomi contro il suo membro e poteva così, come sempre, avere il controllo e penetrarmi molto più facilmente. A un tratto, mi tolse le fasce dalle mani e le sentii libere e un po' addolorate, mi posò le mani ancora sui seni spingendomi verso di lui e poi mi portò sul divano, senza uscire da me. Mi piegò sul bordo del divano e continuò eccitato e deciso con i colpi ai quali dovevo cercare di stare dietro, mentre teneva il un suo pugno i miei capelli facendomi lacrimare e gemere dal piacere. 

LA LUCE E L'OMBRA (PARTE 1)Where stories live. Discover now