Capitolo 42 《A future together!》

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Finito il concerto, io e Thomas andammo nel mio camerino e ci buttammo sfiniti sui divanetti.
<<Uoo! Che gran concerto!>> disse lui col fiatone ridendo
<<Eh si, e domani un'altro, e poi dopodomani un'altro ancora e via dicendo fino alla fine delle date!>> risposi ridacchiando.

<<Non vedo l'ora!>> affermò Thomas alzandosi dal suo posto e venendo verso di me.
Io sorrisi e lui mi diede un bacio a stampo sulle labbra.
<<A proposito di domani, sai che giorno è?>> chiese lui sorridendo.
Io lo guardai un po' confusa e subito dopo sbarrai gli occhi.
<<Oh mio Dio! Sono già passati 17 mesi?!>> esultai scattando all'inpiedi dal divanetto e abbracciandolo forte.

<<Proprio così, e bisogna festeggiare ovviamente! Sono stati i 17 mesi più belli della mia vita, solo con te!>> disse Thomas stringendomi forte.
Ci staccammo e poi ci baciammo con tanto amore che avevamo da darci.

Fummo interrotti dalla porta del camerino che bussò, così ci staccammo e andai ad aprire.

<<ODDIO FEDE!>> urlai abbracciandola forte.
Lei mi strinse ridendo
<<Mi sei mancata da morire!>> disse lei sorridendo e sciogliendo l'abbraccio.
<<Anche tu,dannazione! Come va con l'Universal?>> chiesi ricambiando il sorriso

<<Bene, benone, dopo domani inizio con le date>> rispose Federica entusiasta.
La feci entrare nel camerino e poi salutò Thomas.
<<Come mai da queste parti?>> chiese Thomas appoggiandosi al tavolo con i miei trucchi.

<<Oh, solo una visita prima di iniziare a darci dentro col lavoro>> rispose lei sorridendo ma bloccandosi subito dopo facendo morire il suo sorriso in uno sguardo triste e vuoto.
<<Fede che succede?>> domandai allarmandomi un po'.
<<Niente,niente, sto bene sul serio>> rispose ritornando a sorridendomi malinconicamente.

<<Non è vero, c'è qualcosa che non va>> disse Thomas guardandola attentamente.
<<Come mai non sei con Riccardo?>> domandai insicura.
Lei sospirò e ricomparì di nuovo quello strano sguardo.
<<Fede... cosa è successo?>> chiesi ancora più preoccupata.

<<Ecco... in questi ultimi tempi con Riki litighiamo spesso, non siamo mai d'accordo su niente, poi adesso lui lavora con la Sony e siamo separati, e con la sua gelosia, rende tutto ancora più impossibile>> rispose lei sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

<<Fede mi dispiace un sacco... purtroppo è così quando si prendono strade diverse, io spero soltanto che riusciate a passare questo periodo>> dissi io rassicurandola abbracciandola.
<<Grazie... ora meglio che vada... vi ho fatto perdere già troppo tempo>> rispose Federica sorridendoci e alzandosi.

La accompagnai alla porta, la salutai e poi se ne andò.

<<Uff... mi dispiace un botto per quei due!>> disse Thomas sedendosi sul divanetto.
<<A chi lo dici, sarebbe davvero un peccato se si lasciassero>> risposi sbuffando e andando verso di lui.

Non appena mi sedetti, mi imprigionò con le sue braccia e sorridendo, iniziò a baciarmi ovunque.
<<Thom... mi fai il solletico>> dissi io ridendo mentre continuava a baciarmi il collo.
<<L'idea è quella>> rispose ridendo insieme a me.
<<E invece no, dobbiamo ritornare a casa>> dissi ridacchiando e staccandomi dalla sua presa.

Mentre mi struccavo, Thomas mi rendeva il lavoro impossibile dato che mi faceva il solletico ovunque.
<<Dai Thom, smettila!>> dissi io ridendo cercando di togliere ormai gli ultimi residui di trucco.
<<È più divertente così!>> rispose ridacchiando.

Finalmente ci alzammo e uscimmo dall'arena ed entrammo nell'auto che ci portò nella nostra abitazione.

Si, io e Thomas abitavamo insieme, mio padre, dopo quell'incontro in sala relax tempo fa ad Amici, non si fece più sentire, mia sorella aveva vinto una borsa di studio in Venezuela per imparare meglio la lingua con i suoi colleghi di università.

Per regalo dei miei diciotto anni, mi regalò la casa e dato che da sola non mi andava per niente di vivere, quale persona migliore se non Thomas?.

Arrivammo verso tarda notte e buttammo tutto a terra lasciando cadere le borse per le scale mentre ridevamo e ci baciavamo.

Arivammo nella stanza da letto e Thomas chiuse la porta con la mano, senza distogliere lo sguardo e le sue labbra su di me.

Gemevo il suo nome e mi buttò sul nostro letto mentre mi sbottonava la giacca e io facevo la stessa cosa con la sua e la buttammo a terra chissá in che parte della stanza.
<<Thom... scus...>> dissi io gemendo.

Ancora non eravamo riusciti a fare l'amore.
Nonostante ormai era tutto finito con Max.
Nonostante ormai io non sapevo più assolutamente niente di lui da quell'incontro quella mattina presto.

Nonostante ormai quelle urla e quelle mani pesanti su di me fossero soltanto un orribile ricordo.

Io ci pensavo lo stesso.
E avevo ancora paura.
Ma molta paura.

Thom non sentiva nulla, continuava a baciarmi ovunque e mi slacciò il reggiseno con una velocità inaudita.
Diventava tutto più veloce.

Il suo respiro dall'eccitazione.
Il mio dalla paura.
I ricordi mi stavano riaffiorando di nuovo.

La violenza.
Le urla.
Le mie lacrime che si ripetevano ogni maledetta notte che Max osava toccarmi.

Stavo tremando dalla paura e il mio respiro si faceva sempre più pesante e veloce.
<<Thom... ti prego>> ansimai con il respiro sempre più veloce e pesante.
Non diceva nulla, aveva la mano sul mio interno coscia e iniziava a salire sempre più.
<<Thomas porca miseria!>> urlai piangendo e rannicchiandomi nel lato più estremo del letto.

Scoppiai a piangere e a tremare.
<<Ei,ei,ei scusa, perdonami, va tutto bene, non dovevo forzarti... scusami, so quanto può essere felice, ma Francesca ti amo da impazzire e ti voglio come non mai!>> si giustificò avvicinandosi a me.
Io mi scansai e mi alzai dal letto correndo in bagno.

Mi chiusi a chiave e non smettevo di tremare.

Dannazione.
Non era colpa sua.
Ma era colpa mia.
Mia e delle mie maledette paure.
Mia e dei miei demoni.
Mia e del mio passato.
La colpa ero soltanto io.

Singhiozzavo trattenendo le urla dalla paura.
Il mio petto si alzava e si abbassava velocemente dal terrore del passato.
Avevo paura.
Avevo di nuovo iniziato ad avere attacchi di panico.

Maledetta me.

<<Fra? Ti prego apri fatti aiutare!>> disse Thomas avvicinandosi alla porta.
Mi asciugai le lacrime e aprì la porta e mi buttai fra le sue braccia.

<<Scusami, se che gran fastidio deve essere stare con una come me e nemmemo poter essere felice!>> dissi io facendomi piccola nel suo petto e singhiozzando.
<<Cosa? Ma stai delirando? Tu non mi rendi felice? Francesca non dirlo mai più, mi hai reso felice sin da quando mi sedetti a scuola nel banco accanto a te! Mi rendi felice ogni giorno che passa, con i tuoi baci, con te che ti proteggi fra le mie braccia! Non mi importa se tu ancora non vuoi darti a me, non ha assolutamente importanza, sono sicuro che riuscirai a superare questa paura! Ti aiuterò, starò sempre accanto a te amore mio!>> rispose Thomas facendomi alzare lo sguardo e guardando i suoi occhioni neri.

Io sorrisi e gli diedi un bacio sulle labbra che ricambiò mentre mi stringeva sempre più con le sue braccia a se come per non farmi scappare.

<<Ti amo>> dissi con un filo di voce
<<Ti amo anch'io>> rispose sorridendomi e dandomi un'altro bacio sulle labbra.

SPAZIO AUTRICE :

Boom bitches SONO RITORNATA. 😈
Spero che vi sia piaciuto questo mio "ritorno" e niente.
Ciauuu
-Clelia💜

E arrivi tu ||Thomas Bocchimpani|| ~Wattys2017~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora