Capitolo 46 《You are my drug》

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Sentivo il respiro di Thomas sul mio collo e la cosa mi faceva impazzire.
Aveva le sue braccia attorno a me.

Sembravo un peluche.

Avevo la mia testa sul suo petto e respiravo lentamente il suo dolcissimo profumo di vaniglia.

Mi stavo drogando di lui.

Non riuscivo per niente a dormire.
Non riuscivo a chiudere occhio da mesi, facevo soltanto finta di dormire per non preoccupare gli altri.

I battiti di Thomas mi tenevano compagnia.
Erano sempre la mia canzone preferita da sentire.

Ripensavo a Max, a quelle foto, al mio fianco, alle terribili nottate che passavo con lui, alle urla, a quelle pesanti mani su di me.

Provavo troppo schifo per quell'essere.
E io che come un'idiota l'avevo addirittura perdonato.
E ci siamo per giunta baciati!

Ma c'era una cosa che non capivo.
Perché era ritornata la stessa persona di un' anno fa?
Cosa gli era successo?

Ripensavo in continuazione a quelle orribili nottate e,senza accorgermene, mi addormentai.

************************************
<<Vieni subito qui!>> mi urla Max trascinandomi in camera da letto.
<<NO MAX! NON VOGLIO!>> urlo continuando a piangere mentre mi strattona con le braccia.
Max ride malvagiamente e mi toglie immediatamente la maglietta e il reggiseno, insieme ai miei pantaloni e slip.
Sono completamente nuda sul mio letto mentre Max si slaccia i suoi pantaloni e butta via i suoi boxer.
Io sto piangendo fortissimo dalla paura.
<<No Max ti prego! Non farlo!>> dico mentre continuo a singhiozzare forte.
<<Sta zitta!>> mi intima lui mentre mi allarga le gambe ed entra dentro di me.

{...}

<<Brava sgualdrina!>> dice mentre mi da una botta lancinante alla coscia dopo aver finito quella tortura.
Io mi rannicchio nell'angolo più estremo del letto allontanandomi da lui mentre continuo a piangere e a singhiozzare.
<<Dove pensi di andare?! Non ho ancora finito!>> mi dice tirandomi di nuovo verso di se mettendosi sotto di me nuovamente.
<<NO MAX TI PREGO BASTA!>>

************************************

<<NO MAX TI PREGO BASTA!>> urlai in affanno scattando a mezzo busto dal letto mentre avevo il fiatone e il mio petto si alzava e si abbassava.
Thomas subito si svegliò impanicato.
<<Ei! Ci sono qua io!>> mi ripetè abbracciandomi e accarezzandomi la schiena per calmarmi.

Scoppiai a piangere e mi strinsi al suo petto facendo cadere migliaia di lacrime bagnando anche la sua maglietta.

Lui non sapeva come mi sentivo davvero! E non potevo dirgli nulla! Avrei voluto davvero che fosse stato soltanto un brutto sogno.

<<Ei, dai su, non devi avere paura!>> mi disse continuando ad accarezzarmi la schiena.

Io non dicevo niente.
Tremavo e singhiozzavo in silenzio.

<<Francesca, dai, mi fai preoccupare così!>> disse sarcastico per calmarmi.
Cercai di ritornare in me e poi mi staccai dal suo petto mentre mi asciugavo le lacrime.
<<S...scusami>> dissi singhiozzando.
<<Deve essere stato davvero brutto quel sogno>> rispose Thomas prendendomi per le mani e accarezzandomele.
Io abbassai lo sguardo sentendomi più in colpa che mai.

<<Aspetta, ti vado a fare una camomilla>> disse sorridendo e dandomi un bacio a stampo sulle labbra.
Io sorrisi e poi chiuse la porta della camera.

Mi facevo schifo.
Sia per ciò che avevo sognato.
Sia perché non potevo dire nulla a Thomas.
Avevo troppa paura.

Tirai fuori dal cassetto del mio comodino quelle foto e le guardai meglio e lessi di nuovo più volte e più volte i messaggi che c'erano sul retro.

Sentì, ad un tratto, la maniglia della porta girare e come un fulmine riponei tutto dentro al cassetto e lo chiusi.

<<Eccomi qui>> disse Thomas sorridente con una tazza fumante in mano.
<<Grazie>> risposi solamente e ricambiando il sorriso prendendo la tazza.
Mentre bevevo lui non faceva altro che guardarmi.
<<Perché mi guardi?>> domandai ridacchiando.

<<Ti ricordi la prima volta che ti guardai in quei giardinetti a scuola?>> mi chiese lui.
Io annuì con la testa mentre bevevo un altro sorso di camomilla
<<Ti avevo risposto a quella domanda dicendo che avevi degli occhi bellissimi>> iniziò avvicinandosi a me.

<<E non soltanto gli occhi>> concluse dandomi un dolce bacio pieno di amore e passione sulle labbra.

In quel bacio tutti i muscoli del mio corpo si ammorbidirono.
Diventai immediatamente più calma.
Non avevo più nessun pensiero in testa.

Quel bacio era come quando nei computer bloccati, premevi il tasto "reset" e tutto si sbloccava e ritornava tranquillo e sereno.

Io mi sentivo proprio così.

Continuava a baciarmi chiedendo accesso anche alla lingua che non negai e con la mano che teneva la tazza di camomilla, la allungai per posarla sopra al comodino senza distogliere la labbra su quelle di Thomas.

Piano piano mi distesi sul letto e Thomas si mise sotto di me mentre con le mani si sorreggeva sul materasso continuando a baciarmi.

Le sue mani lasciarono spazio ai suoi gomiti mentre con la mano destra saliva sulla mia pancia in direzione del mio seno.
Non appena si accorse che mancava pochissimo a quel contatto, si staccò come se avesse preso una scossa elettrica.

<<Susami, non dovevo farlo>> disse staccando le sue labbra dalle mie mentre riprendeva fiato.
<<Non importa... scusa me che sono così idiota da non poterti rendere felice...>> risposi tristemente e abbassando lo sguardo.

<<Ancora? Ne abbiamo già parlato Francesca! Non mi importa se ancora non sei pronta per fare questo passo avanti, io ti amo lo stesso e di felicità mi hai riempito dal primo giorno di scuola in cui ti ho vista>> disse lui serio dandomi un bacio a stampo.

Io sorrisi debolmente e poi si distese a letto mettendosi di lato verso di me mentre giocava con i miei capelli attorcigliandoli alle sue dita.
<<Thom>> dissi ad un tratto guardandolo attentamente nei suoi occhi color miele.

<<Mh?>> chiese guardandomi anche lui con attenzione.
<<Se tu dovessi scoprire che qualcuno di importante per te gli stessero facendo del male... tu che faresti?>> gli domandai azzardatamente senza esitare.

Quanto ero stupida da uno a mille?
L'avrebbe capito subito che si trattava di me.
Francesca, sei un genio come sempre.

Lui mi guardò stranito corrugando la sua fronte.
<<Che vuoi dire? In che senso se  qualcuno di importante per me gli stessero facendo del male?! Francesca, che mi stai nascondendo?>> domandò alzandosi dal letto serio e alterando pure il tono di voce.

<<Non ti sto nascondendo un bel niente te l'ho già detto, e non urlare che sono le quattro del mattino!>> lo sgridai alzandomi pure io dal letto.
<<Francesca, se è ancora Max o qualcun'altro a perseguitarti devi dirmelo subito!>> disse venendo verso di me e tenendomi le braccia con le sue mani.

Io lo fissai negli occhi.

Cosa avrei potuto fare?!
Non potevo di certo dirgli che era Max il tizio che mi procurò quell'orribile livido sul fianco.

Dopo un po' di silenzio, io annuì e lui mi guidò,con le sue mani che tenevano le mie braccia, sul suo petto stringendomi forte.
<<Ti amo Francesca, da impazzire!>> disse lui dandomi un bacio sulla fronte.
<<Anch'io ti amo Thom>> risposi solamente.

Ci baciammo e poi ritornammo di nuovo a letto a cercare di dormire quelle poche ore che c'erano rimaste di riposo.

E arrivi tu ||Thomas Bocchimpani|| ~Wattys2017~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora