Capitolo 59 《Farewell life.》

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*Ci tengo a dire che questo credo sia il capitolo più importante per me di tutta la storia perchè le cose che state per leggere diciamo che le ho vissute io stessa, non in prima persona, ma mi hanno toccata davvero molto. Quindi niente, spero che vi piaccia più degli altri questo capitolo in particolare, è davvero importante per me♡*

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Mi staccai da quella presa e fissai Thomas in quei occhi che mi stregavano ogni volta che provavo a scrutargli.
<<Sono una gran stupida>> fu l'unica cosa che riuscì a dire abbassando lo sguardo e scappando via.

Corsi come una matta verso l'uscita per poi accellerare sempre di più non appena toccai l'asfalto e in un'attimo, migliaia di lacrime rigarono il mio viso.

Piangevo come una fontana e correvo, come non avessi mai fatto in vita mia.
Arrivai a casa con il cuore che batteva all'impazzata e con gli occhi lucidi e rossi pieni di lacrime che scendevano, senza fermarsi, dalle mie guance.

Buttai in aria tutto quello che mi capitava a tiro a terra per via della rabbia verso me stessa.
Mi accesi poi una sigaretta mentre avevo ancora il fiatone e con il cuore che non riusciva ancora a riprendere i battiti regolari.

Ma non mi importava.
Mi odiavo.
Mi odiavo per la mia immensa stupidità.

Presi poi una bottiglia di vodka e la buttai giù in un tempo record.
Poi dopo aver finito la sigaretta, me ne accesi un'altra, poi un'altra e un'altra ancora mentre bevevo senza smettere per un secondo.

Sentivo il mio telefono squillare in continuazione, ma non risposi a nessuna chiamata.

Nè a quelle di Lorenzo.
Nè a quelle di Thomas.
E non risposi nemmeno ai messaggi.

Erano passate ben due ore dal mio stato, e continuavo sempre a fumare e a bere ogni tipo di bottiglia di alcolici esistente nella mia credenza.
Il mio cuore continuava sempre a battere velocissimo, nonostante ormai fossero passate ore dalla pazza corsa che avevo fatto.

Non ci feci molto caso, credevo che ancora dovevo calmarmi per la corsa.

Non chiusi occhio nemmeno per un secondo e fui riportata alla realtà dell'ennesima chiamata di Lorenzo alla quale risposi capendo che se avessi ancora continuato a rifiutare la chiamata, lui non avrebbe smesso di assillarmi.

-Conversazione telefonica-

<<Francesca dannazione che spavento che mi hai fatto prendere! Che ti è successo?! Thomas mi ha detto che ad un certo punto sei sfrecciata via come un razzo correndo come una matta verso casa!>> affermò Lorenzo preoccupato.

<<No.. no... tranquillo sto bene... dammi il tempo di.... una doccia e arrivo così partiamo>> risposi ancora col fiatone.
<<Stai bene? Hai corso ancora? Hai il fiatone!>> affermò Lorenzo ancora più preoccupato.
<<Non lo so Lorè.... una doccia e arrivo>> risposi chiudendo subito la chiamata

-Fine conversazione telefonica-

Non riuscivo a capire quell'affanno che non cessava mai.
Mi buttai sotto la doccia e sentivo il mio cuore correre come i cavalli che corrono veloci durante le corse.

E arrivi tu ||Thomas Bocchimpani|| ~Wattys2017~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora