Martina Pov.
"Sorellona!" Sento una dolce voce chiamarmi, guardo davanti a me trovandomi Tommy che sventola le mani verso di me con mia madre dietro che mi guarda sorridendo.Mi avvicino con passo veloce ed abbassandomi abbraccio subito Tommy. Mi è mancato così tanto. Gli accarezzo i capelli lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Ci sono pure io." Ride mia madre ed io alzandomi l'abbraccio forte.
Dopo quasi dieci minuti di abbracci dentro l'aeroporto ci dirigiamo all'uscita ed entrando in macchina ci dirigiamo verso casa.
"Come va con la tua nuova collezione di abiti da sposa?" Chiedo curiosa girandomi verso mia madre che è intenta a guidare.
Prima disegnava solo qualche vestito firmato o abiti eleganti per cerimonie. Adesso vuole creare una collezione solo di vestiti da sposa. Amo le sue idee.
"C'è molto lavoro da fare, scegliere le stoffe, ricami, veli, scarpe e tante altre cose." Sospira lei fermandosi ad un semaforo rosso e noto che ha delle occhiaie molto evidenti.
Starà lavorando molto per questo suo nuovo progetto.
"Potrei venirti ad aiutare oggi." Affermo sorridendole.
Mi è sempre piaciuto il suo lavoro, anche se è molto impegnativo.
"Tesoro, per me non ci sono problemi ma non sei stanca?" Chiede incerta.
"Davvero mamma, non sono tanto stanca ho dormito un po' in aereo." Dico afferrando il mio telefono sperando di trovare un messaggio di Jorge o anche una chiamata.
In poco tempo arriviamo a casa e correndo a salutare Jack vado a cambiarmi subito. Indossando un jeans nero con una maglia di lana rossa.
Scendo velocemente le scale dirigendomi in cucina e prendendo il succo dal frigorifero ne verso un po' nel bicchiere bevendo.
Accendo il telefono.
Ancora nessuna traccia di Jorge.
Apro l'applicazione dei messaggi e gli scrivo solo due semplici parole.
'Sono tornata.'
Sospiro pesantemente chiudendo gli occhi.
"Andiamo?" Entra in cucina mamma. Sorridendole annuisco seguendola fuori alla porta.
In macchina non faccio altro che pensare a lui. Mi sto facendo troppe paranoie ma non è colpa mia se sono fatta così, ho sempre la costante paura di poterlo perdere e solo Dio sa come ho sofferto in quel lungo periodo tanto tempo fa...
"Martina?" Mi riprendo dai miei pensieri e guardo stranita mia madre.
"Ti ho chiesto come va all'università." Ripete lei.
"Ah, bene a metà Febbraio inizio gli esami." Affermo con un po' di ansia. Ho sempre odiato gli esami, non fanno altro che portarti ansia.
"Quindi ritorni lì a Febbraio." Afferma sorridendo girando in una traversa.
"Si, qualche giorno prima degli esami." Mormoro.
Si ferma davanti ad un palazzo molto alto ed io girandomi verso di lei chiedo stranita
"Ma questo non è il palazzo dove lavori sempre tu."
"Lo so! Lì si occupano di vestiti, qui solo di abiti da sposa perché c'è più materiale." Sorride a 32 denti.
Spegne la macchina e scendiamo, entriamo nel palazzo e subito noto tre abiti da sposa esposti in una piccola vetrina, entrambi ricamati in pizzo con caratteristiche di piccoli brillantini sul corpetto.
Spettacolari. Completamente.
Ci fermiamo davanti ad un ascensore ed entrando mamma preme il numero 7.
"Sono sicura che ti piacerà!" Dice emozionata.
Si aprono le porte ed una ragazza della mia età saluta mia madre dandole alcuni fogli ed alcuni disegni.
Molte persone -soprattutto ragazze- si avvicinano a mia madre chiedendo consigli sulle stoffe da usare.
Ed io continuo a guardarmi intorno completamente estasiata.
"Oddio." Entriamo nel suo ufficio ed è pieno di abiti e di stoffa bianca.
Mi soffermo subito nell'osservare un abito da principessa, il corpetto stretto con uno scollo a cuore e poi scende largo con una stoffa bianca, talmente bianca che sembra trasparente.
"Perché non me lo hai detto prima di tutto ciò? Mi aspettavo alcune abiti da sposa, ma non così tanti! Sono spettacolari!" Chiedo ancora incredula osservando tutto.
"Perché volevo farti una sorpresa, appena sei partita ho incominciato ad avere delle idee e ho creato tutto questo. Beh, ci sono moltissime altre cose da fare come ad esempio trovare delle modelle." Si affianca a me davanti a quel bellissimo vestito.
"Ti piace?"
Annuisco guardandola sorridendo. "Tutto è bellissimo, mamma. Ti sei veramente superata."
"Perché non lo indossi tu alla sfilata questo vestito? Ti starà da Dio."
Mi giro subito verso di lei incredula e l'abbraccio ringraziandola ed accettando.
Il tempo passa velocemente, non abbiamo fatto altro che scegliere stoffe e ricami. Ma è stato bellissimo.
Sento vibrare il telefono ed estraendolo dalla sacca rispondo senza guardare chi fosse.
"Pronto?"
"Hey piccola." Alzo immediatamente gli occhi dai disegni che fino a due secondi fa stavo guardando.
"Jorge!" Urlo felice mordendomi il labbro.
"Sei tornata?" Chiede ridendo, quanto mi è mancata la sua risata.
"Si, stamattina. Adesso sto al lavoro con mamma." Riprendo i disegni e li pongo a Conny l'aiutante di mia madre.
"Io oggi sono stata poco bene con la testa, se stavo bene ti venivo a prendere..." Mormora.
"Tranquillo sicuramente ci vedremo domani." Sospiro. "Sempre se starai meglio." Aggiungo.
Volevo vederlo.
"Vado a dormire può essere che mi sento meglio. Buonanotte Piccola." Sussurra.
Gli do la buonanotte e stacco. Guardo l'orario e noto che sono le 21:34.
Sono passate all'incirca 5 ore, anche se non sembra. Mi dirigo nella stanza accanto dove si trova mia madre ancora impegnata a controllare alcune carte.
"Mamma sono le dieci, andiamo a casa sarai stanchissima." Le parlo dolcemente.
"Si certo, anche tu sarai stanchissima." Si alza posando tutto in un cassetto e insieme ci dirigiamo fuori da questo enorme palazzo.
In macchina non parliamo di nulla, ascoltiamo solo delle piccole canzoni come sottofondo.
Appoggio la testa al finestrino canticchiando la canzone di Ed Sheeran. Adoro le sue canzoni, sono così calme e piene di significati. Lo amo.
Sento vibrare il telefono ed estraendolo guardo il messaggio.
Jorge:
Scusami se non abbiamo parlato per niente oggi ma veramente non mi sento molto bene. Ti prometto che domani passeremo tutto il tempo che vuoi insieme. Non farti paranoie come al tuo solito. Ti amo tanto piccola. Buonanotte ancora. Sogni d'oro.Rileggo il messaggio e appoggiando di nuovo la testa sul finestrino sorridendo come una bambina.
"È Jorge?" Chiede mia madre confusa dal mio improvviso cambio di umore.
"Si è lui." Chiudo gli occhi sorridendo ancora. È strano come un semplice messaggio ti faccia cambiare umore, quasi del tutto. Ah, l'amore. L'amore è capace di tutto.

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Il ragazzo del Bronx 2
Roman d'amourÈ il sequel del "Il ragazzo del Bronx" Se non avete letto il libro precedente, vi consiglio di leggerlo. Torniamo sette anni prima del loro matrimonio, a quando Martina partì per il college. Ci saranno nuovi personaggi, ma anche il ritorno di altri...