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Martina Pov.
Un rumore violento interrompe in mio sonno, apro gli occhi confusa e guardandomi intorno noto con mio grande piacere di trovarmi nel mio adorato letto di New York.

Mi alzo di controvoglia e stiracchiandomi mi dirigo da dove proviene questo rumore così assordante.

Apro la porta della mia camera dirigendomi nella camera di Jack trovandolo girato di spalle mentre cerca di spostare il suo letto.

"Cosa diamine stai facendo?" Dico ancora confusa.

Si gira a guardarmi, mormorando

"Sposto tutto della mia camera, non mi piace più questa postazione. E poi non prende bene la linea e ogni volta devo stare vicino alla finestra per parlare al telefono, quindi è meglio cosi."

Spinge con forza la scrivania più avanti facendo ancora del rumore assordante, mi tappo le orecchie sbuffando. Ho sempre odiato i rumori bruschi.

"Basta spostare tutto, Jack." Dico alzando gli occhi al cielo. Mi avvicino a lui sedendomi sul letto, incitandolo a sedersi accanto a me.

"Come va a scuola?" Chiedo mentre prendo il suo cuscino bianco con le righe blu, e lo porto al mio petto. Mi è sempre piaciuto questo cuscino, è di una morbidezza incredibile.

"Normale, sempre gli stessi amici." Guarda davanti a se pensieroso.

"E con le ragazze? Come va?" Domando curiosa osservandolo.

Non parliamo quasi mai delle ragazze, se gli piace una ragazza, se è fidanzato..

Mio fratello è un po' riservato come me.

Si gira a guardarmi e ridendo dice: "Non voglio una ragazza."

Lo guardo stranita e improvvisamente mi viene in mente una cosa..

"Non sarai mica gay?"

Scoppia in una fragorosa risata, piegandosi in due per le risate e portandosi le dita vicino agli occhi come se stessero lacrimando.

"Non sono gay. Solo che adesso preferisco divertirmi con gli amici e pensare a studiare." Spiega continuando a ridere.

Tiro un sospiro di sollievo.

Non disprezzo per niente l'omosessualità, anzi ho molti amici omosessuali come ad esempio Junior. Ma al pensiero che Jack possa essere gay mi fa sentire strana...

In famiglia mio padre, Matt e tutti i miei zii sono sempre stati dei Don Giovanni.

"A te come va con Jorge?" Si avvicina a me stendendosi ed aspettando una mia risposta.

"Tutto bene. Anche se.. non so è come se fosse strano. Come se fosse successo qualcosa. Ieri l'ho informato del mio arrivo e mi ha chiamata dopo tante ore dicendomi che non stava bene e che oggi sarebbe venuto da me. Volevo vederlo e dargli una notizia.."

"Che notizia?" Chiede Jack interrompendomi.

"Lo sai che mamma sta creando dei abiti da sposa?" Gli domando.

Annuisce.

"Beh, mi ha chiesto di sfilare per un suo abito ed io ho accettato." Dico velocemente.

Si mette subito seduto e mi guarda. "Davvero?" Urla.

Annuisco sorridendo e lui mi abbraccia forte facendomi i complimenti.

Gli sono sempre piaciute le mie sfilate, soprattutto quando eravamo piccoli.

In estate andavamo io e lui con mamma al lavoro e sfilavamo sulla passerella come delle Star. Mentre Matt siccome era più grande passava i pomeriggi dai suoi amici.

Il ragazzo del Bronx 2Where stories live. Discover now