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Martina Pov.
"Sei pronto?" Appoggio entrambe le mie mani sulle guance di Jorge e lui abbassa lo sguardo.

"Non proprio." Gli sorrido.

"Perché?"

"Non so come potrebbero prenderla i tuoi genitori che siamo tornati insieme. Non tanto tua madre ma tuo padre.." Si passa una mano nei capelli ansioso.

"Loro lo sanno che sono fidanzata e.."

"Ma non sanno con me." Mi interrompe.

Scuoto la testa. "Mamma lo sa, ne sono sicura. La settimana scorsa mi ha detto che non mi vedeva così felice da quando stavamo insieme io e te."

"E se tuo padre non vuole?"

"Più che altro rimarrà sconvolto ma sa benissimo quanto io tenga a te nonostante tutto. Sa quello che hai fatto ma non sa tutta la verità."

"Io non ho problemi a spiegare tutto." Mi guarda, fisso i suoi occhi che mi trasmettono ansia ma allo stesso tempo sicurezza.

"Andiamo?"

"Andiamo." Ci incamminiamo verso il portone mano nella mano ed io stringo la sua trasmettendogli più serenità. Si gira verso di me sorridendomi e alzando la mia mano mi bacia il dorso e subito dopo lo accarezza.

Entriamo nel palazzo e prendiamo l'ascensore, mentre saliamo stiamo in silenzio l'unica cosa che si sente sono i nostri respiri. Appena si aprono le porte usciamo.

Busso il campanello e prendo un grande sospiro, stessa cosa fa lui.

Ad aprirci la porta è mamma, appena ci vede ci guarda e poi sorride.

"Lo sapevo."

Mi giro verso Jorge che abbassa lo sguardo ma subito dopo lo alza verso di me sorridendomi. Lo sapevo.

"Entrate." Si sposta e noi entriamo.

"Fatti abbracciare Jorge." Prende Jorge per le spalle e lo abbraccia forte, come se fosse un figlio per lei. Lui non si aspetta questa reazione e rimane interdetto ma poi ricambia stringendola anche lui.

"Papà?" Chiedo ansiosa.

"Si sta cambiando è appena tornato dal lavoro, andiamo in cucina." Annuisco e la seguiamo.

"Lo sapevo mamma?" Le chiedo mentre mi siedo e Jorge si mette accanto a me. Annuisce.

"Ogni mamma conosce il proprio figlio ed io ti conosco troppo bene. Nell'ultimo periodo eri troppo felice e tranquilla, proprio come lo eri quando stavate insieme. Penso che sei l'unico ragazzo a farla sentire così.. così felice." Guarda Jorge negli occhi.

"L'ho fatta anche soffrire." Sospira lui. "E non era mia intenzione e mi dispiace davvero tanto. Se solo lei mi avesse dato la possibilità di spiegare le avrei raccontato tutta la verità, di come stavano veramente le cose. E devo le mie scuse anche a voi." Inizia a parlare Jorge. Mia madre rimane stupita, non si aspettava una risposta del genere ma allo stesso tempo sorride.

"Che verità?" Dice una persona dietro di noi e ci giriamo trovando papà appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate, inizia a salirmi l'ansia ancora di più.

Papà si avvicina e Jorge si alza porgendo la mano a papà che stringe insicuro.

"È un piacere rivederla signor Collins."

"Stavi dicendo? Quale verità?" Chiede papà sedendosi anche lui guardando Jorge e poi me.

"La verità di quello che è successo cinque anni fa, signore."

Il ragazzo del Bronx 2Where stories live. Discover now