Jorge Pov.
Ritornare in questo dopo quasi nove mesi non è affatto bello. Tutto è rimasto uguale.Stesse macchine, stesse persone, stessa merda. Tutto ciò che mi ha causato grossi problemi non solo con Martina ma anche fisicamente.
Sono stato in coma. Ho fatto preoccupare tutta la mia famiglia, e per che cosa? Per una stupida corsa clandestina in questo posto.
Avevo promesso a mio padre di proteggere tutta la mia famiglia e di comportarmi da padre per Daniel. E finora ho fatto tutto il contrario.
Continuo a camminare ricevendo alcune occhiate da ragazza, o meglio prostitute, e anche da alcuni ragazzi che conoscevo.
"È brutto ritornare?" Giro lo sguardo alla mia destra notando Marcus appoggiato ad un auto rossa.
Senza dire nulla mi avvicino a lui appoggiandomi al sul fianco sospirando.
"Lo prendo per un si." Tira un tiro dalla sua sigaretta. Col tempo ho imparato a farci l'abitudine a non fumare più.
"Gareggi?"
"Questa sera no." Risponde. Annuisco abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
"Che ci fai qui?" Getta il mozzicone per terra schiacciandolo con il piede.
"Mi ha chiamato Micheal dicendomi di correre qui ma non riesco a trovarlo." Rispondo tranquillo.
Stavo cenando con i miei fratelli quando all'improvviso mi ha chiamato chiedendomi di correre qui. Ed ovviamente scocciato mi sono alzato avvertendo Cande che mi aveva chiamato Xabi per una cosa urgente.
"Sta dall'altra parte accanto alle macchine che gareggiano." Mi indica la strada opposta alla nostra dove si notano in lontananza le macchine allineate perfettamente fra di loro.
Annuisco mentre mi guardo intorno. Tutti mi stanno osservando. Ancora.
Non so cosa ci sia di strano nel vedere una persona dopo qualche mese.
Possono essere due i motivi dei loro sguardi posti su di me:
Il primo è perché ho gareggiato qui per molto tempo e quindi si ricordano di me.
Secondo perché quando feci l'incidente mi avevano dato per morto e adesso sembra strano rivedermi qui dopo quello che ho passato, e in gran parte è vero.
Penso di più la seconda opzione.
Sospiro pesantemente sperando che questa serata passi in fretta dato che sono qui da circa dieci minuti e già voglio andarmene."Ti conviene andare da lui, prima ci parli prima te ne vai." Ride spostandosi dalla macchina per poi avvicinarsi ad una ragazza bionda. "Ci vediamo." Mi fa l'occhiolino.
Senza degnarlo di una risposta mi dirigo alla strada opposta alla mia, cammino a passo veloce sorpassando alcune persone dando anche alcune spallate guadagnandomi parole poco cortesi.
Ma faccio finta di non sentire e continuo a camminare. Ha ragione Marcus, prima vado da lui e prima me ne torno a casa mia.
"Jorge?" Qualcuno mi tocca la spalla ed io mi giro e alzo un sopracciglio.
"Stephie? Che ci fai qui?" Chiedo confuso.
"Te lo dovrei domandare io." Incrocia le braccia al petto guardandomi incazzata. Perché dovrebbe esserlo?
Noto che per la prima volta non indossa le sue solite gonne e magliette scollate, ma indossa semplicemente una maglietta nera e un jeans blu largo strappato sulle ginocchia.
"Sono di passaggio." Dico la prima cosa che mi passa per la mente.
"Non mi dire che hai di nuovo iniziato a correre!" Sbotta guardandomi attentamente negli occhi.

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Il ragazzo del Bronx 2
RomanceÈ il sequel del "Il ragazzo del Bronx" Se non avete letto il libro precedente, vi consiglio di leggerlo. Torniamo sette anni prima del loro matrimonio, a quando Martina partì per il college. Ci saranno nuovi personaggi, ma anche il ritorno di altri...