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Martina Pov.
"Avete scelto?" Chiede la cameriera ormai seccata dal tutto il tempo che le stiamo facendo perdere.

E' inutile die che siamo arrivati qui mezzora fa..

"Cosa prendi?" Chiedo a Junior per la quarta volta, osservo il menù di Starbucks.
Sono sempre stata un eterna indecisa su cosa ordinare.

"Un cappuccino freddo e i pancake allo sciroppo d'acero." Mi guarda leccandosi le labbra. Rido.

La cameriera scrive su un taccuino e poi alza lo sguardo su di me.

"Quello che ha preso lui ma i pancake li vorrei al cioccolato, grazie." Gli porgo il menù che lei afferra velocemente e sbuffando se ne va.

"Antipatica." Dice Junior guardandola con disgusto.

"Le abbiamo fatto perdere tanto tempo perché non riuscivamo a decidere, mi sembra giusto che si sia scocciata." Ammetto guardandolo.

Il suo sguardo si punta dietro di me, mi giro notando un ragazzo con i capelli biondi che parla con una ragazza con i capelli rossi.

"Carino, eh?" Gli chiedo sorridendo togliendomi la giacca, qui dentro si muore dal caldo.

"È sicuramente gay." Sorride continuando a fissarlo.

"Che ne sai?" Domando curiosa sorreggendomi la testa con la testa.

"Guarda come muove le mani, gesticola e di solito i ragazzi non gesticolano ma semplicemente mettono le mani in tasca o incrociano le braccia. Poi, guarda i capelli sono perfetti, sono perfettamente ordinati." Dice ad abbassa voce, ed io alzo un sopracciglio.

"Che c'è? Osservo molto le persone.." Alza le mani in segno di resa ed io scoppio a ridere.

Con lui è impossibile non ridere.

Arriva la ragazza di prima con le nostre ordinazioni e porgendocele incominciamo a mangiare.

"Ci hai mai provato con un ragazzo?" Gli chiedo mentre porto un'altro pezzo di pancake al cioccolato verso la mia bocca.

"Certo, ho sempre conquistato tutti i ragazzi." Dice fiero di sé.

"E come li conquistavi?"

"Parlavo di me, facevo finta di interessarmi ai loro banali discorsi, sorridevo sempre e facevo così.." Dice per poi accarezzarmi il dorso della mia mano posata sul tavolo.

"Se loro non si allontanavano io continuavo, ma non subito."

Fa dei cerchi con le dita sulla mia mano, e sono così leggeri che sembrano essere dei piccoli grattini.

"Infine, quando vedevo il loro interesse al cento per cento mi avvicinavo di poco." Si avvicina a me di poco.

"Tocco la guancia, facendo anche su di essa delle piccole carezze." Continua, posa la mano sulla mia guancia sinistra mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"E poi?" Sorrido.

"E poi niente, li bacio e poi ci scopo." Dice schietto scoppiando a ridere.

"Oddio ma sei proprio un esp.." Vengo interrotta da qualcuno che piomba all'improvviso appoggiando le mani sul tavolo.

Alzo lo sguardo notando un Jorge rosso in viso e arrabbiato.

Il ragazzo del Bronx 2Where stories live. Discover now