Jorge Pov.
"Avanti, cosa vorresti dirmi?" Sputo acido. Solo a guardare la sua faccia mi sale un istinto omicida."Ho incontrato un mio vecchio amico, anche lui svolge le mie stesse attività. Cioè, spaccia e per accumulare ancora più soldi organizza corse clandestine solo che lui fa tutto ciò in Messico. È molto potente, sa essere anche molto furbo. Mi è venuto a trovare e quindi ho pensato, perché non fare una gara con lui? La mia squadra contro la sua." Sorride beffardo alzandosi e facendo il giro della sua scrivania si appoggia su di essa di fronte a me.
"Se vinco io, avrò il 50% del suo territorio in Messico quindi ricaverò ancora più fondi. Se vincerà lui stessa cosa. Ma ovviamente lui non vincerà."
"Vai al sodo." Sospiro.
"Tu farai parte della squadra che gareggerà. Ti voglio carico e pronto. È una gara più importante delle altre. Javier è un uomo dalle mille sorprese, non sai mai cosa puoi aspettarti. Ti consiglio di stare bene attento."
"Quanti ne saremo?" Chiedo alzando gli occhi al cielo.
"Sarete tu, Marcus, Marlon, Paul e Peter. Contro cinque della sua squadra. Sarà una cosa in grande."
"Peter? Lo sai vero che tra me e lui non scorre buon sangue? Finirà male. Anche se saremo nella stessa squadra. Non puoi metterlo." Alzo la voce.
Se lui farà parte della squadra tramerà sicuramente qualcosa nei miei confronti come al suo solito.
"Sono stato costretto già a mettere Paul perché lui sa essere violento e diretto quando vuole. Peter è bravo come te a correre. Così ho deciso e così si farà. Capito Jorge?" Dice autoritario.
"Quando si svolgerà la gara?" Dico riluttante.
"Tra cinque giorni, però non si svolgerà nel solito posto. C'è troppo poco spazio. Proprio per questo stavo pensando di svolgerla quasi vicino Manhattan, bloccherò tutte le strade così la polizia non potrà mai venire perché non sapranno come arrivarci. E ti ripeto, sarà una cosa in grande. C'è bisogno soprattutto di organizzazione." Ride malefico.
Sgrano gli occhi. Se la gara si svolgerà a Manhattan sarà rischioso per me, soprattutto se Martina saprà qualcosa.
"Dovrebbe essere una passeggiata organizzare tutto per te, dato che sei un esperto ormai."
Ride. "Non così facile come credi, c'è bisogno attenzione e bisogna tener conto di tutto. A Manhattan ci sono alcune telecamere per le strade e bisogna interromperle per tutta la durata della corsa. Se venissero a sapere di quello che sta succedendo sarebbe un grande guaio."
"Vicino a quale quartiere si svolgerà?" Chiedo ancora. Ho bisogno di informazioni.
"Uptown, è quella meno affollata di tutte. A Midtown sarebbe praticamente impossibile dato che li si trova Time Square quindi ci sarebbe troppa folla. Downtown è troppo lontano da qui, e a noi ci serve una via di mezzo." Si aggiusta i capelli con le mani guardandosi allo specchio del telefono spento.
"Quindi Uptown.." penso ad alta voce.
Martina abita quasi verso Time Square quindi non dovrebbero esserci problemi al riguardo.
"Ora puoi andare. In questi giorni non farai nulla perché come ti ho detto prima ti voglio carichissimo per la gara." Mi fa l'occhiolino per poi rimettersi nella sua postazione.
Mi alzo dalla sedia di pelle e a passo svelto esco dalla stanza.
Ma devo pensare comunque a qualcosa. Devo fare in modo che Martina quella sera non sia nei paraggi di Manhattan. Prevenire è meglio che curare.

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Il ragazzo del Bronx 2
RomanceÈ il sequel del "Il ragazzo del Bronx" Se non avete letto il libro precedente, vi consiglio di leggerlo. Torniamo sette anni prima del loro matrimonio, a quando Martina partì per il college. Ci saranno nuovi personaggi, ma anche il ritorno di altri...