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Martina Pov.
La sua presenza mi da sui nervi peggio di Stephie. Non rispondo, ma il suo sguardo è ancora puntato su di me.

Mi giro verso Junior lanciandogli uno sguardo per fargli capire che dobbiamo andarcene.

Lui subito capisce e si alza e contemporaneamente anche io.

"Come stai?" Sorride ancora la ragazza di fronte a me.

"Stavo meglio cinque minuti fa." Sbotto facendo finta di osservare l'orologio sul mio polso.

Prendo per il braccio Junior trascinandolo a passo veloce verso l'uscita del parco ma lei ci raggiunge mettendosi accanto a me.

"So che sei arrabbiata con me per quello che è successo."

"Tu credi? Senti Giulia non so quali siano le tue intenzioni ma stai fuori dalla relazione mia con Jorge." Sbotto acida.

"Ma io voglio solo essere vostra amica." La sua voce risulta talmente innocente che per un nano secondo ho pensato di crederle ma ovviamente meglio non fidarsi.

Mh come si dice..

Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

Soprattutto di una persona che prima si presenta come un angelo e poi si rivela in diavolo.

"Amica? E poi vuoi far litigare me e Jorge?" Alzo un sopracciglio guardandola. Ma la coerenza?

"Non volevo farvi litigare."

"Menomale che siamo talmente innamorati da fidarci uno dell'altro perché ci amiamo e nessuno potrà mettersi tra di noi, non più." Sorrido.

Ovviamente un sorriso più falso di una banconota di due euro.

"Sei sicura?" Sussurra ad abbassa voce ammiccando.

"Potresti ripetere?" Domando, mi sembra di aver sentito 'Sei sicura?' ma poco mi importa. La sua opinione vale zero.

Se si è inventata tutto con Jorge sicuramente lo farà anche con me.

"Ciao Martina." Si gira per andarsene nella direzione opposta a quella mia e di Junior.

"Questa sarebbe la ragazza che vi ha fatto litigare la scorsa volta?" Mi chiede non capendo.

"Si è lei, simpatica vero?" Dico ironica.

"È una bella ragazza sembra essere anche dolce, ma è come se nascondesse qualcosa di brutto." La guarda mentre si allontana.

"E tu lo sai che non sbaglio mai." Dice serio puntando il suo sguardo su di me.

"Comunque sia, andiamo?" Sorrido.

"Dove? Non voglio più correre sono stanco." Si lamenta.

"Infatti torniamo a casa, devo studiare." Sbuffo.

Vorrei andare da Jorge ma questa mattina mi ha chiamato dandomi il buongiorno per poi dirmi che non ci sarebbe stato per tutta la giornata.

Il che è una cosa strana perché lui lavora sempre solo il pomeriggio come allenatore. Mentre la mattina la maggior parte delle volte dorme.

Non penso che mi stia nascondendo qualcosa, è sempre lui.

È sempre uguale a prima che io partissi per il college.

"Che brutta cosa studiare." Dice freddo portandosi una mano all'altezza del cuore.

"E perché vai al college?" Rido.

"Perché voglio essere uno psicologo da grande." Dice serio questa volta.

"Anche io, mi piace aiutare le persone ma non fisicamente ma mentalmente. Farle ragionare su alcune cose che magari loro non capiscono per la troppo preoccupazione e distrazione. Mi piace aiutare le persone a superare le proprie paure." Prendo un grosso sospiro, manda ancora molto alla Laurea e io già sto avvertendo un po' di ansia.

Il ragazzo del Bronx 2Where stories live. Discover now