Capitolo 5

918 42 0
                                    


Il professore di geografia mi ha incaricata di svolgere una ricerca interessante sull'Europa. Mi piace l'idea di questo saggio: se voglio diventare una brava giornalista, devo informarmi un po su tutto. Entro nella biblioteca piccola, quella accanto alla sala computer. La nostra universitá è molto raccolta ma accogliente.
Arrivo e chiudo la porta, mi volto verso la stanza e faccio un sussulto per la paura. <<Che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare>> lui è qui
<<Sono entrato prima di te>> sorride
Non so cosa dire
<<Gommose o al latte?>> mi presenta due pacchi di caramelle, alzandoli verso l'alto, prima uno e poi un altro
<<Gommose>> arrossisco e sorrido. É così strano
<<Ecco. Ti lascio anche queste al latte>>
<<Perchè mi hai chiesto di scegliere allora ?!>> domando furba, mentre lui lascia i pacchetti sul tavolo pieno zeppo di libri. Fa un sorrisetto, mi guarda e prende un libro a caso, sfogliandolo.
<<Perchè la vita ti porterá sempre a scegliere. Meglio iniziare dalle sciocchezze>> afferma serio e mi osserva
<<Tu non sei uno dell'erasmus>> affermo
<<No. Mi sono imbucato alla festa, l'altra sera, perchè era...invitante>> mi fa l'occhiolino
<<Allora tu hai sempre vissuto qui? Non ti ho mai visto>>
<<No. Questa è la mia cittá ma non ci tornavo da molto tempo. Ero andato via con i miei>>
<<Ah. E adesso siete ritornati?>>
<<Solo io. Loro no.>> sospira e continua a guardarmi <<sono morti>> aggiunge con gelo e schiettezza
<<Oh. Io...bhé, mi dispiace. Non volevo che tu ...>> mi interrompe
<<Tranquilla è tutto apposto. É successo molto tempo fa>> sorride tranquillo
<<Deve essere triste perderli così presto>> dico sussurando
<<Ci sono molte cose tristi. Certe cose non possono cambiare>>
<<Ad esempio cosa?>> lo guardo
Lui fa il giro in torno al tavolo <<Quello che siamo. La nostra natura. Vorremmo tutti cambiare, essere quello che non siamo ma non è possibile>> si avvicina e mi accarezza la guancia
<<Io non voglio cambiare>> afferro la sua mano ancora poggiata sul mio viso
<<Se mi conoscessi meglio, vorresti che io fossi ...diverso>> mi sorride e fa per andare verso la porta d'uscita
<<Darren>> è la prima volta che lo chiamo per nome
Si volta <<Si?>>
<<Niente. Volevo solo sentire come suona>> sorrido e alzo le spalle
<<E come suona?>> è divertito
<<Bene...Suona bene>> sorrido, abbassando lo sguardo e quando lo alzo lui é giá andato via. Volatilizzato.

Blood, love and hope.Where stories live. Discover now