Capitolo 8

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<<Hai dimenticato questa>> muove la mia collanina
<<Oh...Io...è un regalo di mia madre, grazie>> cerco di sorridere ma sono in imbarazzo. "E provo inquietudine"
<<Sembri più grande con i capelli bagnati>> sorride
<<Mi porti la collana, parli dei miei capelli, tu non sei normale>> alzo un sopracciglio
<<Tesoro posso parlare della tua asciugamano>> mi squadra
Sono rossa come un peperone, lo sento
<<Vattene Jackson>> sono seria
<<Pensavo potessimo parlare>> i suoi occhi si scuriscono
<<Non posso invitarti ad entrare>> dico con un filo di tristezza
<<Già. Hai paura>> si morde il labbro. Sembra arrabbiato con se stesso
<<Non ho paura...semplicemente...non posso fidarmi>> lo fisso, mi scende una lacrima <<senti io non ti conosco, ma ti ho visto fare cose orribili. Uccidere con disinvoltura. E dovrei odiarti. Ma non ti odio, ti conosco da praticamente due giorni. Per questo non posso fidarmi>>
<<Solo perchè mi conosci da poco? Andiamo, sii sincera. Ammettilo. Non ti fidi perchè mi vedi come un mostro>>
<<Ti vedo per quello che mostri>> sono seria e continuo <<non mi hai fatto del male, non posso considerarti un mostro ma tutti pensano questo di te. Per le cose che hai fatto. Per le cose che fai>> fisso il vuoto
<<Allora fai come gli altri. Schifami. Hanno ragione sai, non aspettarti niente di buono, non crearti aspettative>> è gelido. I suoi occhi ritornano a brillare di un verde schietto e sincero.
Si sta allontanando da casa mia. Mi viene in mente una cosa. Chiudo gli occhi. Sospiro <<Aspetta>>
Si volta <<So che tra di noi, per qualche ragione oscura e incomprensibile, c'è un'intesa. Perció voglio darti una chances>>
Sorride <<Cosa vuoi?>>

Blood, love and hope.Where stories live. Discover now