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»Jimin
Dopo esserci cambiati, io ed Agust ci sdraiamo.
Mi faccio più piccolo che posso, sul lato sinistro del letto, cercando di lasciare ad Agust più spazio possibile
"Jimin?"
"Mh?"
"Non ho nessuna malattia"
Eh?
Mi giro verso la sua parte, rivolgendogli uno sguardo confuso
"Ti sei messo così lontano..." dice scrollando le spalle
"Volevo solo lasciarti spazio hyung"
Agust si sbatte una mano sulla fronte
"Sei uno stupido. Il nostro è un letto matrimoniale, quindi è fatto per far sì che ci entrino due persone. E tu ti sei messo sul bordo, con le ginocchia esterne al materasso"
Resto in silenzio, mettendomi seduto
"Fatti più vicino, non ti stupro mentre dormi"
"Hyung!"
"Beh..."
"Come puoi pensare che io possa pensare che tu potresti pensare di stuprarmi mentre dormo?"
Agust sospira
"Allora fatti più vicino e taci" quasi mi ordina guardandomi profondamente.
È intimidatorio.
Penso che lui stia facendo uno sforzo enorme ad essere gentile con me, non lo è con nessun altro. Mi sento così privilegiato.
Agust si avvicina di scatto al mio viso, facendomi quasi cadere all'indietro.
Mi sento avvampare per la vicinanza
"O ti avvicini tu o mi avvicino io" fa sbarrando gli occhi.
Il suo sguardo e la sua vicinanza hanno iniziato a farmi battere il cuore nel petto ad una velocità fuori dal normale
"Ti sei incantato?"
Sono proprio stupido
"S-scusa, ora m-mi avvicino i-io"
Agust mi sorride dolcemente, per poi ritrarsi e sdraiarsi a braccia aperte, facendomi segno di tuffarmici dentro.
Sorrido tanto da chiudere gli occhi, per poi buttarmi su di lui e abbracciarlo.
Sussulta per la sorpresa
"Wow che cambiamento" esclama.
Immergo il viso nel suo petto
"Mi piaci proprio tanto hyung"
Lui non risponde.
Benché io non lo possa vedere, posso sentire io suo battito, oramai accelerato
"Notte Jimin"

»Yoongi
Siamo nell'aula del tribunale e stiamo aspettando che arrivino il giudice e gli accusati.
Se devo essere sincero, sono parecchio rilassato, anche perché sono alquanto sicuro che vinceremo noi la causa.
Non potrei dire lo stesso degli altri: Hoseok batte in continuazione le dita sul tavolo, cosa che fa solo quando è particolarmente nervoso e che, tra parentesi, mi ha sempre dato sui nervi; Jungkook continua a guardarsi in giro e a grattarsi la nuca, inoltre avrà già chiamato Taehyung almeno quattro volte, per farsi rassicurare; Jimin...beh, Jimin sta tremando ed ha gli occhi lucidi, oltre al fatto che gli è venuto un tic alla gamba destra.
Ed io non posso nemmeno aiutarlo o stargli vicino.
Come se non bastasse, non ho preso il mio caffè.
Odio non prendere il caffè.
Mi hanno tutti messo fretta ed ora il giudice e gli accusati sono in ritardo.
Che odio...odio profondo
"Buongiorno"
A risvegliarmi dalla mia contemplazione è la voce del giudice, una donna di colore non molto alta e in carne.
Ci alziamo e facciamo un piccolo inchino, salutando in coro, per poi risederci.
La donna si siede dietro quella sorta di scrivania e ci squadra
"Allora, da quanto ho letto nella lettera che mi è stata consegnata durante il mio amato bagno di rose - vedete tutti i presenti stranirsi - voi siete qui per ottenere l'indipendenza da due padri che vi hanno rovinato l'infanzia e complessato parzialmente l'adolescenza, padri che non vi lasciano in pace e che hanno addirittura contattato abitazioni lontane da Busan"
"Veramente sono confrat-"
Hoseok tappa la bocca a Jungkook prima che questo possa dire cose che non dovrebbe.
Ah, l'ingenuità
"Sì, è esattamente questa la situazione" continua Hoseok
"Chi sarebbero i due ragazzi direttamente coinvolti?"
Jungkook e Jimin alzano la mano
"Quindi voi due siete coloro che li hanno ospitati" dice il giudice indicando me e Hoseok.
Annuiamo
"Durante il processo, dovrete stare zitti, dovranno parlare solo i ragazzi interessati direttamente"

»scusate, mi ero impuntata su un disegno che dovevo assolutamente finire

𝕰𝖘𝖈𝖆𝖕𝖊 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora