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»Jimin
"Jimin, volevo chiederti una cosa"
Alzo il capo verso di lui.
Non riesco bene ad indentificare i tratti del suo viso a causa della scarsa illuminazione data solo dai raggi lunari. Dopo il cinema, abbiamo optato per metterci fermi con l'auto sul bel vedere, quindi non abbiamo molte luci, anche perché c'è solo un lampione che, per giunta, è fulminato, quindi inutile
"Dimmi" faccio
"Sei sicuro che sia stato il film a farti tremare in quel modo?"
Trattengo il respiro a questa domanda
"Sì"
Mi rivolge il suo sguardo che prima era rivolto alla vista buia di Ilsan
"Sii sincero per favore"
Abbasso il capo verso i miei piedi, non sapendo cosa dire
"Sono stato sincero"
Mi sembra alquanto strano che la mia voce sia stabile, di solito tendo a balbettare quando mento
"Allora dimmelo guardandomi"
Mi costringo a rialzare lo sguardo.
Sostenere i suoi occhi e la sua espressione intimidatoria è difficile.
Dopo attimi che sembrano millenni, inspiro e parlo: "Ti ho detto la verità, è per il film - gli sorrido, un sorriso più falso della non-gelosia di Jungkook nei confronti di Taehyung - per cos'altro dovrebbe essere, hyung?" gli faccio accarezzandogli il braccio.
Lui si rigira verso il belvedere.
Non risponde
"Piuttosto, tu non hai avuto paura, come mai?"
"Era poco credibile, per questo non penso che sia stato il film a farti così paura" dice cambiando argomento
"Invece è stato proprio quello" mento.
Prima di scegliere il film, infatti, non ricordavo il vecchio lavoro del padre di Jungkook.
So solo che una volta, Jungkook è riuscito, all'età di soli sette anni, a liberare una ragazzina che era stata catturata da suo padre; il padre di Jungkook era una sorta di mascotte in una ludoteca.
Quindi mi ha revocato solo brutti pensieri.
E poi...quel dannato pagliaccio fa paura, mi ha terrorizzato.
Io speravo che Agust mi abbracciasse, invece è stato tutto il contrario
"Ma lo sai che mi hai bloccato la circolazione?" fa lui ridendo
"Mh?"
"Sì, mi hai stretto così forte da bloccarmela"
"Scusa hyung, non me ne sono accorto" faccio ridendo
"Il mio braccio ne risente"
"Ti ho fatto così male?"
"No dai, solo il gomito spostato"
"Hyung!"
Agust si mette a ridere
"Scusa, sto esagerando, ma...secondo me, dovresti farti perdonare"
"Eh?"
Dal suo sedile, Agust si mette a cavalcioni sulle mie gambe
"Ehm...non penso sia il caso...siamo in un'auto"
"Siamo nella mia auto, possiamo fare ciò che vogliamo"
"Non voglio" ribadisco incrociando le braccia.
Agust non si toglie, anzi, posa le sue labbra sul mio lobo, lasciandovi un piccolo morso ed un bacio.
Le sue labbra si spostano sfiorando la mia pelle, fino alla clavicola, dove soffia leggermente, facendomi venire i brividi.
La sua mano mi accarezza il petto, scendendo poi fino al bottone dei miei pantaloni.
Si ferma con le mani, mentre delinea il contorno della mia mandibola con la lingua.
Succhia all'angolo con l'orecchio
"Ah..."
No, non posso iniziare a gemere, non se ne parla.
Mentre continua a leccare e succhiare quel punto, porto istintivamente le mani alla sua testa, spingendolo con dei movimenti verso la mia pelle, ad essere più deciso
"Quindi stai dicendo che, dopo ciò, non vuoi?" mi stuzzica sussurrando
"Ho d-detto di n-no"
La sua mano si posa improvvisamente sul mio pacco
"Hyung!" gemo buttando la testa all'indietro
"Vuoi davvero che mi fermi?" sussurra ancora
"I-io..."
Passa la lingua sull'ugola, soffermandosi a succhiare e ciucciare il pomo d'Adamo
"Ah...ah...ah..."
Non riesco proprio a trattenermi, sono un totale fallimento
"Quindi, Park, devo togliermi?"
"No, t-ti prego"
"Quante volte ti ho detto di non dirlo?"
"Hyu- AH" grido quando preme sulla mia (ormai) erezione.
Slaccia il bottone
"Solleva la schiena"

𝕰𝖘𝖈𝖆𝖕𝖊 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now