«70»

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»Jimin
"Dai svegliati, non ce la faccio più, sono dieci minuti che sto qui a chiamarti idiota"
Apro gli occhi
"Jungkook?"
"No, la regina di Inghilterra"
"Eh?"
"Che cavolo, alzati e basta"
Mi strofino gli occhi e mi alzo, grattandomi il capo
"Hai un aspetto orribile"
"Grazie bocca della verità"
"Prego pigrone. Ora vai a vestirti"
Annuisco e vado ad aprire la mia valigia (si, nell'armadio di questa stanza non c'è molto spazio).
Prendo un paio di jeans chiari ed una maglietta grigia; tiro fuori il mio porta gioielli e prendo tre anelli per la mano destra ed uno per la mano sinistra, un bracciale sempre per quest'ultima.
Infine, prendo una collana a catena, dei calzini ed il mio paio di tennis rialzate.
Vado in bagno a cambiarmi, poi torno in stanza a prendere lo zaino.
Jungkook è già andato, avrà un appuntamento con Tae.
Mi guardo allo specchio: ho gli occhi gonfissimi; ora capisco perché Jungkook mi ha detto che ho un aspetto orribile, diamine, è così evidente.
Potrei mettere degli occhiali, occhiali da sole magari; però non si abbinano allo stile che sto indossando.
Va bene, chissene frega, l'importante è che nessuno veda la mia faccia, o meglio, i miei occhi.
Metto gli occhiali ed esco dalla stanza, diretto alla classe.
Passo per la mensa e per il corridoio, ma non c'è più nessuno.
Entro in aula e vedo che sono già tutti seduti.
Agust, invece, è all'in piedi ad osservarmi, con un'espressione seria in viso
"Park, lei è in ritardo"
In questo momento, nonostante non stiano bene con i vestiti, ringrazio di aver messo gli occhiali da sole: i miei occhi stanno già piagnucolando
"Si sieda"
Annuisco e vado a prendere posto infondo alla classe. A differenza delle altre scuole, dove gli studenti si siedono dietro apposta, in questa confraternita tutti fanno a gara per stare avanti.
Beh, anche sentirlo parlare è paradisiaco
"Ah Park"
Alzo lo sguardo
"Si tolga gli occhiali, qui il sole non arriva"

»Yoongi
Jimin si toglie gli occhiali senza protestare e la visione che mi si piazza davanti mi lascia sconcertato: ha gli occhi molto rossi e gonfi e, ora che lo guardo meglio, ha un'espressione distrutta in viso.
Tiene lo sguardo basso, sul banco attualmente vuoto.
Ritorno alla spiegazione.
Mi sento più in colpa di ieri.

"E quindi ecco perché si definisce così. Ora potete anche alzarvi, la lezione sta per terminare, mancano esattamente due minuti"
Di solito mi prefisso di finire la lezione due minuti prima dell'orario stabilito, è una mia abutudine.
Mi metto seduto e scrivo i contenuti affrontati nell'ora.
Con la coda dell'occhio, vedo Jimin concentrato sul cellulare.
Sembra davvero stanchissimo.
Riabbasso lo sguardo, tornando sull'elenco e, non appena suona la campana, mi alzo.
Mi dirigo alla porta, ma, prima di uscire, il mio sguardo cade su Jimin, il quale sta parlando con un paio di ragazze.
E sta sorridendo.
Non so se essere felice perché sta sorridendo o essere triste perché non sta sorridendo per merito mio.
Lo squadro da capo a fondo, prima di soffermarmi sul suo culo.
Giuro che non è colpa mia, ha dei pantaloni che glielo fasciano perfettamente, chiari e aderenti.
Non pensare male, non farlo.
Mi accorgo solo ora di aver il labbro imbrattato di sangue a causa della ferita auto-causatami dai denti con cui l'ho morso.
E Jimin sta anche male a causa mia.
Sarà meglio che vada a prendermi un caffè, invece di stare qui ad osservare la creatura più bella e dolce dell'universo.
Esco dalla classe e vado in mensa a prendermi un americano.
Per uscire ed entrare dalla mensa si devono fare i salti mortali, si perde un casino di tempo.
Alla fine, riesco a prendere il caffè e a portarlo nella mia camera.
Finalmente posso rilassarmi, ma con Jimin?
Come devo fare?

»questo capitolo è n o i o s o

𝕰𝖘𝖈𝖆𝖕𝖊 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora