≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟖: 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐮𝐫𝐝𝐨

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Le sue labbra non si staccarono dalle mie, restarono unite sia mentre Namjoon con la sua squadra ci passarono vicino ─ per fortuna senza individuarci ─ sia quando preso dal panico cercai di porre delle distanze. Solo quando gli agenti furono di nuovo lontani lasciò la presa al collo con la quale mi aveva tenuto vicino a lui e pose delle distanze.

«P-Perché l'hai fatto?» chiesi con voce bassa e spezzata.

«Per zittirti» rispose tranquillo.

«Ma che motivazione è?!» sibilai imbarazzato, obbligandolo a guardarmi negli occhi. «E se fossi fidanzato?» alzai la voce solo per poi ritrovarmi una sua mano schiantata sulla mia bocca.

«Lo sei?» domandò a sua volta, a pochi centimetri da me; lentamente scossi la testa e lui ─ assicuratosi che non facessi altro rumore ─ tolse la mano. «E allora stai zitto»

«Ma-»

«Vuoi che ti baci un'altra volta?»

La domanda rimase in sospeso, non acconsentii ma nemmeno negai e ─ dopo aver controllato i paraggi ─ lentamente mi spinse fuori dal nascondiglio indirizzandomi verso il camion. «Vuoi continuare comunque?» chiesi sorpreso osservandolo annuire con fare ovvio.

«Bunny, se non prendiamo quel carico, possiamo addirittura scordarci di rientrare nella classifica del prossimo mese» fece serio, non ammettendo repliche, motivo per cui decidemmo di procedere con il piano.

[...]

Taehyung ed io stavamo facendo ritorno ad Esprit con il carico ─ fortunatamente integro ─ ma tra di noi non faceva altro che vigere un fastidioso silenzio imbarazzante.

Non misi assolutamente in dubbio che fosse causato da quello che successe ma dentro di me sentivo la necessità di smorzare la tensione. «Hai detto che il carico proviene dalla costa est..» iniziai a dire sperando che continuasse con il discorso.

«Sì, dal Giappone per la precisione» spiegò facendomi tirare un sospiro di sollievo. «Ho un amico lì ed un po' di tempo fa sono stato da lui per aiutarlo con degli affari. Questa è semplicemente la parte che mi spetta»

Ah, quindi quei giorni in cui non aveva risposto ai miei messaggi era in Giappone per degli affari. È un peccato che il pagamento sia arrivato solamente ora, ci saremmo potuti risparmiare il secondo posto.

Il silenzio poi calò di nuovo tra di noi restandoci fino a quando non raggiungemmo Esprit dove alcuni uomini ci aiutarono a svuotare il camion riempito dai soldi e dalla moto mentre Taehyung ed io salimmo da Suga per riferirgli della Polizia di Stato e di Namjoon; entrammo in ascensore e di nuovo appoggiò il dorso della mano sulla piastra facendo quindi comparire i numeri dei piani di Esprit.

«Si attiva con il tatuaggio che hai sulla mano?»

«Perspicace» fece freddo.

«Perché fai così ora? Stai tornando a trattarmi di merda e non ti ho fatto nulla. È per il bacio?»

«Ascolta, non so che filmini mentali ti sei fatto in merito, ma non ho limiti nell'agire quando devo assicurarmi la riuscita di una missione. Sono disposto a fare qualunque cosa quindi non darci peso, non significa nulla» sputò acido e non so se mi arrabbiai più per le sue parole o per aver pensato che mi facessi chissà quale film mentale.

«Non ho mai detto di averli fatti e non capisco perché ti scaldi tanto! Non c'era bisogno di specificarlo, so benissimo che uno come te non è alla mia portata» ribattei senza capire perché queste sue parole mi diedero così tanto fastidio. Era ovvio l'avesse fatto per rimediare al mio straparlare, era ovvio che in una situazione normale non l'avrebbe fatto, ma comunque, mi ha dato fastidio. Ho un cuore cazzo, che ci tenga o no, certe parole feriscono e diamine, le sue hanno fatto un male assurdo.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now