≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟒: 𝐥𝐞𝐯𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐬𝐬𝐨

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*JUNGKOOK*

L'uomo tenne la pistola tra le mani continuando a giocarci come per incuterci terrore e sì, ne avrei provato davvero tanto se solo non mi fossi stancato di tutta questa situazione.

«Abbiamo i soldi» feci deciso attirando la sua attenzione. «Ma ovviamente devi venire a prenderli, non mi muovo per le strade di Busan con una somma così alta»

Lui sembrò esitare all'idea ─ assottigliando lo sguardo ─ ma poi alzò le spalle con fare indifferente. «L'importante è ricevere il pagamento, dove e da chi non m'importa»

«Perfetto»

Lo portai dunque ─ secondo il piano stabilito ─ ad Esprit dove ad attendermi al piano terra vi erano Suga, V e alcuni loro uomini motivo per cui il biondo ─ alla vista dei due ragazzi ─ caricò la pistola puntandola contro la nostra schiena.

«Seokjin» sussurrò Suga. «Se sapevo fossi tu il creditore avremmo potuto risolvere le cose molto più semplicemente» abbozzò un sorriso che poi spense subito.

«I soldi, o li avete tutti o faccio saltare le budella a questi due» sibilò a tono basso ignorando le parole del grigio.

«Non preoccuparti» fece segno con la mano ed uno degli uomini alle loro spalle avanzò con una valigetta nera che aprì mostrando il denaro all'interno. «Ora lascia i due ragazzini, prendi i soldi e vattene» sibilò con sguardo talmente cupo da poter quasi incutere più paura rispetto ad una pistola.

Seokjin ─ a differenza dello sguardo truce di Suga ─ sorrise divertito, ci spinse entrambi verso gli uomini dietro i quali ci nascondemmo, prese la valigetta e se ne andò.

Finalmente il nostro debito era stato pagato, ancora sembra impossibile, finalmente eravamo liberi; mi voltai entusiasta verso Jimin ma ancora prima di poter parlare mi arrivò un colpo alla testa che me la fece piegare in avanti vista la forza utilizzata.

Mi massaggiai infastidito il punto colpito voltandomi verso il colpevole. «La prossima volta non sognarti nemmeno di agire per conto tuo, idiota» ringhiò V con sguardo furioso.

«Ti ho già detto di farti gli affari tuoi e poi ora abbiamo pagato il nostro debito quindi non ci serve più il vostro aiuto!» esclamai cercando di colpirlo a mia volta, fallendo miseramente nel momento in cui mi prese il polso prima ancora che potessi sfiorarlo e mi sbattè al muro sotto lo sguardo preoccupato di Jimin e quello divertito di Suga.

«Pensavi davvero di aver guadagnato tutti quei soldi con i due miseri lavoretti che hai fatto? Ma fammi il piacere, abbiamo praticamente pagato tutto ancora noi. Tu e il biondino non ve ne andrete da qui tanto facilmente, non finchè non ci tornerete lavorando ogni singolo centesimo che abbiamo speso per voi» sbottò senza allentare la presa.

«Levami le mani di dosso!»

«Ti preferivo come prima sai? Questa droga ti sta cambiando, stai diventando fastidioso che diamine!» mi spinse di nuovo al muro prima di lasciare completamente la presa e dirigersi verso l'ascensore assieme agli altri uomini.

Mi voltai verso Jimin dallo sguardo leggermente scioccato. «La s-stai continuando a prendere..?» domandò flebilmente, stirando le labbra non appena scossi la testa in negazione.

«E invece sì» intervenne Suga, squadrandomi velocemente per poi rivolgersi a Jimin. «E tu non sei affatto migliore di lui-» gli tirò un colpo alla testa proprio come quello che poco prima mi aveva riservato anche V. «Che diamine! Ti ho detto mille volte di avvisarmi se ti sale la voglia, avremmo trovato un modo per placare il tuo desiderio senza andare a cercarla altrove, idiota» gli tirò un altro colpo ─ più debole rispetto quello di prima ─ e poi gli prese il braccio trascinandolo verso l'ascensore; feci per seguirli a mia volta ma Suga si voltò alzando una mano nella mia direzione, facendomi bloccare. «Tornatene a casa, la tua presenza non è richiesta. Se ho bisogno ti mando un messaggio ma fino allora, non venire più ad Esprit, non sei il benvenuto»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now