≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟓: 𝐠𝐢𝐫𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐭𝐨

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Jungkook spostò lo sguardo ─ precedentemente diretto altrove ─ verso la mia direzione spalancando glio cchi leggermente rossi e trasalendo alla mia vista.

Quell'idiota..!

«Sali» gli ordinai serio ma lui rimase immobile schiudendo le labbra come per parlare senza però proferir alcuna parola. «Diamine muoviti, a momenti scatta di nuovo il semaforo! Sali su questa cazzo di moto, svelto!» lo incitai di nuovo ma lui sembrò tutt'altro che intenzionato a muoversi, motivo per cui mi ritrovai a dovergli afferrare la manica della felpa ed attirarlo a me. «Sali» e questa volta ─ dopo aver scosso leggermente la testa, come se si fosse appena risvegliato dai suoi pensieri ─ salì sulla moto cercando con le mani le maniglie di appiglio.

«Non ci sono gli appigli..» lo sentii dire contrario facendomi ridere.

«È una Kawasaki, credevi davvero facessi mettere le maniglie per un possibile passeggero? Nessuno al di fuori di me sale sulla mia moto» affermai serio iniziando a dare di motore attendendo il fatidico verde; questi dannati semafori durano sempre un'eternità.

«E io chi sono?» chiese lui.

Verde.

«Un qualcuno che morirà se non si aggrappa a qualcosa» risi prima di accelerare talmente di fretta che, con il peso aggiunto di Jungkook, sentii la parte anteriore della moto alzarsi leggermente. Lui lanciò qualche imprecazione prima di afferrare saldamente il mio casco iniziando poi a scuoterlo. «Che cazzo fai, vuoi farci cadere?!» urlai rallentando. «Eh smettila!»

«Non volevo venire con te! Fammi scendere!» urlò agitato dando un pugno al casco; se solo non stessi andando troppo veloce, mi sarei fermato seduta stante pur di tornargli quel colpo con gli interessi.

«Jungkook ti ho detto di smett-»

«Voglio stare da solo!» urlò di nuovo e solo ora mi accorsi di quanto la sua voce stesse tremando.

Decisi di rallentare ─ esattamente come lui smise di scuotermi il casco ─ fino a fermarci completamente sul ciglio di una strada piuttosto desolata visto il tardo orario. Jungkook colse l'occasione per scendere velocemente dalla moto e ─ nel momento in cui mi levai il casco incitandolo con lo sguardo a parlare ─ prese a scuotere la testa con fare agitato.

«Niente..» sussurrò lui e così sbuffai sonoramente.

«Senti- Non sono qui a farti da balia e non ho nemmeno intenzione di inscenare quei tira e molla da fidanzatini quindi, o mi dici che diavolo ti prende, oppure te ne stai zitto» sbottai serio, osservandolo chinare la testa e iniziare a tremare; vidi le sue mani raggiungergli il viso e gli spasmi farsi sempre più visibili e forti cosa che ─ successivamente accompagnata da un singhiozzo ─ mi fece trasalire.

Jungkook stava piangendo.

«Sono rimasto di nuovo solo..» iniziò. «In questi due giorni Jimin non si è più fatto sentire, non è nemmeno venuto a scuola»

Dio che scena patetica, sta forse cercando di dirmi che quel biondino è l'unico amico che ha? Capisco essere sfigati, ma wow, mi sorprendo ogni volta.

«E neanche tu mi hai chiamato per qualche incarico, credevo mi andasse bene non prendere più parte ai vostri piani ma sono cosciente di come non ci lascerete andare tanto facilmente» continuò. «Non voglio più fare queste cose ma è ovvio che prima vi torno i soldi e prima potrò lasciarmi tutto questo alle spalle»

Non era che mi dispiacesse per lui, d'altra parte erano stati lui ed il suo amichetto a mettersi nei casini, però ero più che cosciente di quanto fosse opprimente e devastante essere obbligati a far qualcosa che non si vuole; lo avrei tenuto buono finchè le acque restavano calme e poi ─ quando le cose si sarebbero fatte più complicate ─ lo avrei lasciato andare.

Non si meritava di vivere la mia stessa vita.

«Sei tu ad essertela cercata Jungkook» presi a dire con tono basso. «Ti avevo avvisato di non prendere la Silver Tongue ma hai scelto di ignorarmi e fare di testa tua eppure guardami, non hai fatto ciò che volevo ma non sto certo piangendo come uno stupido ragazzino» sputai acido; per quel che ho potuto notare Jungkook è uno che si lascia influenzare molto dalle parole per cui è meglio agire in questo modo.

Devo metterlo all'angolo.

«Il mondo non gira attorno a te e non puoi avere tutto ciò che desideri nel preciso istante in cui lo chiedi»

«Voglio solo porre fine a tutto questo..» singhiozzò ancora. «Smetterò con la ST ma ti prego dì a Suga che posso svolgere gli incarichi e lasciatemi tornare ad Esprit» chiese con gli occhi rossi per il pianto.

«Smetterai con la Silver?» chiesi ancora poco convinto e lui annuì. «Non l'hai presa stasera vero?»

«No, se lo chiedi per gli occhi rossi è perché avevo pianto» spiegò asciugandosi velocemente le lacrime con il dorso della mano; non avevo alcuna certezza avrebbe smesso seriamente ─ se ne era diventato dipendente c'era poco da fare ─ ma speravo almeno che avesse capito a cosa sarebbe dovuto andare incontro ogni qualvolta lo scoprissi sotto l'effetto della Silver Tongue.

Da quello che ho potuto capire in questo mese, Jungkook è il tipico ragazzino insicuro e bisognoso di qualcuno che come Jimin è in grado di dargli sicurezza; non gli serve necessariamente qualcuno che lo aiuti con i suoi problemi ─ perché è ovvio che tra i due è il biondino quello ad averli ─ a lui basta solamente avere una presenza al suo fianco senza interessarsi di chi questa sia.

Ora che ha capito allontanerò Jimin da lui ogni volta che dovesse prendere la ST, forse riuscirà a contenersi e placare la dipendenza prima che arrivi ad un punto di non ritorno.

«Mh.. Ti riaccompagno a casa» affermai rimettendomi il casco e senza troppe lamentele tornò sulla moto aggrappandosi timidamente alla mia giacca. Accesi la moto e poi gli presi una mano portandomela attorno al corpo. «Andrò veloce, aggrappati bene» dissi tranquillo e lui fece come richiesto circondandomi il busto con entrambe le braccia e nascondendo il viso dietro le mie spalle per ripararsi dal vento freddo.

[...]

Ci misi un po' a raggiungere casa sua dato che non avevo la minima idea di dove mi trovassi al momento, ma in compenso mi ero goduto altro tempo in moto. Più guidavo però e più la presa di Jungkook diminuiva, tantè che poco prima di raggiungere casa sua dovetti guidare con una sola mano ed assicurarmi che non rischiasse di cadere. Come ci si può addormentare in moto?!

Mi fermai, diedi una rapida occhiata al telefono e ridacchiai tra me e me al pensiero dello stato pietoso in cui sarebbe stato il mattino seguente ─ o meglio dire ─ da qui ad una manciata di ore visto che il display segnava la bellezza delle quattro di mattina.

«Ehi bella addormentata, scendi dalla mia moto e vatti a fare una dormita» lo presi in giro, picchiettandogli la gamba, ma lui si limitò a strusciare la guancia ─ non più coperta dal casco ─ sulla mia schiena senza accennare al risveglio. «Sei serio? Oh andiamo-» portai la mano appena sopra il suo ginocchio e lo strinsi facendolo subito mugugnare infastidito.

«Fa male, smettila, ora scendo..» bofonchiò mezzo addormentato scendendo incerto dalla moto. «Comunque.. Cercherò di non fare più cazzate.. E.. Se dovessi servirvi per qualcosa sai dove sono..» iniziò a dire a voce bassa indietreggiando verso casa sua. «So di essere in una sorta di punizione per quello che ho fatto.. Ma mi dispiace okay? Non vi sarò d'intralcio..»

In realtà, per quanto io avessi insistito sul contrario, lui aveva il pieno diritto di fare qualunque cosa avesse voluto con il suo corpo ─ sua la vita sue le scelte ─ quindi vederlo scusarsi per qualcosa su cui in fin dei conti non avevo il diritto di metter becco, mi aveva fatto pena.

«Domani mattina sarò ancora da queste parti, passo a prenderti e andiamo ad Esprit a scoprire i risultati della classifica» lo avvisai, osservando il suo sguardo illuminarsi.

«Grazie V» sorrise debolmente socchiudendo gli occhi per il sonno. Carino.

«Taehyung-»

«Come?»

«Kim Taehyung, è il mio nome»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now