≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟑𝟏: 𝐡𝐨 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐞𝐬𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐠𝐢𝐫𝐞

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*JUNGKOOK*

Alle urla di Jimin si susseguirono due colpi di pistola e poi il silenzio; Taehyung era visibilmente preoccupato per la situazione così come il resto degli uomini ed avrebbero potuto o reagire ma causare troppi morti o trovare un modo per andarsene senza perdere nessuno. Quindi sono queste le scelte che un leader deve compiere. Obiettivo o squadra?

«Ad esser sincero mi dispiace quasi per voi» iniziò Lay inclinando la testa e assumendo una finta espressione dispiaciuta in volto. «Pensavate davvero non saremmo venuti a conoscenza del vostro piano? Vi abbiamo addirittura fatto credere che il carico di Silver Tongue fosse solo questo quando invece è praticamente un decimo di quello che era qui» scosse la testa abbassando poi lo sguardo. «Avete fallito sotto ogni punto di vista» rise per poi togliere il telefono dalla tasca dei pantaloni.

Avevano sicuramente ottenuto un vantaggio nell'aver sco-perto in anticipo i nostri piani, era per quello che erano stati in grado di organizzare un'imboscata di questa portata senza troppi problemi.

Sapevano saremmo arrivati, ma allora la domanda sorge spontanea.. Chi di Esprit ha parlato? Chi è la talpa tra di noi?

«Ora facciamo una bella chiamata al nostro capo e vediamo cosa farne di voi» compose il numero sul telefono, mise il vivavoce e dopo qualche squillo di attesa, dall'altra parte una voce rispose; non ci sono dubbi, è la stessa di colui che è entrato in magazzino la volta che Lay ha scoperto me e Jimin dietro il divano. È il capo eppure.. Ha una voce così familiare.. «Signore, sono nostri, come procediamo?» chiese portando poi lo sguardo di nuovo su di me. «Li uccidiamo?» sorrise e il mio corpo venne pervaso da brividi di paura.

Dall'altro lato del telefono vi fu un leggero sospiro ─ come se stesse effettivamente decidendo cosa farne di noi ─ ma poi si lasciò sfuggire una debole risata. «Non ancora, sono i miei nuovi giocattolini, voglio divertirmi un po' con loro prima di buttarli. Scegline uno a caso, uccidilo e lasciali andare gli altri»

La chiamata si chiuse, il panico si manifestò sul volto di tutti e Taehyung mi tenne stretto dietro di lui; nessuno aveva ancora agito, eravamo immobili con le armi puntate sulla testa dei rispettivi nemici.

Poi, senza che nessuno se ne accorse, partì uno sparo che colpì Bambam dritto al cuore facendolo cadere a terra privo di vita.

Non riuscii a trattenere un urlo così come Yugy che ─ trovandosi accanto a lui ─ si ritrovò sporco del suo sangue; mi aggrappai a Taehyung cercando di riprendere fiato e di distogliere lo sguardo dal corpo morto del ragazzo, mentre dalla gola del rosso sentii provenire un ringhiò di frustrazione.

«Susu! Andatevene prima che possa prendere l'iniziativa e farvi fuori tutti» ci ordinò arrogante, facendo segno con la mano di allontanarci ed anche Taehyung ─ per quanto avesse voluto reagire ─ si ritrovò ad ubbidire ed arretrare verso la porta trascinando con lui sia me che tutta la squadra, fatta eccezione per Yugy era ancora paralizzato sul posto.

Probabilmente, se ce ne fossimo andati senza reagire, ci saremmo risparmiato altre possibili morti, ma si sa, quando un qualcuno a cui tieni davvero tanto viene ferito o addirittura ucciso proprio davanti ai tuoi occhi, la mente smette di ragionare ed agisce d'istinto. Ed è proprio per questo motivo che invece di ritirarsi come noi, Yugy puntò la pistola contro Lay iniziando a sparare colpi a caso e dando quindi inizio ad una vera e propria sparatoria.

Corremmo fuori dalla porta scambiandoci con gli uomini di Spectre che avevano occupato l'area con Jimin; loro corsero all'interno mentre noi all'esterno, recuperammo la squadra di Yoongi, quella di Mark e battemmo in ritirata.

Era stata una sconfitta sotto ogni punto di vista, peggio di così non sarebbe potuta andare ed avevo appena sperimentato ─ nel peggiore dei modi ─ cosa significasse dover organizzare e portare avanti delle missioni vere, non quelle che ero abituato a fare con Taehyung limitandoci a dei semplici scambi; questa volta eravamo entrati in una delle tane del leone, ci aveva divorato ed ora avremmo dovuto pagarne le conseguenza.

[...]

«Cazzo! Cazzo cazzo cazzo!» ringhiò Taehyung sbattendo i pungi contro il volante non appena ci fermammo nel parcheggio di Esprit. «Cazzo!»

«Taehyung calmati ti prego..»

«Come cazzo posso calmarmi?! Hanno ucciso uno dei nostri! Hanno ucciso Bambam cazzo e Yugy non è tornato indietro con noi! Ho perso due miei uomini!» urlò sbattendo poi un pugno contro il mio sedile. «È stato un completo fallimento porca di quella puttana!» e tirò una testata all'indietro contro il sedile.

Non sapevo cosa dire, non sapevo se fosse meglio cercare di consolarlo o lasciare che si sfogasse, non sapevo quali sarebbero state le conseguenze a questa tragica svolta e l'unica cosa di cui ero sicuro è che sarebbe stata dura per tutti.

«Avevo promesso a Yugy che mi sarei preso cura di Bambam, che l'avrei protetto..» chiuse gli occhi portandosi le mani sul viso. «Gliel'avevo promesso..»

Lo guardai dispiaciuto e addolorato al solo pensiero dei sensi di colpa che probabilmente lo stavano divorando ed avrei voluto fare qualcosa per poter alleviare quella situazione ma ─ come ogni altra cosa così dolorosa ─ vi era bisogno di tempo. Le mie parole non lo avrebbero sicuramente aiutato a star meglio, era qualcosa che solo lui poteva superare ed io ovviamente gli avrei offerto tutto il supporto possibile.

Un picchiettare al finestrino dell'auto poi mi fece voltare verso la portiera davanti a cui vi era Jimin che ─ preoccupato ─ mi fece segno di scendere.

Guardai Taehyung ancora appoggiato al sedile ed uscii dall'auto. «Come sta?» chiese Jimin riferendosi al rosso; abbassai lo sguardo e scossi la testa.

«Yoongi?» e lui fece lo stesso stringendosi il braccio ferito di cui solo ora ne notai la gravità. «Jimin com- Devi farti vedere da qualcuno, sono bruciature gravi, non ti fa male il braccio?!» chiesi preoccupato ma lui alzò semplicemente le spalle.

«Sì fa male, ma ora come ora è l'ultimo dei miei problemi» spiegò calmo prima si sospirare. «Questo è un brutto colpo per tutti. Yoongi-» sembrò quasi mancargli il respiro. «Yoongi è davvero giù, si sente incolpa per come sono andate le cose, dice che avrebbe dovuto ragionare meglio sulla situazione enon farsi prendere dalla fretta» sospirò abbassando lo sguardo.

«Capisco che senta tutte le colpe pesare sulle sue spalle ma non deve prendersene lui la responsabilità, non potevamo sapere che sarebbe andata in questo modo, non è colpa sua» affermai deciso ma Jimin alzò di nuovo le spalle.

«È fatto così, è il capo, è ovvio che se ne prenda la responsabilità..» sospirò di nuovo. «Spero solo si riprendano in fretta, sia lui che Taehyung»

«Lo spero anche io» sospirai a mia volta volgendo di nuovo lo sguardo verso l'auto in cui Taehyung probabilmente stava piangendo in silenzio, anch'egli sopraffatto dagli immensi sensi di colpa.

È stato davvero un duro colpo per Esprit ed immagino ci sarebbe voluto del tempo prima che l'organizzazione fosse in grado di superare questa sconfitta così come ci sarebbe voluto del tempo per sentire Yoongi di nuovo pronto ad organizzare un colpo e prima che Taehyung riesca a guardare in faccia ai suoi uomini.

[...]

Quella notte ─ dopo esser stati congedati ─ mi rifugiai a casa di Jimin ancora libera vista l'assenza dei suoi genitori e mi riguardai dal medicargli le bruciature al braccio; era stata una pessima nottata per tutti e forse un po' di sonno avrebbe potuto alleggerire la tensione.

Peccato solo avessimo entrambi la mente occupata da mille pensieri che non volevano darci pace; in cuor nostro speravamo che Taehyung e Yoongi ─ nonostante i sensi di colpa ─ si riprendessero in fretta e che riacquistassero la stabilità mentale per rimettere in pista l'organizzazione.

Avevamo per perso una battaglia, okay, ma non la guerra, Esprit poteva ancora conquistare il primo posto, poteva ancora tornare a regnare, avevamo solo bisogno che i due pilastri più saldi e forti non crollassero come invece già avevano iniziato a fare.

Taehyung e Yoongi ─ alla fin fine ─ non sono altro che dei semplici ragazzi di ventuno e ventidue anni, con paure, debolezze e responsabilità spesso troppo grandi anche per ragazzi forti come loro.

Ho paura che non riescano a reagire..

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora