≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐𝟖: 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐝𝐮𝐞, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐭𝐮

7.9K 765 409
                                    

Dopo esserci impegnati tutto il pomeriggio nello stendere una sottospecie di scaletta degli argomenti di cui avremmo voluto parlare, abbiamo cercato diverse informazioni iniziando ad abbozzarne giusto l'inizio e poi ci siamo fatti una dormita consci delle ore di sonno che avremmo sicuramente perso quella notte.

Jimin aveva lasciato il sacco a pelo a terra ed era salito sul mio letto accucciandosi accanto a me mentre dormivo occupando gran parte del letto; le posizioni con il tempo poi si modificarono un po' e ─ quando mi svegliai verso le nove di sera ─ me lo ritrovai completamente addosso.

Mugugnai nel sentire i suoi capelli solleticarmi il collo e poi lo spinsi lateralmente svegliandolo.

«Non essere così maldestro..» borbottò stiracchiandosi ed obbligandomi a spostarmi per non ricevere un suo piccolo pugno in faccia.

«Mi stavi dormendo addosso» ribattei con la voce impastata e lui ruotò gli occhi.

«Vedremo come ti incazzerai quando anche Taehyung farà la stessa cosa con te, spingendoti così rudemente»

«E perché dovrei dormigli sopra?!» esclamai imbarazzato spingendolo definitivamente giù dal letto e facendolo lamentare per la botta.

«Cazzo, spero davvero che tu possa passare il post sesso sul pavimento» sbuffò prendendo un cuscino e tirandomelo in faccia con fare divertito.

«E piantala di parlare di sesso! Mi sono appena svegliato diamine!» sbottai scendendo dal letto e dirigendomi verso il bagno; mi sciacquai velocemente il viso per darmi una svegliata e poi mi sedetti sulla tazza del cesso, togliendo la solita bustina dalla tasca dei pantaloni. Jaehyun era fuori gioco ma un suo amico, un certo Chanyeol, era riuscito a procurarmene altra ad un prezzo addirittura inferiore. Guardai incerto il contenuto argenteo e poi, senza un motivo ben preciso, lo ingoia lasciando poi spazio a Jimin che occupò il bagno per un'altra buona decina di minuti.

Una volta che la porta si riaprì, un odore di fumo riempì la mia stanza, tanto denso da potersi vedere. «Jimin ma che cazzo!» sbottai iniziando a agitare le braccia per spingere il fumo verso la finestra della mia stanza che mi assicurai di aprire.

«La finestra del bagno non si apriva, non è colpa mia!» ribattè prendendo una mia maglia e sventolandola per dissipare il fumo.

«Così me la impregni! Diamine che schifo..!» sbottai fulminandolo con lo sguardo e lui subito si allontanò di qualche passo. «E se i miei genitori dovessero entrare in stanza?!»

«Non farti tutte queste paranoie, saranno addormentati al piano di sotto, quel ritiro deve averli messi proprio ko» ridacchiò ma poi si zittì all'ennesimo sguardo di rimprovero. «Vuoi provare?» alzò il pacchetto di sigarette e quel gesto così semplice ─ fatto con il palese intento di alleggerire la situazione ─ fece scattare dentro di me l'istinto di assalirlo; era bastato il suo modo di prendere le cose alla leggera per farmi innervosire, eppure ero sicuro che in un contesto diverso non avrei mai reagito così.

Forse.. Forse ha già fatto effetto..

Gli saltai letteralmente addosso atterrandolo e bloccandolo sotto di me, i suoi occhi erano spalancati sia per la sorpresa ma anche per la paura.

Jimin mi conosce da molti anni e sa benissimo quanto sia difficile farmi arrabbiare, magari alzo la voce o ribatto, ma non sono mai arrivato a quella che può considerarsi furia cosa che invece in quel momento raggiunsi.

«Guk m-mi stai spaventando-» balbettò preoccupato ed a quelle parole gli sbattei con forza le mani accanto al viso.

«Devi smetterla di fare queste cose Jimin! Basta con la droga, basta con il fumo, basta con tutto!» urlai e lui rimase in silenzio osservandomi con occhi leggermente spalancati. «Perché non capisci quanto tu ti stia rovinando la vita?! Non ti serve nulla di tutto ciò e soprattutto..» calcai su queste ultime parole. «Non ti aiuterà ad avvicinarti a Yoongi»

Lui subito ─ dopo aver colto la freddezza mirata ma allo stesso tempo involontaria nel mio tono di voce ─ corrugò le sopracciglia. «Ripetilo se hai il coraggio» mi minacciò da sotto il mio corpo.

«Smettila Jimin, fai solamente ridere così» ed in un batter d'occhio le posizioni s'invertirono; Jimin mi strattonò per la maglia e riuscì a mettersi proprio com'ero io fino a mezzo secondo fa, solo.. Non esitò nel colpirmi.

Le sue manine tanto piccole che mai avrei pensato potessero colpirmi, si erano appena schiantate sulla mia guancia con forza.

«Ah io farei ridere? Sei tu cazzo! Tu fai ridere!» urlò afferrandomi il colletto e scuotendomi con forza, costringendomi a portare le mie mani sopra le sue per fargli allentare la presa. «Non te ne sei nemmeno reso conto, ma ora tra i due quello dipendente sei tu!» e come fulmine a ciel sereno, le sue parole mi colpirono con più forza dello schiaffo precedente.

Aveva forse ragione? Sono io quello dipendente? No, impossibile.

Aprii bocca per ribattere ma lui mi anticipò. «E non cercare di paragonarti a me. Io almeno ─ anche se con fatica ─ ho ammesso la mia dipendenza e ho cercato aiuto» strinse maggiormente la presa. «Ma tu Jungkook- Tu critichi tanto gli altri quando sei il primo a sbagliare, sei solo un ipocrita del cazzo, dovresti vergognarti» sbottò, sbattendomi un'ultima volta a terra prima di tirarsi in piedi e sedersi sul letto restando immobile a guardarmi.

Io d'altro canto rimasi a terra con lo sguardo fisso sul soffitto di camera mia, riempito da un gigantesco senso di colpa, succube di una stupida droga che mi aveva portato addirittura ad alzare la voce con Jimin senza alcuna motivazione.

Mi sentivo davvero uno schifo. Un vero e proprio schifo.

«E non fare così ora» fece di nuovo ma con un tono decisamente più calmo. «Non puoi piangere, non vale..»

Mi portai i palmi delle mani davanti agli occhi lasciando che i vari singhiozzi riempissero la stanza; Jimin si alzò subito dal letto e mi raggiunse tirandomi a sedere e stringendomi in un forte abbraccio.

«Scusami.. Scusami.. Scusami..» mi feci prendere dal pianto. «Non so perché io continui a farlo.. Non lo voglio davvero.. Non lo voglio..» continuai a dire in lacrime obbligando Jimin ad accarezzarmi i capelli sussurrando di calmarmi.

«Tranquillo Guk, ci faremo aiutare, non rimarremo in questo circolo vizioso, te lo prometto»

*JIMIN*

Dopo esser riuscito a calmare il suo pianto, lo riportai a letto infilandolo sotto le coperte e rimboccandogliele come ero solito fare anche da piccolo e ci era voluto qualche minuto prima che si calmasse completamente ma dopo aver iniziato ad accarezzargli lentamente i capelli, per fortuna si lasciò cullare da quel movimento addormentandosi poco dopo.

Continuai lo stesso a passare le dita tra questi mentre, con la mano libera, mandai un messaggio a Yoongi per avvertirlo della situazione attuale.

─ Yoongi ─

Yoongi, Jungkook ha preso
ancora la ST.|

|Era la nostra? Come sta ora?

No, non era la vostra.|
Ha avuto effetto in una
quindicina di minuti circa.|
Ha dato fuori di testa per un po'.|
E poi è scoppiato a piangere.|

|Riuscirà ad esserci stanotte?

Sì.|
Da quello che ho controllato
ne ha presa poca.|
Di argento sulla lingua ce n'è
solo un accenno.|

|Okay.
|Ricordati di annotare
anche questa reazione.

Okay, a dopo.|


Misi distrattamente il telefono sul comodino e mi lasciai sprofondare accanto a Jungkook prima di impostare la sveglia, sospirare l'ennesima volta e tornare a dormire.

Tra due ore, il colpo avrà inizio.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora