≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟐𝟎: 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚

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Diversi minuti prima..

«Sicuro sia questo il posto?» chiese Jimin avanzando incerto tenendo tra le mani due zainetti pieni di droga.

Avevamo scartato l'opzione di andare in autobus perché la possibilità di trovare dei controllori affiancati da agenti era molto alta e, essendo realisti, due ragazzi pieni di zaini e borsoni non li avrebbero lasciati indifferenti e così Jimin aveva chiesto il passaggio ad un ragazzo che conosceva, un certo Jaebum, che ci aveva lasciato al luogo d'incontro senza farsi e farci troppe domande, avvisandoci di chiamarlo per il ritorno. Gentile.

«Sì, è qui, magari siamo in anticipo» guardai l'orologio ed effettivamente mancavano ancora un paio di minuti alle 18 motivo per cui ci appoggiammo al muro in attesa del cliente e controllammo di possedere tutta la merce richiesta. Tuttavia, scorrendo l'elenco, fu evidente l'assenza di due quantità necessarie.

Eravamo sicuri ci fossero, avevamo contato tutto più e più volte, ricontrollando proprio per esserne certi.

Con il cuore a battermi in gola, il rumore di un'auto alle nostre spalle ci fece paralizzare.

«Jungkook..» Jimin mi guardò terrorizzato ma non riuscii a calmarlo restando esattamente bloccato nella medesima posizione, con il respiro mozzato.

«Siete voi i ragazzi con cui ho parlato?» chiese un signore scendendo dalla macchina seguito da altri tre uomini. «Avete la mia merce?»

Spostai lo sguardo su di loro e non feci a meno che notare delle pistole infilate nella cintura di tutti e quattro; deglutii a fatica, chiusi la zip del borsone e mi alzai. «Sì» diedi una leggera gomitata anche al biondo che sembrò svegliarsi.

Prese i due zaini e si avviò con me verso gli uomini.

Feci come insegnatomi da Taehyung, non mi avvicinai troppo, mantenni le distanze ed aprii il borsone mostrandogli il contenuto all'interno; loro ─ alla vista della merce ─ sorrisero e fecero lo stesso mostrando i soldi.

Annuimmo tutti e automaticamente lo scambio ebbe inizio, loro presero la merce, noi i soldi e sì, saremmo riusciti a svignarcela se solo non ci avessero fermato.

«Aspettate, perché tutta questa fretta? Solitamente si controlla il contenuto quindi perché non state contando i soldi?» domandò con un tono di voce sospettoso.«State cercando di imbrogliarmi?» chiese ancora ed entrambi scuotemmo la testa. «Sapete cosa? Ora controllo» e lì le gambe si fecero gelatina.

Era come andare a scuola impreparati sapendo sia che vi era l'interrogazione, sia che non mancava più nessuno da chiamare. Un viaggio a senso unico insomma.

«Manca un pacco» sussurrò, incenerendoci con lo sguardo. «Volevate ingannarmi eh?!»

«N-No..! Non è così, c'è stato un errore e-» Jimin tentò di parlare ma il signore urlò zittendolo completamente.

«Siete solo degli stupidi ragazzini e se pensate che lascerò correre, vi sbagliate di grosso» sibilò portando la mano sulla pistola.

«Possiamo andare a prendergliela, non ci metteremo molto, prendiamo e torn- AH!!!» urlai portandomi velocemente la mano sulla spalla non appena un dolore lancinante mi colpì quella zona. «La spalla!! Jimin la mia spalla!! Sta sanguinando cazzo!!» urlai prima di perdere l'equilibrio e cadere a terra. Lui subito mi prese per le braccia cercando di alzarmi dato che l'uomo aveva caricato un'altra volta la pistola.

La puntò nella nostra direzione ma prima che potesse sparare, un altro colpo andò a vuoto.

Jimin ed io ci voltammo trovando Jaebum ─ il ragazzo di prima ─ con unapistola puntata verso l'alto ed un pacchetto come i nostri di droga.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now