≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟔𝟔: 𝐭𝐢𝐠𝐫𝐞 𝐞 𝐊𝐚𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚

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È tutta colpa mia.

È solo colpa mia.

Taehyung non mi odia, Taehyung mi ama ed è proprio per quello ha deciso di mettere me al primo posto mentre io da bravo idiota quale sono non me ne sono reso conto.

Come diavolo non ho potuto pensare che fosse strano il modo in cui mi trattava? Mi ero fatto qualche idea, quello sì, ma come diavolo ho potuto piangere per una giornata intera senza andare a fondo alla situazione? Come ho potuto.. Anzi, come hai potuto allontanarmi e farmi del male, solo per non farmene dopo? Come diavolo pensavi che sarei stato a scoprire di te e non poter far nulla a riguardo?

Come pensi mi stia sentendo eh Taehyung?!

Perché non credo di poterlo reggere, non credo di reggere l'idea di te in mano a quella gente così malata e cattiva ma ancor di più non riesco a credere che tu ti sia consegnato a loro. Non lo accetto, non posso permettere che dopo tutti gli sforzi, miei e tuoi, per stare insieme, ora tu mi sia sfuggito da sotto il naso.

«Bunny dove vai?!» urlò Jackson raggiungendomi e bloccandomi per il polso. «Cosa vuoi fare?» chiese visibilmente preoccupato.

Lo guardai per un attimo e ─ senza preoccuparmi di asciugare le lacrime agli occhi o di sembrare uno stupido e debole ragazzino ─ mi liberai dalla sua presa con uno strattone.

«Scusa Jackson, non posso continuare a piangermi addosso perdendo tempo mentre V sta rischiando la sua vita a causa mia»

«Perché a causa tua?» si allarmò subito riafferrandomi per il polso. «Cosa hai fatto?!»

«L'ho coinvolto sentimentalmente e gli ho fottuto il cervello, ecco cosa ho fatto e ora a causa pur di proteggermi si è lasciato prendere» spiegai velocemente. strattonando via di nuovo la sua presa. «È lunga da spiegare Jackson, sappi solo che riporterò V a casa, te lo giuro sulla mia stessa vita»

Jackson non provò nemmeno ad impedirmi di andare; in questi quattro giorni trascorsi sempre insieme ─ fatta eccezione per le ore di scuola e quelle di sonno ─ ci siamo allenati costantemente insieme sia fisicamente che mentalmente e ho avuto spesso modo di dimostrargli quanto ─ nonostante la mia caduta con la Silver Tongue ─ io sappia essere mentalmente stabile.

Forse era la rabbia e la delusione su cui facevo leva per restare concentrato e determinato, forse era solo l'immenso desiderio di non esser lasciato indietro come ogni volta ma ora come non mai avevo un nuovo ed importante obiettivo.

Recuperare Taehyung.


*TAEHYUNG*

«Sei stato il mio obiettivo da più di cinque anni, Kim Taehyung»

Hoseok camminò lentamente verso di me, alzandomi poi il mento con la punta delle scarpe, beandosi di quella vista; era soddisfatto, glielo si leggeva in volto e non molto per il fatto di avermi catturato ─ dato che ero stato io stesso a consegnarmi ─ ma più come se avesse appena aggiunto l'ultimo tassello al proprio puzzle, o meglio dire, a quello dei miei genitori.

Hoseok li voleva, voleva che tornassero a regnare sopra qualunque organizzazione riprendendo il trono dello spaccio che per diversi anni era rimasto inoccupato; era ovvio che fosse così. Sapevo contro quello a cui stavo andando, sapevo che il capo momentaneo di Spectre ─ in questo caso Hoseok ─ seguiva degli ordini ben precisi stabiliti in precedenza dai miei genitori; sicuramente non avevano abbandonato le loro manie di perfezionismo e controllo, talmente apprensive da sovrastare anche la mia indole ribelle.

Diamine, ora come ora l'ultima cosa che volevo fare era immaginarmeli di nuovo a piede libero anche se sono più che sicuro di come presto dovrò avere ancora a che fare con loro.

➜ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Opowieści tętniące ÅŒyciem. Odkryj je teraz