≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟕: 𝐢𝐧𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨

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*JIMIN*

Dopo l'ordine di V vagai per i corridoi di Esprit indeciso se affrontare di nuovo Suga o se lasciare che quella rabbia ─ nascosta dietro la sua espressione indifferente ─ svanisse da sola; sapevo avesse ragione e ritrovarmi le sue mani strette attorno al collo, era il minimo tra quello che avrebbe potuto farmi.

Volevo solamente essere d'aiuto, volevo contribuire alla riconquista del primo posto e non continuare ad essere l'elemento d'intralcio motivo per cui ─ mettendo da parte la paura ─ decisi di bussare al suo ufficio ed assumermi la responsabilità del loro secondo posto in classifica.

«Yoongi-» sussurrai il suo nome entrando a passo incerto e lo notai subito corrugare le sopracciglia stringendo la mandibola con fare nervoso.

«Esci» sibilò tenendo lo sguardo fisso nel mio, immobile.

«Mi dispiace per quello che è successo, ma volevo dirti che non serve una stupida classifica per determinare chi è il migliore quindi-» tentai di alleggerire la situazione ma l'unica cosa che ottenni fu una pistola puntata contro di me. Mi pietrificai alla vista dell'arma e iniziai a boccheggiare.

«Non sai niente Jimin, la classifica era il nostro più rigido scudo e per colpa tua è stato appena frantumato in mille fottutissimi pezzettini per cui o esci dal mio ufficio o giuro che ti sparo» sibilò caricando il grilletto con così tanta convinzione che mi ritrovai a scappare fuori pur di ritrovarmi con un proiettile sparato proprio in mezzo alla fronte.

Sarebbe sicuramente stato in grado di premere quel grilletto, dopotutto avrebbe solamente fatto la cosa giusta uccidendomi. Sono solo un fallito.


*JUNGKOOK*

Una volta raggiunto il molo est ci avvicinammo lentamente cercando di individuare il nostro carico tra tutti quelli presenti; non sapevamo se era già stato scaricato dalla nave o se bisognava attendere la prossima, sta di fatto che avremmo dovuto raggiungere la sala controllo per ottenere la lista della merce in arrivo quest'oggi.

C'erano sono troppi carichi per poterli controllare uno ad uno, avevamo bisogno di quella lista.

«Jung- Cazzo, Bunny» si corresse. «Sfrutta il tuo lato da ragazzino innocente e fingiti il figlio di un qualche imprenditore importante per farti dare le informazioni del nostro carico»

«Che numero ha?» chiesi preventivamente e lui iniziò a dirmi una serie di numeri e lettere, stupendomi di quanto altrettanto buona fosse anche la sua memoria. «Ricevuto»

Presi un bel respiro e mi colpii leggermente le guance un paio di volte. Ce la puoi fare Jungkook, per una volta cerca di renderti utile.

Mi alzai e mi diressi verso alcuni dipendenti che subito mi si avvicinarono assieme a degli agenti. «Ha bisogno?» chiese uno di loro sospettoso.

«Salve, sono il figlio del direttore della Park Association, credo lei sappia di chi sto parlando» feci serio sfruttando il nome e l'associazione del padre di Jimin. Gli uomini annuirono e gli agenti si calmarono. «Stiamo aspettando un carico proveniente dalla costa est ma sta ritardando, vorrei controllarne lo stato»

«Ha il codice identificativo?»

«Certamente» gli sorrisi tranquillo, seguendo gli uomini ─ dopo aver lanciato uno sguardo fiero a Taehyung ─ all'interno dell'edificio.

Fortunatamente ogni cosa andò liscia permettendomi quindi di ottenere ogni informazione a riguardo del carico che secondo la lista consultata sarebbe arrivato con la prossima nave; scoprii inoltre che i ritardi avuti furono causati da un attacco avvenuto all'imbarcazione precedente alla nostra motivo per cui ─ a detta loro ─ il nostro carico non avrebbe avuto alcun problema.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now