≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟓𝟓: 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐥𝐨

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È semplicemente assurdo.

Come posso essere così egoista?
Come posso essere invidioso di una persona che ora non c'è più?

Taehyung mi ha aperto di nuovo il suo cuore, mi ha permesso di conoscere i suoi pensieri, ciò che lo affligge e la prima cosa che mi ritrovo a pensare è il sentimento di invidia che mi sta divorando nel profondo.

Ha detto di amarmi, di provare sentimenti per me, quindi perchè la mia mente non fa altro che pensare a come non raggiungerò mai il livello di quella ragazza? Il modo in cui l'ha descritta e ha parlato di lei mi ha fatto capire quando fossimo due persone completamente differenti perché ─ diversamente da me ─ lei si è presa cura di Taehyung, è stata la sua spalla, qualcuno su cui affidarsi e su cui poter contare.

Ed io? Io cosa ho fatto per Taehyung?

Gli sono stato accanto durante la sua crisi nell'aver perso Bambam e Yugy, certo, ma la causa di tutto quello che è successo ero ancora io; sono stato io ad aver determinato la perdita del loro primato nella classifica, ed è sempre per colpa mia che l'attacco è andato male.

Jimin ed io li abbiamo messi alle strette, abbiamo fatto sì che si esponesseropiù del necessario nell'intento di recuperare il buco creatosi dal nostro debito e questo è statoil risultato.

Se Esprit cadrà, la colpa sarà solamente mia.

Guardai Taehyung voltare lentamente la testa nella mia direzione ─ come ad attendere una mia risposta o una qualche reazione alle sue parole ─ ma non appena feci per parlare le parole mi morirono in bocca.

Tra di noi albergava il silenzio più assoluto, un terribile silenzio sbloccato solo dallo squillare del mio telefono.

Sempre con lo sguardo negli occhi di Taehyung tolsi il telefono di tasca a cui diedi una rapida occhiata. «Ehm, sono i miei genitori.. Devo rispondere-» abbassai lo sguardo e rientrai lasciandolo solo sul balcone; lui voltò di nuovo la testa verso l'orizzonte ed accese un'altra sigaretta mentre io ─ con un terribile vuoto al petto e la voglia di scoppiare a piangere e urlare ─ mi spostai nella sua stanza. «Pronto?»

«Jungkook?» la voce di mia madre era nervosa e subito alzai gli occhi pronto per l'ennesima discussione. «Dove sei?»

«Sono al sicuro, non preoccuparti» sbuffai guardandomi poi il gesso al braccio. Diamine, non vedo l'ora di toglierlo, è talmente fastidioso. «Vi serve qualcosa?»

«Jungkook devi aiutarci, ti prego..!» e questa volta il tono di mia madre tremò. «Ci vogliono fare del male e-»

«Oh Jungkookie!» la fastidiosa voce di Lay si sovrappose a quella mia madre sotto un suo lamento. «Tutto bene?»

«Lay che diamine hai fatto ai miei genitori?! Non osare toccarli!» ringhiai stringendo i pugni. «Giuro che ti uccido»

«Sì come vuoi» tagliò corto. «Ascolta, voglio proporti un accordo. Ti manderò i dettagli tra un po' e in base a quello che risponderai deciderò cosa farne dei tuoi genitori, intesi? Ah, non dire niente a nessuno, se scopro che ne hai fatto parola puoi anche considerarti orfano»

«Brutto pezzo di-»e la chiamata si chiuse senza darmi nemmeno il tempo di insultarlo od ottenerealtre informazioni. «Merda!»ringhiai lasciando cadere il telefono sul letto.

I miei genitori sono quelli che tengono in piedi l'economia della nostra famiglia e sfortunatamente io sono ancora troppo piccolo per potermi prendere cura di ogni cosa. Non ho nemmeno raggiunto la maggiore età.

Ringhiai di nuovo colpendo con forza il cuscino, trattenni un urlo di frustrazione e recuperai il telefono che misi in tasca, torna in salotto pronto ─ circa ─ per riprendere il discorso, ritrovando però il rosso intendo a mettersi gli anfibi. «Taehy-»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora