≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟔𝟗: 𝐬𝐞𝐢 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐭𝐮?

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Come previsto, per i primi piani la sicurezza fu abbastanza scarsa, minore rispetto quella che immaginavo; avevano controllato il mio vip pass ma senza scannerizzare il codice a barre a fianco, limitandosi ad un semplice sguardo alla foto stampata su di esso.

Raggiunto il quinto ed ultimo piano a me accessibile decisi di optare per le scale antincendio trovandovi la porta per accedervi ovviamente chiusa motivo per cui ─ con del coraggio che non credevo di possedere ─ mi intrufolai nel primo ufficio vuoto vicino alle scale e spalancai la finestre osservando quest'ultime.

Mi sporsi sul cordolo, osservai il mio obiettivo posto ad un paio di metri da me e poi abbassai lo sguardo sui quindici metri d'altezza sotto di me.

«Diamine che ansia..» borbottai tra me e me, scuotendo la testa e distogliendo lo sguardo dal vuoto. «Ce la devo fare, è un semplice salto, sono vicino e ho la forza per tenermi, ce la posso fare» mi auto incitai; piegai le ginocchia pronto a scattare ma prima del salto mi ritrovai a trasalire e bloccarmi sopraffatto dalla paura.

Solo quando sentii delle voci farsi vicine strinsi i denti, piegai le ginocchia e poi saltai riuscendo ─ fortunatamente ─ ad afferrare il bordo della ringhiera; nonostante lo scontro contro essa fu abbastanza forte, nemmeno un singolo gemito uscì dalle mie labbra.

Ero troppo determinato per piagnucolare per una botta.

Mi aggrappai con più forza alla ringhiera in ferro ─ che finalmente riuscii a scavalcare ─ per poi continuare di corsa la mia salita lungo i successivi quattro che dovetti interrompere con l'arrivo al nono piano.

Le scale antincendio non vi erano più.

Fui quindi obbligato ad entrare all'interno del piano procedendo con cautela verso le scale interne con le quali avrei cercato di salire almeno altri cinque piani.

Andò tutto bene, forse fin troppo; incrociai solo un uomo che riuscii a stendere con un forte pugno alla tempia, semplice gesto che mi aveva spiegato Jackson.

"Nonostante Taehyung sia uno dei migliori nel corpo a corpo, non ama muoversi troppo. Preferisce utilizzare le armi e la sua precisione ma quando è necessario combattere a mani nude punta sempre ad una zona specifica della tempia che ─ se colpita con abbastanza forza ─ ti manda ko all'instante" mi aveva spiegato un pomeriggio.

Ringraziai mentalmente Jackson per tutti gli insegnamenti datomi in quei quattro giorni d'allenamento e poi proseguii verso il diciassettesimo piano.

Proseguii quindi all'interno dell diciassettesimo piano ma non appena aprì la porta antincendio ─ per raggiungere il diciottesimo ─ un individuo comparve di fronte a me. «Jungkook?! Che diamine ci fai qui?!» domandò sorpreso ma comunque a guardia bassa.

«Sei stato un vero stronzo Jaehyun! Sapevo di non andarti a genio ma lasciarmi torturare in quel modo da Hoseok è stato esagerato anche per uno come te» ringhiai stringendo i pugni. «E non ti sei nemmeno ribellato quando hai scoperto dei miei genitori, sei davvero un pezzo di merda»

Lui roteò gli occhi trattenendo un sorrisino. «Che vuoi me ne freghi? Finchè non sono io ad essere coinvolto è okay, non mi importa cosa succede a te o a quel frocio del tuo ragazzo, finchè posso trarre dei vantaggi da Spectre non la tradirò mai» e dopo aver sorriso un'ultima volta, assottigliò lo sguardo. «Motivo per cui da qui tu non passerai»

«Vedremo» ringhiai. Con un colpo veloce cercai di raggiungere la tempia, come fatto precedentemente, ma Jaehyun fu più veloce di me e mi diede una forte spinta al petto, abbastanza potente da spingermi al limite del gradino. Sussultai per il timore ma poi mi voltai subito verso di lui colpendolo con un calcio al ginocchio, facendolo gemere ad allontanarsi di un po'. «Cos'è, ti fa male il ginocchio?» chiesi con lo stesso tono usato da lui un paio di mesi fa. «Beh, immagino tu ti sia dato da fare, è per quello che ti fa male no? Troppo tempo in ginocchio a fare pomp-»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora