≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟖𝟎: 𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢

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La tensione era palpabile.

Eravamo tutti radunati nel parcheggio di Esprit per le solite ultime raccomandazioni prima di dare inizio all'attacco ma Taehyung e Yoongi, a parte qualche sguardo indeciso, non si erano ancora parlati.

Jimin ed io avevamo fatto di tutto per farli chiarire ma nessuno dei due aveva abbassato le proprie difese facendo il primo passo; Yoongi ancora per la rabbia e delusione nei suoi confronti, mentre Taehyung per la vergogna e per evitare di peggiore le cose.

Ora, dopo aver rivisto tutti insieme come procedere, ci siamo divisi nei vari blindati che Yoongi è riuscito a recuperare, diretti verso Spectre.

«Non allontanarti da me» si riguardò di specificare Taehyung mentre finiva di allacciarmi il giubbino anti proiettile. «E quando ti do' un ordine vedi di rispettarlo, sono il tuo ragazzo ma anche il tuo capo quindi non disubbidirmi» fece a tono serio allacciando l'ultimo velcro.

Non gli risposi, semplicemente annuii; la mia mente era piena di pensieri e man mano percorrevamo le strade di Busan, l'agitazione non faceva altro che aumentare. Non mancava molto, avevo riconosciuto i vari quartieri e per quanto avrei voluto far fermare il blindato, scendere e correre il più lontano possibile da lì, dovetti trattenermi e resistere. La paura è davvero enorme, colpi come questi non assicurano la vita a nessuno. Bambam e Yugyeom ne sono un triste esempio.

Svoltammo all'interno dell'ultima via e poi intravidi l'ormai conosciuto edificio. Siamo arrivati.

Strinsi la pistola tra le mie mani promettendomi di usarla senza privare qualcuno della propria vita, di usarla solo per difendermi o disarmarli, nulla di più.

Il blindato si fermò ed ogni squadra andò automaticamente a formarsi raggiungendo ognuna i propri luoghi stabiliti. Lasquadra di Taehyung sarebbe entrata dall'ingresso anteriore, quella di Yoongi invece dai depositiposteriori, quella di Jackson dal parcheggio interrato mentre quella di Mark sarebbe entrata con noidedicandosi però ai primi piani in modo da impedire l'arrivo di possibili complici.

Quattro grandi squadre con un unico obiettivo ovvero gli ultimi piani dell'edificio, la sede di Spectre.

«V» sussurrai raggiungendolo agitato il suo fianco. «Sei sicuro che siano tutti presenti?» domandai prendendo vari respiri profondi per calmare i battiti accelerati.

«Al cento per cento, oggi c'è la conta mensile per la determinazione del primo posto in classifica, saranno tutti presenti» spiegò sicuro prima di darmi un colpetto sulle spalle ed avviarsi all'interno.

Presi un bel respiro e dopo aver ricevuto uno sguardo rincuorante da Jimin, posto dall'altra parte della strada con Yoongi, mi feci forza e seguii la mia squadra all'interno.

[...]

Fortunatamente i pass recuperati da Jimin furono validi motivo per cui riuscimmo a raggiungere senza alcun problema il sesto piano; da lì in poi invece ebbe inizio la parte più difficile del nostro piano: raggiungere il diciottesimo senza farci scoprire.

Jaebum aveva ordinato dalla Corea del Nord alcuni carichi di armi munite di silenziatore ed era proprio grazie ad esse che avremmo cercato di scalare il maggior numero di piani senza essere scoperti.

Una volta raggiunto il nono piano, divenne impossibile non lasciarsi qualche vittima alle spalle; incrociammo diversi uomini di Spectre che non esitarono un secondo prima di estrarre le loro pistole puntandocele addosso ma il risultato fu sempre lo stesso. Noi salimmo al piano superiore e loro restarono stesi a terra feriti o addirittura privi di vita.

E sinceramente, in tutto questo avevo paura di incontrare Jaehyun perché dopo esserci scontrati ed averlo ferito mi ero sentito potente e soddisfatto ma quella sensazione era svanita subito lasciando spazio alla vergogna.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora