≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟔𝟖: 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨

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Come da accordo, all'orario stabilito ci facemmo trovare al parcheggio dove Jaebum ci aveva in passato salvato la vita. Yoongi si era offerto di darci un passaggio dopo diverse suppliche da parte di Jimin e, nonostante avesse preferito passare quella sua misera mezz'ora di pausa a riposare nel proprio studio, cedette alle richieste del biondino.

Ovviamente i miei genitori avevano avuto come al solito da ridire sull'aspetto di Yoongi uscendosene con le tipiche affermazioni quali "ma sembri un teppista", "che schifo tutti quei tatuaggi", "un'altra bestia di satana con i capelli tinti" e beh, dopo un po' Yoongi si era alterato ritrovandosi, con mia sorpresa, a ringhiare contro i miei genitori zittendoli sul posto.

Taehyung ─ a differenza sua ─ non si era mai permesso di fare limitandosi invece ad evitarli ed ignorare ogni loro parola; il grigio invece, non avendo alcun motivo per voler entrare nelle loro grazie, aveva stabilito immediatamente la linea che i due mai si sarebbero dovuti permettere si superare motivo per cui ─ il resto del tragitto ─ si trascorse in completo silenzio fino al raggiungimento del punto di ritrovo.

Il resto del tragitto trascorse in completo silenzio fino a quando non giungemmo al luogo d'incontro.

«Jaebum prenditi cura di loro» affiancai il ragazzo che annuì sorridendomi. «Ti devo un favore»

«Figurati Bunny, spero che tutto si risolva al meglio e sai a cosa mi riferisco» restò generale dando una rapida occhiata ai miei genitori in piedi accanto alla sua auto. «Riporta a casa il tuo ragazzo» sussurrò dandomi una lieve pacca sulle spalle prima di voltarsi, salutare Jimin con la mano, Yoongi con un inchino veloce e dirigersi verso i miei genitori.

Seguii con lo sguardo i loro movimenti nel caricare le loro valigie all'interno bagagliaio dell'auto, aspettando che si voltassero nella mia direzione per salutarli; mio padre chiuse il baule con uno sbuffo e poi venne verso di me. «Jungkook» iniziò serio ed io lo fissai con altrettanta serietà. «Abbiamo stretto un accordo quindi vedi di rispettarlo e tornare a casa sano e salvo il prima possibile» disse dandomi anch'egli una leggera pacca sulle spalle.

Aveva cercato di mascherare il suo saluto sotto la scusa dell'accordo ma avevo percepito chiaramente come mi stesse augurando di non finire nei guai, l'avevo apprezzato.

Poi fu il turno di mia madre. «Jungkook, sbrigati a chiudere tutta questa faccenda che dobbiamo trovare del tempo per ricreare le fondamenta della nostra famiglia dato che è ormai evidente come i nostri continui scontri non abbiano fatto altro che frantumarle» e nonostante il velo di impassibilità con cui disse tutto questo, fui davvero felice del modo in cui aveva finalmente deciso di mollare un po' la presa e venire implicitamente incontro anche alle mie esigenze.

Forse stare lontani per un po' avrebbe fatto bene ad entrambi, forse avevamo solo bisogno di apprezzare maggiormente la presenza l'uno dell'altro e sicuramente allontanarsi per un periodo di tempo indeterminato era il modo più semplice per farlo.

«Tornerò da voi sano e salvo, ve lo prometto» annuii con la testa prima di prendere entrambi ed attirarmeli al petto, circondagli le spalle con entrambe le mie braccia. «Nonostante tutto, vi voglio bene»

Sentii la presa di entrambi stringersi leggermente prima di separarci; ringraziai l'ennesima volta Jaebum e poi rimasi fermo a guardare i miei genitori salire in auto per poi scomparire qualche secondo dopo in un'altra via. Sospirai pesantemente ma poi strinsi i pugni con decisione. Ora che i miei genitori sono fuori dal raggio d'azione di quelli di Spectre, nulla mi impedirà di attaccarli.

«Yoongi» richiamai il grigio tranquillamente appoggiato sulla sua auto. «Riportami a casa per favore» gli chiesi con tono serio, facendo voltare istintivamente Jimin verso il grigio con l'intento di controllare la sua reazione al mio tono freddo ─ e dai tratti imperativo ─ che avevo utilizzato.

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now