≣ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟎𝟏: 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐮𝐦𝐚

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Guardai Jimin leggermente sorpreso dalla sua richiesta un po' inaspettata ma poi annuii. «Di quanto si tratta?» chiesi tranquillo sfilando il portafoglio dalla tasca dei pantaloni.

Lui però portò le mani sulle mie fermandomi di nuovo con fare fin troppo agitato. «Sono centocinquanta mila won.. Guk.. Non credo tu li abbia qui» sussurrò senza incrociare il mio sguardo. «Lo so che è tanto ma è per una cosa importante e necessaria..»

Con chiunque altra persona immagino mi sarei preoccupato di cosa dovesse farci con quei soldi, ma con Jimin è diverso. Lo conosco da ormai troppo tempo e so con certezza che non deve farci nulla di strano, vorrà semplicemente avere un budget più alto per il regalo di anniversario dei suoi. «Magari questa volta si degneranno di considerarti» rimisi il portafoglio nella tasca mentre sul suo volto comparve un'espressione confusa. «I tuoi genitori intendo, è per il loro anniversario no?»

«Eh? Oh loro, sì esatto, manca davvero poco e ho bisogno di racimolare un po' di soldi per fargli qualcosa che non potranno non apprezzare» abbozzò un sorriso prima di raddrizzarsi e tornare composto sul sedile. «Posso passare a prenderli appena scendiamo?»

«Sì certo, tanto i miei dovrebbero essere ad una sorta di ritiro spirituale, sai com'è, devono prepararsi alla Pasqua. Ancora credono che a qualcuno importi davvero» roteai gli occhi facendolo ridere.

Il resto del tragitto rimanemmo in silenzio ad ascoltare della musica per sovrastare le chiacchere fastidiose degli altri ragazzi che ─ per fortuna ─ scesero qualche fermata prima della nostra.

Arrivammo a destinazione e ci avviammo verso casa mia situata dalla parte opposta del nostro paesino; Jimin era più fortunato, abitava a pochi minuti dalla fermata e nonostante questo era capace di arrivare sempre all'ultimo, a differenza mia che sebbene i venti minuti buoni di distanza, ero sempre puntale.

«Permesso-» esclamò togliendosi le scarpe prima di oltrepassare completamente la porta d'ingresso.

«Vieni, saliamo» lo portai in camera mia e lui prese subito posto sul letto mentre tentavo di raggiungere il mio salvadanaio posto su una delle mensole in legno.

«Mi dispiace di dovertelo far rompere..» si riferì dispiaciuto al maialino in ceramica. «Te l'avevo regalato quand'eravamo piccoli se non sbaglio»

«Sì, tipo quando avevamo otto anni? Comunque non devi preoccuparti» sorrisi raggiungendolo e sedendomi a terra; con un colpo secco poi ruppi il salvadanaio e sparsi sul tappeto tutte le monetine e le banconote. «Mh.. Cinquanta mila, cento mila, centocinquanta mila won, ecco a te» glieli porsi e lui subito saltò giù dal letto avvinghiandomisi addosso e abbracciandomi riconoscente.

«Sei la mia salvezza Guk! Appena mi danno la paghetta giuro che te li torno tutti!» esclamò saltellando felice per tutta la stanza. «Ora scappo altrimenti il negozio chiude, ci vediamo domani!» e ─ in fretta e furia ─ corse fuori dalla mia stanza ripercorrendo le scale per poi uscire; lo tenni d'occhio dalla finestra osservandolo correre felice fino a quando non scomparve dalla mia vista.

Bravo Jungkook, oggi hai fatto due opere di bontà, i tuoi genitori non ti puniranno.

[...]

«Sei riuscito a prendere quello che cercavi?» chiesi tenendo aperte le porte dell'autobus per farlo salire, poco sorpreso dal suo ennesimo ─ e ormai scontato ─ ritardo.

«Ehm, in realtà no..» prese posto battendo nervosamente il piede a terra. «Non è che hai altri soldi da prestarmi?»

«Jimin..»

«Dai ti prego, poi te li ritorno, te l'ho promesso» si aggrappò al mio braccio stringendo tra mani la felpa. «Sono altri-» iniziò a contare con le dita prima di riportare lo sguardo su di me. «Un milione e trecentomila won.. Circa..»

➽ Silver Tongue | Taekook ✔  [1/2]Where stories live. Discover now