Capitolo 1

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''Sofia secondo te dovrei indossare il tubino nero o il vestito con la scollatura a cuore?'' domando alla mia amica al di là del telefono, mentre con addosso solo una canottiera bianca, mi fisso allo specchio del bagno.

Che poi, definire Sofia un'amica è un po' una cazzata enorme... anzi gigantesca. Ma ehi, la vita sociale chiama ed io rispondo con stile e con un sorriso.

E possibilmente, se mi aiutasse, anche con un vestito decente.

''secondo me il tubino nero è...'' smetto di ascoltarla perché inizio a fissarmi con attenzione il collo, scendendo fin sotto le clavicole, dove scorgo un piccolo livido... roteo gli occhi.

Sicuramente ieri sera... Giacomo, Giovanni o come accidenti si chiamava non ha capito molto della mia frase ''evita di lasciarmi segni'' mentre facevamo sesso nella sua auto.

A volte mi chiedo perché continuo a confondermi con certa gente.

In fondo, il gioco vale veramente la candela? Per mezz'ora di urli, agitazione, sudore e un orgasmo... ne vale davvero la pena?

Secondo me no.

Ci penso su qualche secondo e scoppio a ridere da sola come una scema... certo che ne vale la pena.

Mi fisso per qualche istante di troppo allo specchio e scuoto la testa nel vedere la mia faccia perplessa e incazzata allo stesso tempo... vorrei mandare una foto del mio succhiotto ad Isabel, la mia migliore amica da sempre, giusto per scandalizzarla un po'.

Ma sono già in ritardo e poi verrei invasa dalla voglia di abbracciarla e di rivederla. Mi manca ogni giorno di più... da quando si è trasferita in California per studiare, ci sentiamo praticamente sempre, ma il vuoto che ha lasciato nella mia vita, è incolmabile.

''Silvia ci sei?'' riporto l'attenzione a Sofia ''sì, sì.. comunque bene, seguirò il tuo consiglio. Grazie, ci vediamo dopo alla festa'' ''ma...'' non le do tempo di ribattere, che le stacco in faccia.

Che palle.

Lancio il telefono sopra il letto, per poi prendere uno dei due vestiti ed indossarlo, stando attenta a non sporcarlo con la maschera all'olio di oliva che ho nel viso... che stavo dicendo? Ah sì... Isabel.

Mi manca e non sono l'unica a cui manca.

Manca anche al suo ex ragazzo, Marco... lo ha lasciato dopo anni e anni di relazione ed io, io non dovrei dirlo ma... ma sono estremamente felice per lei.

Avrei voluto organizzare un buffet, ma visto che Marco, che considero in qualche modo un amico, non gradirebbe... però quello che è certo è che forse, forse lei inizierà davvero a vivere.

E quando intendo vivere, intendo anche sessualmente parlando... magari è la volta buona che qualcuno la prende e la sbatte come un uovo prima di fare la frittata.

Insomma, abbiamo entrambe ventun'anni ma sessualmente parlando non potremmo essere più diverse.

Lei crede ancora nella cazzata dell'amore vero... di quell'amore che ti riempie la vita, facendoti volare dritta sulla luna.

Io sono più con i piedi per terra e considero i ragazzi più come un ehm... Hobby, che come qualcosa che riesca a darmi qualche tipo di emozione.

Qualche volta mi sento cinica a parlare così, ma ehi, non è di certo colpa mia se ho molta considerazione di me stessa e i ragazzi che mi hanno sempre circondato o comunque che ho frequentato, hanno fatto nascere in me un senso di rifiuto per le relazioni amorose?

E poi, come dico sempre e lo ribadisco anche adesso, mentre rimuovo accuratamente la maschera dal viso, per poi stendere alla perfezione il mio rossetto bordeaux sulle labbra... i sentimenti e le relazioni danno solo problemi. Meglio non affezionarsi a nessuno.

Sto meglio, sono felice e non ho rotture di scatole.

Parlami di teWhere stories live. Discover now