Capitolo 43

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''Silvia'' la voce di mio padre mi fa sussultare sul divano. Mi sono appisolata dopo prima di cena.

La giornata è stata pressoché stancate e meravigliosa allo stesso tempo: in università praticamente Trevis ha calamitato l'attenzione di tutti.

Beh, non c'è bisogno di spiegare neanche il perché. Basta guardarlo.

Ed io più lo guardo più sento quella strana sensazione dentro di me crescere.

Crescere.

E crescere.

Senza che io possa far niente.

Che io abbia preso una cotta per lui?

Mmmh impossibile. Io con i ragazzi ci vado solo a letto, mi diverto e poi chi si è visto si è visto.

Ma con lui... con lui sono mesi che ci ronziamo intorno, in questo rapporto strano di amicizia intima. Se così si può definire.

Perché se io son confusa dei miei sentimenti, non riesco completamente a decifrare quello che lui prova per me.

Voglio dire... sono o non sono qualcosa di più di una semplice amica?

E specialmente, lo voglio essere?

Sì.

No.

BOH.

Non ne ho idea. Solo la possibilità di limitare la mia libertà e il mio star senza pensieri... rendere conto a qualcuno, mi fa prendere l'ansia... ma quando penso a farlo con lui accanto, questa sensazione sparisce.

E la quiete si impossessa dei miei pensieri.

È ovvio che alla mia testa e al mio cuore piaccia Trevis.

Oggi quando girovagamo per la città, mi ha raccontato delle varie ehm.. esperienze che si è fatto con altre ragazze. Specialmente con due bionde.

Contemporaneamente.

La cosa assurda è che mentre me lo raccontava, dentro di me provavo non più rabbia e irritazione, ma uno strano magone.

Ho dovuto sforzarmi e non poco per rimanere indifferente e far sì che lui non si accorgesse di niente: anche perché me ne parla con semplicità e schiettezza, così come parla di Sheila.

DIO.

Sheila.

Lei si che mi fa irritare a livelli inumani. Pensavo fosse morta e sepolta.

Ed invece ancora no.

Solo l'idea che si possa spupazzare Trevis come faccio io, mi fa prendere un istinto omicida incontrollabile.

''papà dimmi'' mi alzo ricordandomi che tra poco andrò da Trev per cenare insieme ad Andrea per poi andare a qualche festa.

Mi da un bacio sulla testa ''cosa è successo oggi?'' si siede e mi guarda ''in che senso?' ''mi ha raccontato mamma...'' oddio.

Mi ritorna subito in mente la scena di sesso tra me e Trevis in camera mia. Mentre mia mamma mangiava the e biscotti con le amiche.

''di cosa? Di Trevis?'' scatto sulla difensiva e lui stringe le labbra ''di quel ragazzo americano'' ''papà è solo un amico'' mi guarda tranquillamente ''un amico che hai portato in camera tua'' papà tu sapessi cosa combina il tuo angelo di figlia in camera, non mi guarderesti così spensierato.

Sospiro ''io... non avete niente di cui preoccuparvi...'' ''mi ha detto che non ispira molta fiducia. Sai quanto tua mamma tenga a dare una buona considerazione di se'' ''papà! Perché giudicate dalla copertina? È una persona... intelligente, figa, simpatica e.. e tante altre cose! Pensa...suo padre è giudice e sua madre avvocato. Come voi! Ma questo conta.. conta poco. Perché è la mia vita, non quella di mamma'' sbotto irritata ''non so neanche perché mi sto giustificando'' ''lo hai conosciuto quando eri da Isabel?'' ''sì'' ''e lui è venuto in italia per te?'' ''sì'' alza entrambe le sopracciglia ''beh, è un'amicizia molto profonda la vostra'' dice divertito ''è forse quel ragazzo che hai conosciuto e di cui mi parlavi quando..'' ''sì, è lui'' lo interrompo prima che finisca.

Parlami di teWhere stories live. Discover now