Capitolo 14

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Finito di allenarmi e anche lui, ci incontriamo casualmente all'uscita della palestra e decidiamo di fare il percorso verso casa insieme.

''quali sono i vostri piani di oggi?'' mi domanda ed io scuoto la testa mentre bevo un generoso sorso della mia bevanda energetica ''realmente non lo so ancora, le altre le ho lasciate a casa che dormivano'' sorride ''non sono di certo delle sportive'' rido a mia volta ''no, Isabel no di certo... non so l'altra matta se lo è o meno'' scoppia in una risata sonora ''chi? NATHALIE? Piuttosto si da fuoco alle gambe se la costringono a fare anche una corsetta, figuriamoci'' rido ancora una volta.

Se continuo così mi si paralizzerà la faccia a vita.

Poi gli chiedo ''è strana, cioè.. non è il classico tipo di ragazza che mi sarei immaginata come coinquilina per Isa'' lui mi sorride mentre si sistema il ciuffo, ancora bagnato dalla doccia.

Il suo bagnoschiuma ha un'odore buonissimo.

Ed io sono una sfigata, cazzo. Ma che mi prende?

''diciamo che è quello che abbiamo pensato tutti la prima volta che abbiamo visto Isa'' ''beh, sono praticamente l'opposto'' ''ma hanno legato, non è facile essere amica della pazza con i capelli viola'' alzo le sopracciglia ''immagino... vi conoscete da molto?''.

Inizia a raccontarmi del rapporto suo e dei ragazzi che hanno con Nathalie e da quello che percepisco deve essere un'amicizia molto profonda e che dura da una vita...non mi racconta molto di lui, solo che vive poco fuori città, a Sacramento e che ha un fratello più piccolo ed uno più grande.

Vorrei vedere una foto di loro giusto per capire se madre natura è stata tanto generosa solo con lui oppure anche i fratelli sono dei figaccioni da paura.

Non mi chiede niente di me ed io mi limito ad annuire, tanto che in poco tempo siamo davanti ad una villetta del campus, dove lui si ferma per poi fissarmi ''ti fermi a pranzo?'' ''eh??'' cado dalle nuvole, troppo presa ad osservare ben cinque moto da strada parcheggiate all'interno del piccolo garage.

Ok.

Io ho una passione sfrenata per le moto.

OH MIO DIO.

Ma quella è l'ultimo modello del... ''Silvia?'' ''eh?'' lo guardo e vedo che mi sta osservando divertito ''dimmi'' indica le moto ''ti piacciono?'' scuoto le spalle, quando realmente vorrei urlare un ENORME ''Sì CAZZO FAMMELE VEDERE DA VICINO''.

''carine.. ora però devo andare altrimenti le altre mi daranno per dispersa'' guarda l'orologio che ha al polso ''si è fatta l'ora di pranzo, rimani qua a mangiare qualcosa'' ''a casa tua?'' chiedo titubante e lui scoppia a ridere.

Devo avere una faccia tra il perplesso e il terrorizzato ''guarda che non siamo soli, ci sono anche gli altri'' ''non che la cosa mi tranquillizzi'' apre il cancelletto e mi indica la porta ''non ti volevo tranquillizzare infatti.. era per farti capire che io sono il male minore''.

Lo guardo incredula 'sei impossibile. Comunque potrei anche rimanere.. probabilmente le altre ancora staranno dormendo'' mi sorride ed io da quel sorriso, vorrei solo scappare a gambe levate.

Dio, è pericoloso. Tanto, troppo pericoloso.

Rimarrei qua a mangiare anche se venisse giù il mondo: una persona che te lo chiede con quel sorriso e quegli occhi, non può ricevere un no come risposta. È impossibile.

Chissà quante ragazze riesce a conquistare con questo suo modo di fare.

Roteo gli occhi e lo seguo... apre la porta di casa ''benvenuta all'inferno'' urla come un pazzo e per tutta risposta riceve un vaffanculo da qualcuno sul divano... ''TREVIS CHE CAZZO HAI DA URLARE?'' da dietro il divano compare uno dei due biondi... credo Cole, che con addosso solo un paio di pantaloncini da basket ci guarda male e con la faccia assonnata.

Parlami di teWhere stories live. Discover now