Capitolo 41

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Le settimane passano veloci: io non faccio altro che stare a contatto con Isabel, per tirarla su di morale e cercare di alleggerirle almeno un po' i pensieri.

Ma il mio impegno non viene ripagato anzi, vedo spengere la mia migliore amica giorno dopo giorno. La sua vitalità, il suo sorriso dolce e solare e la sua spensieratezza la stanno abbandonando.

Solo prima che partisse per casa di sua nonna in montagna sono riuscita a farla uscire di casa una sera per andare in un locale, da dove però siamo uscite dopo due ore visto che hanno messo una canzone che le ricordava Jake.

Jake.

Se lo avessi davanti lo metterei sotto con la macchina senza pensarci due volte.

Come puoi amare una persona e poi farle questo?

Ah già, il bello di tutto è questo: lei gli ha detto di amarlo.

Lui non le ha risposto.

E poi è andato con un'altra.

Proprio un lieto fine con i fiocchi e i fiori d'arancio.

Abbiamo giocato a poker una sera con sua nonna materna e anche lì, si è fatta stracciare alla grande: non da me che non so giocare, ma da sua nonna. Che per carità è bravissima, ma avete presente quando l'allievo supera il maestro? Ecco.

Vincere con Isa a poker è qualcosa di impossibile. O almeno, lo era. Adesso vincerei anche io ad occhi chiusi. Ed io non ho mai giocato a poker.

Un pomeriggio era da me, cercavamo di prepare un dolce e con la sua solita precisione, stava venendo un capolavoro: poi è suonato il telefono, lei è sobbalzata e ha rovesciato tutto per terra.

Ci stavamo quasi divertendo, poi l'ho trovata piena di dolce mentre piangeva a terra.

Fortunatamente Mirco ci ha raggiunto con una vaschetta enorme di gelato, che abbiamo mangiato davanti ad un film comico, saltando a piedi pari ogni scena romantica. Sta diventando un lavoro difficile.

Quindi i suoi genitori presi dallo sconforto, le hanno preparato una valigia e l'hanno spedita tra i monti e le valli a giocare con le caprette, sperando si svaghi ancora di più.

Ho qualche dubbio, ma lei sembrava entusiasta di cambiare aria: le ho fatto promettere di chiamarmi e aggiornarmi sempre.

''cosa fai stasera? Verrai alla festa alla piscina?'' c'è Mirco al telefono ed io sono appena uscita dalla palestra ''certo, verrò. Vado a casa a cambiarmi, mangio qualcosa al volo e sono da voi... ci sarà anche Sofia. Isabel è in montagna'' ''già, avevo sentito questa voce da Marco''.

Ah già, Marco. Ovviamente non poteva starne fuori: come un avvoltoio si lancia su una carcassa ormai morta, lui ha fatto con Isabel, provando in tutti i modi ad avere un contatto con lei.

Peccato che l'unico che hanno avuto è stato in mia presenza e dopo esattamente mezz'ora quando lui si è azzardato a dire ''te l'avevo detto'' lei è esplosa diventando una specie di iena con le corna (che paragone stupido ma ehi, azzeccato in questo caso) per poi urlargli di uscire da casa sua.

Lui però non si è dato pervinto e credo anche nella sua testa bacata, sia quasi convinto di poterla riconquistare. Magari adesso che è fragile e confusa.

Ma peccato che io esisto.

E ciò non succederà, perché terrò sempre sotto controllo la situazione.

''Marco deve stare alla larga da Isabel, chiaro?'' dico stanca e lui annuisce ''parlaci di nuovo tu, perché a me sembra un disco rotto. Non parla altro da quando è tornato...'' ''in ogni caso, non ho voglia di parlare di questa storia. Son tre settimane che non penso ad altro... stasera voglio ubriacarmi e staccare la spina. Ci vediamo dopo che sono arrivata a casa'' ''spera che non ci sia Marco allora'' ''lo spero quasi invece, così saprò con chi prendermela''.

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