Capitolo 45 pov Trevis

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Mi rigiro di nuovo sul letto, senza riuscire a prendere sonno.

Mi volto alla mia destra a fissare pensieroso il corpo di Silvia, coperto solo dalle lenzuola.

Cazzo, riesce a mandarmi fuori di testa anche mentre dorme.

Il che è abbastanza grave anche per uno come me: sono venuto da qua lei, in italia con un intento.

Realmente non avevo nessun dannato intento. Volevo solo rivederla.

Perché cazzo, mi è mancata da morire.

E adesso che sono qua è tutto un fottuto casino: mi ha intrippato il cervello, senza darmi scampo.

Sono terrorizzato e attratto dalla cosa allo stesso tempo... non avevo mai provato niente del genere per nessuna prima d'ora. Credo che quello che provo per lei sia una specie di cotta.

E non quelle adolescenziali del cazzo, ma una cotta da adulti, quella che non ti fa ragionare più con il cervello e ti rende capace di fare qualsiasi stronzata pur di stare accanto a quella persona.

Come accidenti mi sono ridotto. Dannazione, non sarò il nuovo Jake.

Su questo è sicuro.

Ma non voglio neanche escluderla dalla mia vita.

Solo l'idea mi fa salire uno strano magone: non voglio rinunciare alla mia vita da single, ma non voglio rinunciare neanche a lei.

Quello che è successo prima al locale, quando ha baciato uno sconosciuto davanti a me senza tante difficoltà mi ha aperto ancora di nuovo gli occhi su chi ho davanti: per quanto noti come lei si sia addolcita nei miei confronti, si fidi quasi di me.. beh, non la rende immune da fare la stronza.

Voglio dire, sono andato dietro a quella ragazza, di cui non ricordo neanche il nome, perché mi è venuto naturale. Senza però pensare alle conseguenze.

Si è sentita come me quando l'ho vista baciare quello stronzo?

Perché cazzo, a me si è gelato il sangue nelle vene ed è stato come prendere una specie di pugno dritto nello stomaco.

Sono geloso?

No.

Sì.

No cazzo. Non posso essere geloso di una ragazza, tanto meno di Silvia.

È pericolosa. È il me al femminile.

Non posso lasciarmi confondere dai suoi occhioni da cerbiatto o dal suo modo di fare, che mi manda fuori di testa, perché... perché spiaccicherà tutto quello che provo sotto i suoi tacchi arrapanti.

Sbuffo e per qualche istante, penso si sia svegliata, invece si avvicina solo a me e si accoccola sotto il mio braccio.

Mi ritrovo a guardarla con sguardo dolce.

Merda.

Ecco, ci risiamo. Non mi controllo più!

Le ho anche detto che quando scopo con un'altra penso a lei. Come mi sono ridotto.

È la verità... e se solo lo sa Sheila, credo che ucciderebbe me e poi ucciderebbe lei.

Non che me ne freghi qualcosa, però è un'altra delle mille novità che succedono dentro la mia testa malata.

E lei ha detto che fa lo stesso quando è con altri.

Solo l'idea mi manda in bestia.

Quando l'ho sentita sussurare quelle parole, dentro di me si è acceso qualcosa.

Parlami di teWhere stories live. Discover now