Capitolo 12 Silvia

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Due ore dopo puntuali come un orologio gli amici di Isabel suonano al campanello dell'appartamento:mi sono cambiata cercando di mettermi qualcosa di adatto per fare la turista in giro per Berkeley: gonna di jeans, crop top bianco, sneakers bianche e ho sciolto i capelli, completando l'outfit con un rossetto rosa carne e degli orecchini a cerchio d'oro.

Nello stesso istante il mio cellulare squilla e nel vedere il nome Mirco sullo schermo sorrido senza poterne fare a meno... così rispondo dirigendomi verso la cucina, cercando un po' di privacy ''pronto?'' ''ehi americana, sei già entrata nella parte della perfetta californiana?'' la voce dolce ma divertita del mio credo, ragazzo mi fa scoppiare a ridere ''non ancora, ma dammi qualche ora e vedrai che avrai notizie di me sui più importanti telegiornali americani'' ''il viaggio è andato bene?'' ''sì, alla grande...'' inizio a raccontargli tutto quello che è successo fino a quel momento.

Ed è... confortante parlare con qualcuno con tanta semplicità, con qualcuno che sembra davvero interessato se un raggio di sole di troppo ha colpito i miei occhi rischiando di farmi sciogliere il mio mascara da cinquanta euro.

Inizia poi a raccontarmi della serata al locale la sera prima, dove si è prestato a fare il buttafuori a causa dell'assenza di uno dello staff e nel mio girovagare per la cucina, mi appoggio all'anta della porta e... e... e in quel momento il mio sistema uditivo e cerebrale si azzerano.

L'unico sistema che funziona alla grande a quanto pare è quello visivo e cardiaco che ad ogni sguardo che rivolgo alla visione davanti a me portano i battiti del mio cuore ad aumentare fino a perderne completamente il ritmo.

Deglutisco, mentre osservo Trevis che parla con Nathalie: indossa una t shirt bianca che gli fascia alla perfezione il corpo, un paio di jeans beige con una piccola catena sulla tasca destra e... e... un bel po' di tatuaggi in vista.

Quello che mi colpisce subito è il serpente avvolto intorno all'avambraccio.. ricorda quello che ho io avvolto alla caviglia.

Perdo un battito quando si sposta il ciuffo di capelli corvini all'indietro con la mano, ridendo e mostrandomi ancora una volta quel sorriso perfetto.

Questo ragazzo è un concentrato di ormoni.

Credo anche di sospirare perché al di là del telefono sento la voce di Mirco che domanda perplesso ''Silvia mi stai ascoltando?'' mi schiarisco la voce ''io.. ssss..'' e in questo esatto momento Trevis si volta verso di me squadrandomi dalla testa ai piedi e giuro, giuro che se uno sguardo potesse spogliare una persona beh... io a quest'ora sarei completamente nuda.

Risale lentamente lungo le mie gambe mentre si tocca un orecchio distrattamente.. Nathalie sta ancora parlando ma non sembra che lui la stia minimamente ad ascoltare ''sssi Mirco ti sto... ehm... si ti sto ascoltanto è che...'' i nostri sguardi si incrociano ed io non so più che cazzo sta succedendo dentro la mia testa.

Ci fissiamo senza dire niente, ciascuno dei due preso da due conversazioni a senso unico, nessuno dei due ascolta, troppo preso a squadrare l'altro... ci fissiamo e giuro, giuro che io vorrei rompere questo gioco di sguardi.

Ma non ci riesco... io sono completamente ipntoizzata.. piega leggermente la testa come a studiarmi, poi muove la mano come a vedere se io sia cerebralmente cosciente.

A quanto pare no.

Perché continuo a non muovermi.

Che accidenti sto facendo? ''Mirco scusami io non ti sento bene... ti richiamo più tardi''. Stacco la chiamata nella confusione più totale e cercando di non saltare in braccio a quel manzo nel salone, mi dirigo verso il centro della cucina e solo quando mi verso un abbondante bicchiere di acqua capisco che cosa cazzo ho appena fatto.

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