Capitolo 40

5.5K 273 14
                                    

La settimana passa veloce, i giorni scorrono susseguendosi senza essere ben delimitati.

Continuo la mia vita di sempre: università, palestra, discoteche, università, palestra discoteche. E sono felice così. A volte sembra quasi che mi manchi qualcosa, ma poi ci ragiono e capisco che non è affatto così.

Cioè, almeno credo.

La mia autostima dopo quell'orribile episodio, non ne ha risentito per niente: sono quella di sempre. Ovvero sicura di me.

Fantastica.

Bellissima.

E intelligente.

Ah, per la cronaca, i miei capelli sono ancora lucenti e il mio sorriso splende sereno sul mio bel visino, specialmente quando vado incontro a Erika mentre cammina sola soletta lungo il corridoio dell'università.

Specialmente dopo che mi è tornato alla mente un piccolo particolare che la riguarda.

Mi sistemo i miei jeans rossi aderenti a cui ho abbinato una semplice camicia bianca da cui si intravede un po' di pizzo della mia canotta ricamata nera. Ai piedi ho dei semplici stivaletti neri,che camminano veloci verso la mia preda.

Braccandola da dietro, giusto il tempo che si volti per entrare dentro i bagni delle ragazze.

La seguo per poi entrare e bloccare la porta di sicurezza, unica uscita e via di salvezza della stronza davanti a me , che al momento si sta lavando le mani, ignara dell'ansia che la avvolgerà tra poco.

Mi accendo una sigaretta, anche se so che è perfettamente vietato: ormai mi hanno beccato più volte a fumare nei bagni e hanno perso le speranze che io smetta di farlo. Almeno credo.

''ciao Erika'' dico allegra mentre le vado incontro, per poi aspirare un tiro della mia sigaretta ''ti vedo in forma oggi'' si volta quasi a rallentatore nella mia direzione e dio, la sua espressione sarebbe da fotografare.

''Silvia'' dice con un leggero panico nella voce.. le sorrido cordiale ''o come mi avevi chiamato l'ultima volta?mmmh aspetta che non ricordo...'' faccio finta di pensarci, per poi buttarle il fumo in faccia ''ah sì troia. Era l'attimo prima dopo avermi spinto o forse anche mentre mi schiaffeggiavi... sicuro mentre mi sputavi'' mi avvicino ancora di più a lei ''il tutto mentre mi umilavi. Mentre credevi veramente nella tua testa bacata di potermi minimamente abbattere'' scuoto la testa ''sai, per qualche istante ci sei anche riuscita. Sono stata male.. ma poi mi è passata'' la guardo per poi appoggiarmi all'enorme lavandino ''non so perché ti sto dicendo queste cose'' la guardo e lei è rimasta immobile, confusa e anche un po' impaurita.

'' io devo andare... ho lezione. Apri quella porta'' va verso la porta e cerca di strattonarla ''o la apri immediatamente o giuro che finirai nei casini. Sarai espulsa e...'' ''io credo che tu non farai un bel niente..'' non la sto neanche a guardare mentre apro la galleria del mio telefono, per cercare qualcosa di interessante che la riguarda.

'' questo lo dici tu, io...'' sbraita, per poi zittirsi quando mi avvicino a lei piantandole davanti agli occhi la foto di lei che bacia senza ritegno il ragazzo di una delle sue amiche più strette. Credo di Michela.

La sua espressione cambia, la sua faccia impallidisce e poi inizia a boccheggiare ''che... che cos'è quella?'' la guardo insieme a lei ''non lo vedi? Sei tu che ti stai sbaciucchiando in maniera molto spinta con il ragazzo di..come si chiama? Ah sì, Michela'' ''è un fotomontaggio'' ''no, realmente è un fermo immagine..perchè mi hanno inviato direttamente il video''.

Glielo mostro per un altro paio di secondi, poi infilo nella borsa il telefono ''ecco... credo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Vedi di non farmi perdere la pazienza, vedi di non infastidirmi di nuovo se non vuoi farti piazza pulita intorno. Ah... un ultima cosa. Io non mi farei mai un ragazzo fidanzato, figurati se di un'amica'' le passo accanto ma lei mi ferma ''come...come hai fatto a riprenderci? Mi pedini?'' dice incredula.

Parlami di teWhere stories live. Discover now