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Taehyung



Un giorno e mezzo.

Mancava solo un solo, fottutissimo giorno e mezzo all'arrivo di Jungkook e del suo branco, pertanto era il momento di giocare secondo le sue regole.

E, sinceramente, dopo l'ultima visita di Jungkook, si sentiva carico come una molla. Osservò con un sorrisetto di scherno le pensati catene in ferro giacere ai suoi piedi, spezzate con un pochino di forza in più e anche qualche colorita e fantasiosa imprecazione.

Si massaggiò i polsi arrossati e un pò martoriati e piegò la testa di lato, che scrocchiò con soddisfazione, vittima di una nuova e dolcissima euforia.

La rivendicazione.

La rivendicazione della sua persona, la rivendicazione della sua vita.

Lo doveva, prima che a sé stesso, a sua madre. Colei che lo aveva amato fin da subito, che aveva visto oltre la sua persona, che aveva visto in lui qualcosa di più di un mostro dagli occhi diversi. Lei lo aveva visto come una persona degna di essere amata e rispettata.

Sua madre era stata la persona più dolce ed amorevole che avesse mai avuto l'onore di conoscere, ed era troppo perfetta per il mondo.

Per Kim.

Infatti, si era sempre chiesto cosa avesse fatto sua madre per essere destinata ad una bestia come Kim; perché un'anima così pura come lei era stata predestinata ad un ammasso di merda e cattiveria come quello.

Ma grazie alle poche righe che sua madre gli aveva lasciato aveva saputo che no, non era destinata a quello che -purtroppo- era biologicamente identificabile come suo padre... ma ad un'altra persona che per quanto potesse essere di merda, non lo era quanto Kim.

La vita non era stata giusta con sua madre, non era stata giusta con lui e niente aveva preso la piega giusta in quegli anni, ma lui era pronto a raddrizzare tutto. Non poteva riportarla in vita, ma poteva assicurarsi di fare giustizia.

La sua giustizia.

Avere successo e potere era la miglior forma di giustizia e vendetta che poteva esserci nei confronti di Kim.

Si leccò le labbra pregustando già il momento in cui avrebbe realizzato tutte le fantasie che, tenendolo rinchiuso in quella cella, aveva avuto modo di sviluppare e perfezionare, pensando a modi fantasiosi di dar pan per focaccia a quei lupi che sembravano tanto forti fin quando Taehyung non li guardava.

Bastava uno sguardo per farli correre con la coda tra le gambe.

Si sarebbe divertito, e si sarebbe assicurato a Kim lo stesso grado di divertimento.

Solo un po' diverso. 

Jimin,dove sei? chiese, ormai abituato a sentire la voce di Jimin perennemente della sua testa.

Dopo che aveva avuto quella febbre dovuta alla lontananza con Jungkook, un alpha insieme ad Onew avevano fatto il loro ingresso nella cella, il primo con il chiaro intento di avvicinarsi al beta per fargli chissà cosa.

Non lo avevano mai scoperto in realtà, perchè quello si era trovato con un polso spezzato e un setto nasale da riparare al più presto prima di poter anche formulare il pensiero di avvicinarsi al beta. 

Onew aveva quindi convinto Jimin a mettere in pratica una messa in scena davvero pietosa che però, a quanto sembrava, aveva dato i suoi frutti, salvando quindi il beta da uno spostamento di cella per non si sapeva quale motivo. 

Blind Sight [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now