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Taehyung


«Hai fatto prima di quanto mi immaginassi, non credevo fossi così desideroso di paternità».

Quella voce dal tono divertito e vagamente provocatorio lo fece sobbalzare, quindi Taehyung si voltò di scatto solo per notare la stessa figura che aveva visto quel giorno di settimane prima  sorridergli apertamente, stavolta a volto scoperto.

Erano nella stessa radura, con lo stesso cielo azzurro quasi fosforescente a fare da padrone. 

Azzurro come gli occhi di chi gli stava seduto affianco. E si, era praticamente identico a Taehyung se non per gli occhi e per il viso un po' più longilineo.

«Taegun! Perché non ti sei mostrato subito così? Perché non mi hai detto chi eri in realtà? Cosa io ero in realtà?!» accusò Taehyung, irritato dal comportamento del purosangue.

Taegun sminuì facendo spallucce.

«Vedila come parte del detto "ogni cosa a suo tempo"».

Taehyung spinse la lingua contro il palato con fare nervoso e gli occhi di Taegun guizzarono, profondamente divertiti dal suo comportamento.

«Aish, sei proprio simile a me» fu il commento intelligente; l'alpha lo guardò con sbigottimento e si passò una mano sul volto, già stufo della situazione.

«Forse perché in parte sono te?!». Il sarcasmo colò pesantemente da ogni lettera, provocando in Taegun un ridacchiare sommesso. I capelli rossi ondeggiarono alla brezzolina inesistente del momento, smuovendoli sulla fronte e scoprendo ancora di più quegli occhi incredibilmente azzurri.

Esisteva in natura un azzurro così splendente?

Rispetto alla prima volta in cui Taehyung si era sentito spossato e incredibilmente confuso dal luogo in cui si trovava, adesso l'atmosfera era in qualche modo più familiare e meno ostile.

Più o meno.

Taegun fu il primo a prendere la parola. «Allora? Perchè volevi parlarmi?» chiese quindi, alzando le sopracciglia.

Taehyung sentì le guance scaldarsi appena ma si impose fermezza e sbuffò. Lo sapeva benissimo, lo stronzo.

«L'unica volta che ci siamo visti hai sparato un po' di stronzate a proposito del fatto di doverti parlare se mai avessi voluto una famiglia con Jungkook e—aish, lo sai benissimo!».

Taegun fece un verso sorpreso e subito dopo una risatina roca, che si trasformò in una risata divertita con tanto di dentatura scoperta. 

«Beh?! Cosa ridi?!».

Il sorriso che gli rivolse Taegun gli smosse qualcosa dentro. C'era qualcosa nel suo sorriso che gli ricordava il sé stesso molti -moltissimi- anni prima.

«So benissimo a cosa ti riferisci, ma è stato divertente vederti arrossire ed imprecare tra una parola e l'altra» ammise quello, facendo poi un profondo sospiro.

«E' una cosa di cui ti posso e voglio parlare ma, per adesso, perché non provi a risolvere le questioni che hai in sospeso? Aprire altre maglie quando ne hai già altre da sistemare...non è la cosa migliore che possa esistere per avere la felicità ed una famiglia con Jungkook».

Taehyung aggrottò la fronte e lo guardò senza capire. «Cosa intendi con "maglie da sistemare"? Attualmente non ho molto altro da fare a parte passare le mie giornate tra le gambe di Jungkook» replicò quello, provocando in Taegun l'ennesima risatina.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now