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Taehyung


Dire che corsero come forsennati verso il quartier generale fu un eufemismo, e dire che Namjoon perse dieci anni di vita alla vista delle asciugamani sporche di sangue sparse sul pavimento del bagno della loro stanza -corredata dai vestiti di Jin abbandonati in un angolo del suddetto luogo, fu un'attenuazione quasi stridente.

Gli occhi viaggiarono con terrore alla ricerca della fonte di quel sangue che non doveva esserci, l'odore ferroso pizzicò le loro narici come un pugno e, accalcati all'ingresso, si spintonarono per poter entrare. 

Hoseok e Jimin quasi non caddero a terra lanciati di lato da un preoccupatissimo Taehyung con al seguito un Jungkook che cercava di stargli dietro stringendogli la mano.

Come nell'ambiente si percepì anche un odore di mandorle tostate, miele e caramello, Hoseok si preoccupò istantaneamente, gli occhi spalancati alla ricerca della sua metà. Il cuore quasi non gli si arrestò come lo vide, in piedi, ma con i pantaloni e la maglietta macchiati da sbuffi rossi. I guanti in lattice erano abbandonati vicino a del cotone, ma sul suo viso c'era un'espressione sorpresa e un piccolo sorriso.

Gli corse incontro e lo afferrò per le spalle, tastandolo e squadrandolo dalla testa ai piedi per sincerarsi che stesse bene.

«Onnie, oh cielo, cosa è successo? Ti sei fatto male? Jin sta male? Perché c'è sangue ovunque?» trivellò di domande il beta. L'omega che era corsa a chiamarli non era riuscita a dire molto, i loro cervelli si erano spenti alle parole "Jin" e "sangue" coesistere nella stessa frase.

Namjoon corse verso il letto e vi si inginocchiò con gli occhi così preoccupati e lucidi che per poco Jungkook non scoppiò a piangere a quanto struggente fosse la scena. Si voltò verso un pallido Taehyung e gli strinse le dita mentre Jimin osservava il tutto ad occhi spalancati.

Yoongi, capita l'antifona, aveva preso a dargli piccole pacche sulle spalle e a sorreggerlo con un braccio per evitare che lo scricciolo al suo fianco crollasse per l'ansia. Jimin era molto più emotivo di quanto si supponeva, ma a lui questo aspetto non dispiaceva ed era disposto a fornirgli tutto il supporto necessario. 

«Jinnie! Amore, cos'hai? Cosa è successo?» sussurrò senza voce l'alpha, spostandogli i capelli dalla fronte leggermente sudata con dita tremanti e difficili da tenere ferme. Jin socchiuse gli occhi e ispirò l'odore dell'alpha, l'unico in grado di poterlo fare sentire finalmente al sicuro nonostante i minuti di terrore trascorsi poco prima. Fece un debole sorriso e gli strinse la mano, poggiando l'altra sul dorso della mano di Namjoon, che era subito andata a carezzare gentilmente il pancione.

Il tocco era rassicurante e familiare, e il suo sorriso si ampliò come sentì un cucciolo scalciare proprio dove le loro mani erano poggiate. Gli occhi di Namjoon si caricarono nuovamente di lacrime ma le ricacciò indietro e continuò a toccare i capelli di Jin sparsi sul cuscino. 

«Non preoccuparti, Joonie...stanno bene» gli rispose con voce flebile l'omega, gli occhi gli si illuminarono di dorato al pensiero che avrebbe potuto perdere i suoi cuccioli se non ci fosse stato Onew pronto ad aiutarlo. 

Namjoon si voltò verso Onew supplicandolo con lo sguardo di dargli delle notizie, ma Jin gli strinse la mano.

«Onew si è preso cura di me nel modo migliore. Dovreste vedervi, avete una cera peggiore della mia» fece poi, guardando uno per volta i volti pallidi dei suoi amici. Hoseok stringeva Onew tra le braccia, l'espressione comunque preoccupata anche se Onew gli dava qualche colpetto di incoraggiamento per convincerlo che stava realmente bene e che non gli era successo niente.

A nessuno di loro quattro. 

«Onew, potresti dirci cosa ha avuto Jin? Se i cuccioli stanno bene?» prese allora la parola Jungkook, stringendo la mano di un Taehyung che sembrava tanto voler svenire da un momento all'altro all'idea che a Jin potesse succedere qualcosa.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora