[41]

3.5K 235 79
                                    

ADV: riferimenti ad atti di  autolesionismo. 

Onew

Si sciacquò le mani nel lavandino della cucina e sorrise gentilmente verso il bambino che gli stava tirando la felpa da dieci minuti, richiedendo attenzioni con fare emozionato. 

«Hyung, ti piace?» chiese quello, mostrando il suo biscotto deforme che sarebbe dovuto essere un cuore, fatto in occasione del compleanno della madre. Le colature del cioccolato che avrebbero dovuto creare la scritta "Buon compleanno eomma" in realtà si erano trasformate in un ammasso di ragnatele cioccolatose impossibili da decifrare.

Tuttavia, per comporre quel biscotto un pò storto, il piccolo Hajoon ci aveva impiegato più di tre ore, scegliendo accuratamente il cioccolato e anche lo stampino. Il suo impegno era innegabile e tremendamente dolce da notare, per cui Onew si inginocchiò e gli sorrise apertamente, scompigliandogli i capelli.

«Certo che sì! Sei stato bravissimo, Hajoon! Sono sicuro che hai creato il biscotto più buono del mondo, vedrai quanto ne sarà contenta la mamma!» annuì convinto, e il bambino arrossì rigirandosi il biscotto tra le manine paffute.

Lo guardava come se fosse stato il suo gioiello più prezioso, attento a non stringerlo troppo. 

«Grazie hyung, sei sempre tanto gentile» mormorò affettuoso, coinvolgendolo in un abbraccio. Si attaccò al suo collo e Onew ricambiò la stretta, dandogli un bacio sulla testa prima di mettersi in piedi e sospingerlo verso il tavolo su cui era riposta la piccola scatolina contenente il resto dei biscotti.

«Vai forza, che se no non saranno più friabili!». 

Il bambino alzò le sopracciglia.

«Non saranno più franabili?» ripetè con tanto d'occhi.

Onew si morse il labbro per non scoppiare a ridere ma una piccola risatina lasciò le sue labbra. 

«Friabili!» ripetè, e il bambino chinò il capo di lato.

«Frenabili?».

Onew rise apertamente e il bambino lo guardò senza capire prima di fare spallucce e correre via, lasciandolo in piedi ed in cucina. Lanciò un'occhiata all'orologio da parete e si accorse che era già arrivata l'ora di andare a visitare Jin.

Andò verso camera di Hoseok -di cui si era brutalmente appropriato- e si cambiò gli abiti sporchi di farina, burro e cioccolato, indossando quindi dei pantaloni scuri ed una maglia larga compresa di felpa, quindi prese il camice che pendeva dal piccolo attaccapanni e lo indossò, passandosi una mano tra i capelli e arruffandoli appena.

Prese gli occhiali che metteva solo di rado e andò verso la camera di Jin, sorridendo come lo sentì canticchiare già da fuori la porta.

Come bussò, un «Avanti!» venne urlato con fare contento, inducendolo a sorridere senza neanche sapere il perchè. Jin era un omega proprio come lui, e sapere di non essere l'unico lo faceva sentire meglio, parte integrante di qualcosa. Era stata una benedizione poterlo conoscere, e si pentì di non averlo conosciuto prima, proprio quando Jin era entrato a far parte del branco di Taehyung. 

Non avevano mai avuto occasione di stringere davvero un legame come era successo con Taehyung, perchè era proprio l'alpha il collante tra tutti. Era grato e felice di aver avuto quella seconda opportunità, una cosa in cui non aveva più sperato da quando era stato rapito e portato via. Aveva sempre e solo avuto a che fare con alpha, gli omega erano arrivati solo nell'ultimo periodo della sua triste vita, ma non aveva mai stretto con nessuno.

Infatti, era rimasto parte del tempo da solo, non aveva mai effettivamente vissuto una vita normale, e solo da poco aveva sperimentato cosa significasse fare parte di una famiglia. 

Blind Sight [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora