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Qualche mese prima

Non ci volevo nemmeno venire a questa cena del cazzo, ma il mio collega ha insistito così tanto. Mi ha promesso che ci saremmo divertiti eppure questo mi sembra tutto meno che divertimento. Mi sto annoiando a morte, non ho molti argomenti in comune con queste persone, non so cosa ci faccio qui.

«Dopo ci sarà una sorpresa» esclama Alex, il festeggiato, visibilmente su di giri. Wow. Non vedo l'ora. Sbuffo e alzo il mio bicchiere di coca-cola per l'ennesimo brindisi. Non voglio fare il guastafeste ma non mi va davvero di stare qui. Conosco bene queste persone, lavoro con loro al Red da tempo ormai e hanno imparato, a modo loro, ad apprezzare la mia compagnia, nonostante non sia delle migliori.

Quando finiamo ci alziamo dal tavolo e seguiamo un Alex parecchio allegro sui marciapiedi, fino ad un locale con la scritta "ENERGY" che campeggia a grandi lettere su una grossa insegna, illuminata da un neon verde. Questa è la sorpresa. Ho già visto dei volantini pubblicitari di questo posto, ma non ci ho mai messo piede. Dovrebbe essere uno strip-club o qualcosa del genere, non mi sono mai piaciuti i locali come questo.

«C'è anche qualche ragazzo ad esibirsi, sai per quella stronzata della parità dei sessi, ma le ragazze qui sono le migliori. Un po' troppo coperte per i miei gusti, ma con dei fisici mozzafiato. Sai, è un posto di classe, non come quegli strip-club dove le spogliarelliste sono donne attempate con le tette cadenti» mi sussurra Alan, fratello di Alex, vedendo la mia espressione perplessa.

Non che mi interessasse saperlo, ma l'immagine di donne di mezz'età che si dimenano a ritmo di musica senza vestiti addosso e magari strusciandosi sui clienti arrapati rischia di farmi ripresentare la cena.

«Forse è meglio se torno a casa» dico senza rivolgermi a nessuno in particolare. Un brusio di dissenso si solleva dal gruppetto di uomini.
«Non puoi andartene sul più bello, entra qualche minuto, se non ti piace ti accompagnerò a casa io stesso» risponde Alex pur sapendo che non uscirà da quel posto finché non lo butteranno fuori a calci.

Non credo noterebbero la mia assenza, ma decido comunque di rimandare il mio ritorno a casa e di dare un'altra possibilità a quel locale. Magari dentro non è come credo e potrei chiedere di suonare anche qui qualche volta la settimana.

Dentro è esattamente come credevo. Luci colorate illuminano i tavolini e i divanetti e sul palco si sta esibendo un ragazzo muscoloso a torso nudo. Ordino un cocktail analcolico alla ragazza che viene a prendere le ordinazioni e lei mi sorride. È molto carina ma credo tutti qui lo siano dal momento che sembrano usciti da una rivista di moda. Lo spettacolo non è male come pensavo, i ragazzi non indossano un perizoma e io mi sento meno imbarazzato. Sembrano solo delle esibizioni sensuali su della buona musica. Inoltre i ballerini indossano tutti una maschera e vengono chiamati con dei soprannomi, non so per quale motivo. Forse si vergognano a mostrarsi in viso o forse lo trovano sexy.

«Oh eccole, finalmente!» esclama Alan battendo le mani come un bambino felice non appena due ragazze mettono piede sul palco. Una mora e una rossa, tutte vestite di nero con un paio di tacchi vertiginosi e delle maschere che, ammetto, contribuiscono a renderle ancora più misteriose. La musica comincia cercando di sovrastare il boato della folla e loro si muovono a tempo, sensuali e pericolose. Evidentemente non sono solo le preferite di Alan.

Ed è in quel momento che la riconosco. Forse mi sbaglio, non è possibile. Se avessi bevuto darei colpa all'alcol, ma dovendo guidare non l'ho fatto. Allora chi è quella sul palco dall'aria così familiare? Vorrei strapparle quella maschera per essere sicuro della sua identità, ma ora come ora mi sembra superfluo. È ovvio che è lei.

È Hanna e la riconoscerei ovunque. Il suo corpo è completamente diverso, è dimagrita molto, sostituendo le meravigliose curve prorompenti a muscoli tonici ma comunque femminili. È radiosa e bellissima. È un anno che non la vedevo e ora è qui, davanti a me, che sorride. È come un pugno nello stomaco, mi stringe la gola e mi manca l'aria.

ENERGY 2: Lottare per amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora