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Qualche tempo prima

Qualche giorno fa Stella mi ha chiesto se fossi libero per una cena "in amicizia" e perché aveva bisogno di consigli con il suo lavoro. Inizialmente ero un scettico ma poi sono stato felice di avere qualcosa da fare dopo la notte passata con Hanna. Abbiamo solo dormito ma l'ho tenuta stretta per tutta la notte, ho affondato il naso nei suoi capelli profumati alla vaniglia perdendomi nei ricordi di qualcosa che credevo non avrei più rivissuto.

È stato come un pugno nello stomaco riaverla lì tra le mie braccia dopo mesi senza nemmeno una parola. Accarezzare la sua pelle morbida e abbracciare il suo corpo così diverso e allo stesso tempo familiare mi ha dato una scossa che non sentivo da tempo e che non ho sentito con nessun'altra. Ho cercato ragazze che le somigliassero, che riuscissero a togliermela dalla mente ma tutto ciò che ho ottenuto sono state figure di merda e momenti passati sul cesso a vomitare.

Ieri per la prima volta dopo un anno sono riuscito a dormire bene, finalmente in pace. E poi lei ha detto che la notte insieme è stata un errore e io ho rovinato tutto, di nuovo, perché sono un coglione. Rimaniamo amici. Ma che cazzo mi è preso? Io non voglio esserle amico, lei è parte di me, non potrò dimenticarla e me ne sono reso conto quando l'ho vista ballare sul palco.

Ma ero terrorizzato all'idea di perderla di nuovo, di lasciarmela scivolare tra le dita che ho detto la prima cosa che mi è passata per la mente. Nell'esatto istante in cui l'ultima parola ha lasciato le mie labbra ho capito di essere un idiota. Ma ormai era troppo tardi. Nei suoi occhi ho letto mille emozioni diverse prima che riuscisse ad articolare una frase di senso compiuto. Poi ha indossato la sua maschera di quando finge che vada tutto bene e ha fatto quel mezzo sorriso che dedica agli sconosciuti che le danno fastidio. Un sorriso che dice: "Hai finito? Bene, ora levati dalle palle". E lo conosco fin troppo bene ma non l'aveva mai rivolto a me.

Invece con la mia bella trovata sono riuscito, con tutta probabilità, a deluderla di nuovo. Non che la mia affermazione l'abbia scossa più dell'aggressione ma sicuramente non ha aiutato. Le ho detto che non la amavo e questo le ha fatto male. L'ho visto. Ed è la balla più grossa che io abbia raccontato a lei e a me stesso.

È una donna completamente indipendente, così diversa da come l'ho conosciuta eppure non sono sorpreso, sapevo che aveva un mondo dentro di sé.

Passo a prendere Stella a casa degli zii come ai vecchi tempi. Esce camminando su un paio di scarpe col tacco altissime, rosse, abbinate a un tubino nero senza spalline e pieno di brillantini. I capelli sono leggermente più chiari di come li ricordavo e sono legati in una coda di cavallo liscissima. Quando io e Hanna ci siamo lasciati, Stella ha ricominciato a farsi sentire, ci siamo scambiati qualche messaggio, mi ha chiamato e ci siamo visti un paio di volte. Nulla di che, abbiamo solo chiacchierato e ho apprezzato che lei non abbia provato a costruire qualcosa di più. Era già sufficientemente strano aver riallacciato i rapporti.

Ha aperto una casa discografica tutta sua con l'eredità dei suoi genitori realizzando il sogno di una vita e io sono molto contento per lei. A quanto pare stasera vuole parlare con me di un nuovo progetto su cui investire.

«Bello come sempre» mi saluta Stella schioccandomi un bacio inaspettato sulla guancia.
«Ehm, anche tu stai bene» rispondo imbarazzato. Lei non sembra notarlo e si allaccia la cintura. L'abitacolo è impregnato del suo profumo alla fragola, troppo forte e stomachevole.

Il locale che ha scelto si trova in centro ed è un posto elegante, troppo, per i miei gusti. La camicia scura con le maniche arrotolate appena sotto il gomito, i tatuaggi in vista sulle braccia, i capelli spettinati, mi fanno sembrare un idiota a confronto di questi pinguini ingessati, perfettamente pettinati con il gel e le loro cravatte stirate. Gli occhi famelici di un paio di donne, decisamente più giovani dei loro accompagnatori, si posano su di me, seguendomi fino al tavolo con quello sguardo malizioso che conosco fin troppo bene.

ENERGY 2: Lottare per amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora