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Ammetto che sono nervoso all'idea di far incontrare Liam e Roger. È come mettere nella stessa stanza il mio passato e il mio presente e non so quale dei due sia peggio al momento. Se la giocano ad armi pari. 

Ho deciso di organizzare una serata tra uomini al Red, un terreno neutro per tutti, non perché avessi qualcosa da festeggiare, ma sento di averne bisogno. Roger è ciò che rimane della mia famiglia e Liam è l'unico amico che ho. Entrambi hanno accettato di buon grado perché sono sempre maledettamente entusiasti per tutto, sono ottimisti nonostante la vita non sia stata gentile nemmeno con loro. Liam si è un po' ridimensionato dopo l'incidente di Hanna o forse, da quando è mio amico, gli ho trasmesso la mia infelicità e il mio malumore. Non mi stupirebbe e non sarebbe nemmeno la prima volta. 

Roger passerà a prendermi a minuti, ha promesso che non avrebbe bevuto, né stasera, né mai più. Ha smesso, così come ha fatto con la droga, vuole vivere una vita sana, lontano da vizi e dipendenze, lavorare onestamente e riscattarsi per il tempo perso. Voglio dargli una possibilità perché so che può farlo, la forza di volontà non gli manca e sarò qui ad aiutarlo.

Quando sento il clacson suonare nel vialetto, saluto la nonna ed esco. Roger si è proprio tirato a lucido: indossa una camicia bianca, i capelli mossi sono stati domati con del gel che li pettina all'indietro, si è fatto la barba e credo abbia indossato quella che deve essere mezza boccetta di profumo. Grazie al cielo non ha indossato una cravatta, sfiguro già abbastanza in jeans e maglione. 

«Quanta eleganza, ti sposi?» lo canzono e lui fa una smorfia. La battuta mi si ritorce contro e non posso fare a meno di pensare agli occhi felici e spaventati di Hanna quando ha visto l'anello. Per un attimo ho avuto paura mi dicesse di no: era follia pura, non avrei potuto biasimarla se avesse rifiutato, ma non l'ha fatto. E l'emozione che ho provato dopo è stato qualcosa di intenso e travolgente, di inspiegabile. Mi sono sentito voluto e in pace dopo tanto tempo.

«Terra chiama Gordon!» esclama mio fratello riscuotendomi dai tristi ricordi di quella che sembra una vita fa.
«Sì, scusami, dicevi?» Mi allaccio la cintura e mi sistemo meglio sul sedile scomodo dell'auto. È una vecchia Camaro usata, il tizio da cui l'ha comprata la vendeva a un prezzo stracciato secondo Roger. Non so se abbia fatto un affare come dice lui ma sembrava così soddisfatto quando me l'ha mostrata che non ho potuto fare a meno di essere felice per lui. Sto facendo progressi con il mio essere stronzo.
«Dicevo che non sapevo avessi amici, sei scorbutico e decisamente incapace con i rapporti interpersonali.» Gli assesto un leggero pugno sul braccio mentre siamo ancora fermi. La cosa dovrebbe offendermi in qualche modo ma so che ha ragione. Lui però non conosce l'ultima versione di me, quella che cerca di essere una persona migliore almeno con qualcuno.

Il viaggio è tranquillo fino al Red e Roger fischietta in maniera fastidiosa. Liam è già davanti al locale con le braccia incrociate sul petto. Anche lui indossa una camicia che mette in risalto il fisico muscoloso e vorrei aver saputo prima di tutta questa eleganza ingiustificata. Se l'avessi saputo probabilmente mi sarei vestito nella stessa maniera ma almeno sarebbe stata una mia scelta.

Fare le presentazioni non è mai stato il mio punto di forza ma il fatto che Liam e Roger siano due persone molto più carismatiche di me, aiuta notevolmente scansando l'inevitabile imbarazzo che creerei.

La cameriera ci fa accomodare ad un tavolo troppo centrale per i miei gusti e avvampa quando Liam la ringrazia con il solito sorriso. Ordiniamo hamburger e patatine che ci mettono un'eternità ad arrivare. O forse sono solo io che ho troppa fame.

«Come vi siete conosciuti?» chiede Roger con la bocca piena. Vedendo che non ho alcuna intenzione di rispondere, ci pensa il mio amico.
«Lavoro con Hanna, siamo... due magazzinieri.» Per poco non scoppio a ridere immaginando Hanna che sistema scatole facendosi chiamare Lola e indossando un vestito provocante. Ho capito perché Liam ha scelto quel lavoro: stare in un magazzino non implica contatto con clienti quindi nessuno potrebbe smentirlo. Roger se la beve e il mio amico rilassa le spalle.

«E tu invece? Cosa fai per vivere?»
«Sono un meccanico. Ho imparato in comunità ad aggiustare i motori e quando sono uscito un amico mi ha detto che in un'officina cercavano qualcuno. Poi lui ha perso il lavoro e siamo rimasti solo io e il capo.» È la prima volta che sento questa storia, si era limitato a dirmi di cosa si occupava.

Liam corruccia la fronte ma si limita ad annuire. Non mi piace il fatto che sembra si stiano studiando come due animali che tentano di marcare il territorio. Roger racconta di come in comunità abbia imparato, oltre al lavoro da meccanico, anche quello di artigiano del legno, di fornaio, di elettricista e di idraulico. È decisamente più specializzato di me.

Quando alzo gli occhi noto che la ragazza al tavolo di fronte al nostro mi fissa con insistenza e mi sorride languida. Sono in tre, esattamente come noi, e so a cosa sta pensando. Nessuno rimarrebbe escluso se decidessimo di unire i nostri gruppetti. Cosa che non succederà dal momento che il mio unico chiodo fisso e la mia Bella Addormentata che ci sta mettendo un po' troppo a svegliarsi. Sono fottuto per sempre.

«Ti fissano sempre così quando esci?» mi chiede Roger dandomi una gomitata e svegliandomi dai miei pensieri.
«Non sempre.»
«Deve essere terribile avere una così vasta scelta di pollastre.» Dovrebbe essere una battuta ma non riesco a ridere.
«Scusami. Dicevo solo che non sarebbe male se non fossi fidanzato.»

«Dove vivi, Roger?» Liam sta praticamente facendo l'interrogatorio a mio fratello ma io sono troppo poco concentrato per capirne il motivo. D'altronde ha riempito di domande anche me le prima volte che siamo usciti, prima di decidere che poteva fidarsi. Credo faccia così per le persone a cui tiene e mi rende inspiegabilmente felice sapere che ne faccio parte.

Per poco non mi strozzo con la birra quando Roger risponde. È lo stesso palazzo in cui abita Stella. Il destino deve avercela con me. New York è grande e le probabilità che capitasse una cosa del genere erano decisamente basse, ma a quanto pare non si può mai sapere. Capisco che sta parlando di lei quando descrive una vicina giovane e appariscente. Dio fa che non abbia un interesse per lei. Dovrò tenermi informato su questo argomento e assicurarmi che non faccia cazzate.

Lui non l'ha riconosciuta nonostante l'abbia vista più volte con me e non sa di cosa è capace quella ragazza.

Nonostante io abbia spiccicato poche parole, la serata è andata meglio di quanto sperassi. Ci hanno pensato mio fratello e il mio amico a tenere viva la conversazione facendosi domande a vicenda. Io ho ascoltato in qualche modo e ho fumato troppe sigarette. Se Hanna mi avesse visto probabilmente avrebbe tenuto il muso per giorni e mi avrebbe fatto la predica su quanto il fumo faccia male e cose di questo genere. Mi manca troppo. Ho bisogno di lei a tal punto che mi fa male il pensiero di non poterla abbracciare, baciare e accarezzare.

Se potessi morire per salvarla lo farei. È assurdo come ogni cosa si conclude con un pensiero triste sulla mia vita di merda.

👀SPAZIO AUTRICE 👀

Eccoci giunti alla fine del trentacinquesimo capitolo di Energy.
Non dimenticatevi di lasciarmi una ⭐ o un 💌 il vostro parere è importante per me!
L'incontro tra Roger è Liam va meglio di quanto Gordon avesse pronosticato ma Liam sembra stranamente sospettoso... per quale motivo?

Non vi resta che scoprire le risposte nei prossimi capitoli! Un bacione!
ArielaNodds 💕

ENERGY 2: Lottare per amoreWhere stories live. Discover now